venerdì 22 ottobre 2010

A.A.A. CERCASI STAGISTI PER IL FESTIVAL!


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TRIESTE FILM FESTIVAL 22a ed.

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- Lo stage ha una piccola retribuzione, ti facciamo fare tante cose e ti regaliamo un’esperienza bellissima e indimenticabile.

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TRIESTE FILM FESTIVAL
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mercoledì 20 ottobre 2010

FIRMATO UN ACCORDO FRA ITALIA E RUSSIA

È stato firmato a Mosca tra Cinecittà Luce e il Fondo per il Cinema russo, cioè il Fondo federale del supporto sociale ed economico della cinematografia nazionale, un accordo per la collaborazione tra le cinematografie dei due Paesi.
Dalla capitale russa è da poco tornata una delegazione di Cinecittà Luce, composta dall'amministratore delegato Luciano Sovena, dal consigliere Massimo Biasotti e dal direttore dell'Archivio Luce Edoardo Ceccuti, che hanno incontrato Sergey Tolstikov e Elena Romanova, rispettivamente direttore e vicedirettore del Fondo per il cinema.
"Il Fondo russo per il cinema - spiega l'AD Sovena - ha a disposizione considerevoli risorse per favorire le coproduzioni tra la Russia e i Paesi occidentali, in particolare l'Europa. Noi italiani siamo arrivati per primi e abbiamo siglato questo accordo in virtù del quale, qualora il progetto venisse scelto, la Russia, in regime di reciprocità, si rende disponibile a cofinanziare il film. Il Fondo per il cinema mette così a disposizione in un anno fino a due milioni di euro per ogni singolo progetto - continua Sovena - I requisiti non sono quelli di girare in Russia, ma la condizione essenziale è che ci si rifaccia alle norme previste per le coproduzioni per quanto concerne il regista, lo sceneggiatore, gli interpreti, l'autore delle musiche e la troupe. E' sufficiente allora che il progetto piaccia e che ci sia una componente russa nel cast, perché il film si possa realizzare".
(continua a leggere l'articolo di Stefano Stefanutto Rosa su Cinecittà news)


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martedì 19 ottobre 2010

THOMAS HARLAN, SCRITTORE REGISTA E RIVOLUZIONARIO

Sabato è scomparso, all'età di 81 anni e dopo lunga malattia, una delle figure più interessanti della Germania post-bellica. Thomas Harlan, classe 1929, si portava dietro una pesante e scomoda eredità: il fatto di essere il figlio del regista-simbolo del terzo Reich, Veit Harlan, autore di uno dei film più rappresentativi e allo stesso tempo odiosi del potere nazista, Suss l'ebreo, quasi un manuale di antisemitismo per immagini. Thomas Harlan aveva raccolto la sfida di superare la figura paterna mantenendone il nome e si era dedicato alla drammaturgia e alla scrittura, sia come saggista che come poeta. A Parigi, dove si reca alla fine della guerra per studiare filosofia, conosce e diventa amico di personaggi come Gilles Deleuze, Michel Tournier, Pierre Boulez, Klaus Kinski. Torna in Germania, dove comincia a scrivere per il teatro e poesie. Ben presto, però, si rende conto che il passato nazista (perlomeno una parte, l'alta gerarchia) non se n'è mai andato, ma che ha semplicemente cambiato faccia. Lo denuncia con forza nel 1959, proprio al termine di una rappresentazione teatrale, facendo nomi e cognomi, gesto che gli costa l'esilio. Si stabilisce in Polonia, inseguito da denunce e querele, dove inizia con accanimento a studiare gli archivi dei campi e quelli dello stato polacco, alla ricerca di prove che testimonino le responsabilità dei crimini di guerra nazisti. Scrive dossier, qualcuno lo pubblica qualcuno no perché la pressione è troppo forte. Il suo lavoro porta all'incriminazione di duemila criminali di guerra tedeschi. Ha nemici ovunque, ma anche diversi buoni amici, fra cui Giangiacomo Feltrinelli, che spera di riuscire a fargli pubblicare un dossier importante, impresa che non vedrà mai la luce. Quello che indaga lo riversa nelle pieces teatrali e nei film, come Wundkanal. Hinrichtung für vier Stimmen, del 1984, su un ex gerarca nazista che nel dopoguerra si ricicla come banchiere e costruttore del super carcere di Stammheim e denuncia della continuità che, secondo Harlan, lega il nazionalsocialismo ai metodi di repressione della RAF, ma anche nella vita e nell'impegno civile. Molto importante, in questo senso, la lunga collaborazione con Lotta Continua nel periodo che Harlan trascorre in Italia e con il regista nostrano Alberto Grifi, insieme al quale realizza Ultimo giorno di scuola, ma anche il coinvolgimento nei movimenti rivoluzionari di mezzo mondo: dal Cile di Pinochet alla rivoluzione portoghese del '75 (da cui nasce Torre Bela) ad Haiti, fonte di ispirazione per Souvenance, del 1991 (che insieme a Torre Bela e Wundkanal rappresenta la trilogia della vita). Nel 2000 arriva finalmente il primo romanzo, Rosa.

