lunedì 23 agosto 2010

R.I.P. CHRISTOPH SCHLINGENSIEF

L'enfant terrible del teatro e del cinema contemporaneo tedesco, Christoph Schlingensief, è morto sabato scorso all'età di 49 anni per un tumore ai polmoni. Nominato responsabile artistico del padiglione tedesco alla Biennale di Venezia del 2011, a causa della sua malattia non aveva potuto presentare il progetto ed era stato costretto a cancellare un lavoro teatrale per il Festival Ruhr Triennale. Schlingensief aveva descritto la sua convivenza con il cancro in un libro intitolato "En el cielo no puede ser tan bello como aquì!" e in due pièce teatrali, "Mea Culpa" e "Sterben lernen!".
Oggi lo ricorda anche la Berlinale, che l'aveva avuto in giuria nel 2009. "I suoi lavori radicali hanno sfidato la politica e la società. Abbiamo perso una straordinaria figura di filmmaker e artista impegnato contro il razzismo, la deportazione e le violazioni dei diritti umani", ha dichiarato Dieter Kosslick.
Schlingensief era stato ospite del Forum con tre film: Menü total (1986), Egomania Insel ohne Hoffnung (1987) e 100 Jahre Adolf Hitler - die letzte Stunde im Führerbunker (1989).

(fonte: Cinecittà News)

Leggi l'obituary del Guardian QUI


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venerdì 20 agosto 2010

NORTHERN CAUCASUS

Osservatorio Balcani e Caucaso, Associazione Paspartù - fotografia arte cultura, Agenzia fotografica Contrasto; in collaborazione con Fondazione Opera Campana dei Caduti presentano la mostra "Northern Caucasus". A Rovereto dal 16 agosto al 5 settembre.
Il Caucaso è un territorio travagliato il cui destino, fin dall'inizio del XIX secolo, è strettamente legato a Mosca. La sua storia recente è tragicamente segnata da conflitti emersi con il crollo dell'URSS nel 1991, a partire da quelli che hanno coinvolto Cecenia, Ossezia e Abkhazia. Nella mostra “Northern Caucasus” tutto questo è presente, ma lasciato sullo sfondo. È a partire dai dettagli del quotidiano infatti che si entra in ferite ancora aperte. Uno sguardo che ha il merito di non sfuggire le complessità del Caucaso di oggi.

Davide Monteleone
Nato nel 1974 si è occupato di cronaca, di conflitti internazionali e di aspetti sociali, ma è soprattutto apprezzato per i suoi progetti a lungo termine. Tra questi il libro “Dusha - Anima Russa”, pubblicato da Postcart nel 2007 e vincitore di numerosi premi. Dall’inizio del 2002 Davide Monteleone vive tra l’Italia e la Russia, dove è impegnato in un nuovo progetto sul Caucaso. Ha ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti, tra cui due World Press Photo (nel 2007 per le immagini sul Libano e nel 2009 per il reportage realizzato in Abkhazia), l'IPA Award (2008), l’Aftermath Award e l’Oskar Barnak. Dal 2001 è membro dell’Agenzia Contrasto.

SEDE
Galleria espositiva, Fondazione Opera Campana dei Caduti, Località Colle di Miravalle - Rovereto (TN)
ORARIO
tutti i giorni: 9.00 > 19.00 | 21.00 > 22.00

INFO
Osservatorio Balcani e Caucaso
telefono: 0464 424230
e-mail: eventi@balcanicaucaso.org
web: www.balcanicaucaso.org

Associazione Paspartù - fotografia arte cultura
c/o Fotomoderna Volani Lino
e-mail: info@paspartu.eu
web: www.paspartu.eu


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mercoledì 18 agosto 2010

TORNA VENEZIA, TORNA IL CINEMA!

Cosa c'è di meglio in una rilassante giornata di vacanze estive che fantasticare sui film che si potranno vedere alla 67a Mostra del cinema di Venezia, di scena dal 3 all'11 settembre prossimi? Ecco quindi una breve guida ragionata alla fruizione della Mostra per tutti coloro che amano il cinema dell'Europa centro-orientale (ma anche quelli greco e turco). Dell'ultima news in ordine di tempo, cioè del nuovo film di Skolimowski, abbiamo già parlato QUI, sappiate solo che Essential Killing è in programmazione il 6, alle 17:30 in SALA GRANDE e il 7, alle 13:15 in PALABIENNALE.
Procediamo allora con una ricognizione per paesi (alla fine del post, per praticità, una suddivisione per giornate).