La cosa forse più triste della scomparsa di questo “testimone scomodo” del ventesimo secolo è, come dice bene oggi Roberto Silvestri sul Manifesto, “l'assordante silenzio mediatico che accoglierà (Fuori Orario e qualche festival a parte) la grave perdita di questo poeta cosmopolita”, quasi assente persino dalle storie del cinema. Per rendersi conto di quanto questo sia vero, basta fare un giro sui siti italiani in rete e constatare che, a parte qualche sito che ricorda che Harlan ha recentemente ricevuto a Trieste il premio Anno Uno nell'ambito del festival I 1000 occhi, pochissimo si è scritto di questo incredibile personaggio, persino oggi che si è avuta notizia della sua morte. Per mancanza di interesse o per ignoranza. O, forse, per tutte e due le cose. Fate la prova e vedrete che non c'è nemmeno la pagina in italiano di Wikipedia, solo quella in tedesco. Noi, invece, lo vogliamo ricordare, nel nostro piccolo, invitando tutti coloro che vogliono capire meglio cos'è stato il '900 a cercare di leggere gli scritti di Harlan e a vedere i suoi film.
Molto interessante per capirne l'evoluzione come autore e come persona anche un documentario, realizzato sulla sua figura da Christoph Hübner nel 2006, Thomas Harlan - Wandersplitter, di cui trovate notizie QUI.
Del 2009 è invece il documentario di Felix Moeller, Harlan - Im Schatten von Jud Süss (Harlan: all'ombra di Süss l'ebreo), che si occupa della carriera di Harlan e dell'eredità, non facile, che ha lasciato ai propri discendenti.

Non restano che i saluti.
A Thomas Harlan, filmmaker, autore e rivoluzionario.

Fonti ulteriori
:
Frank Noack su Der Tagesspiegel (in tedesco)
Edo Reents sul Frankfurter Allgemeine Zeitung (in tedesco)
L'articolo di Roberto Silvestri sul Manifesto
Testo di Olaf Möller pubblicato nel catalogo del Festival internazionale del cinema e delle arti “I mille occhi” (in italiano)


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lunedì 4 ottobre 2010

THE TRIESTE FILM FESTIVAL IN PECS

In questi giorni, dal 4 al 10 ottobre 2010, si sta svolgendo a Pecs in Ungheria la seconda edizione del "CinePécs International Film Festival", un festival dedicato a registi esordienti dell'Europa centro orientale.
Quest'anno la manifestazione è stata inserita come evento ufficiale all'interno del ricco calendario culturale della città, che è anche capitale europea della cultura 2010.
Il Trieste Film Festival ha stabilito un'importante partnership con CinePécs, la cui organizzazione ci ha nominato tra i consulenti ufficiali e ha invitato il direttore del nostro festival, Annamaria Percavassi, nella giuria internazionale.

La lista dei film italiani che il Trieste Film Festival presenta a Pecs si trova sul sito ufficiale del festival: Cinépecs presents the Trieste Film Festival

These days, 4 to 10 October 2010, is being held in Pecs in Hungary, the second edition of "CinePécs International Film Festival”, a festival dedicated to young filmmakers from Central and Eastern Europe. This year the event was included as an official event in the city's rich cultural calendar, which is also European Capital of Culture 2010.
The Trieste Film Festival has established an important partnership with CinePécs, whose organization has named our festival one of the official consultants and has invited our director, Annamaria Percavassi, to be a a member of the international jury.

To see the list of Italian films in Pecs go to: Cinépecs presents the Trieste Film Festival


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