La riscossa dei greci

Dalla Grecia, in concorso ci sarà ATTENBERG di Athina Rachel Tsangari (Grecia, 95’, v.o. greca), con Ariane Labed, Vangelis Mourikis, Evangelia Randou, Yorgos Lanthimos (l'autore di Kynodontas, di cui la regista è stata produttrice associata). Figura interessante del cinema greco contemporaneo, Tsangari (che vive in Texas, dove ha co-fondato il Cinematexas International Short Film Festival di Austin, che pure dirige) mette in scena le vicende di una giovane donna che vive col padre, ma isolata dal mondo, che osserva il mondo attraverso una lente quantomeno “particolare”, rappresentata da 3 elementi: le canzoni dei Suicide, i documentari di Sir David Attenborough e le lezioni di educazione sessuali impartitele dall'amica (l'unica che abbia) Bella. Perlomeno, fino a quando uno straniero arriva in città ed entra a far parte del suo osservatorio personale. Il film verrà presentato l'8 settembre alle 15:00 in SALA GRANDE. La presenza greca, però, non finisce qui. Pare proprio che il cinema ellenico stia vivendo un momento di grande rinascita (come già testimoniato dalla seconda parte della rassegna biennale sul cinema greco, presentato proprio a Trieste e curato da Nicoletta Romeo fra 2009 e 2010). lo dimostrano i numerosi titoli sparsi nelle varie sezioni della Mostra: CASUS BELLI (Grecia, 11', senza dialoghi) di Georgios Zois, con Marisha Triantafyllidou, Tzeni Theona, Iris Ponkena, Hlias Gkoyiannos, Alekos Vassilatos, Antonis Tsiotsiopoulos, Yorgos Biniaris, Lampros Filippou (sezione “Orizzonti”, il 3 alle 11:30 in SALA PERLA); HORA PROELEFSIS (Grecia, 111’, v.o. greca) di Syllas Tzoumerkas, con Amalia Moutoussi, Ioanna Tsirigouli, Thanos Samaras, Youla Boudali, Errikos Litsis, Ieronimos Kaletsanos, Christos Passalis, Desina Georgakopoulou, Marissa Triantafyllidou (“Settimana Int. della Critica”, l'8 alle 16:45 in SALA DARSENA). Ambientato a Salonicco, il film è il racconto di una giornata nella vita di una famiglia composta da tre generazioni e, allo stesso tempo, un viaggio nella Grecia degli ultimi 30 anni (qui il trailer http://www.youtube.com/watch?v=IwYeaJzxqt0). A sorpresa, infine, perché trattasi di un film dell'anno scorso, già presentato a Locarno (dove il film ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica, mentre Andonis Kafedzopoulos ha conquistato il Pardo per la miglior interpretazione maschile) AKADIMIA PLATONOS di Filippos Tsitos (Grecia, 103’, v.o. greca, albanese), con Andonis Kafedzopoulos, Anastasis Kozdine, Titika Sarigouli, Yorgos Souxes (“Giornate degli autori” - Finalisti Premio Lux, in programmazione l'11 alle 10:30 in SALA VOLPI), che racconta la vita di Stavros, piccolo commerciante cui gli immigrati non stanno soprattutto simpatici (soprattutto gli albanesi) e che un giorno scopre proprio di aver con essi un forte legame. Attenzione alla colonna sonora, soprattutto rock, che vuole veicolare un'idea di musica come mezzo di superamento dei confini e delle barriere culturali (trailer).

Dalla Turchia alla Germania A/R

Dalla Grecia alla Turchia il passo è breve. Ecco quindi COGUNLUK (Turchia, 103’, v.o. turca, con Bartu Küçükçaglayan, Settar Tanriögen, Nihal Koldas, Esme Madra, Erkan Can), film d'esordio di Seren Yüce, già collaboratore di Fatih Akin e Yeşim Ustaoğlu (“Giornate degli autori”, il 9 alle 18:30 e l'11 , alle 16:00, sempre in SALA DARSENA), storia di un ragazzo della classe operaia di Istanbul. Nel gruppo turco, anche se si tratta di una produzione tedesca, possiamo anche far rientrare DIE FREMDE (Germania, 119’, v.o. tedesca, turca) di Feo Aladag, già presentato con un ottimo riscontro di critica e di pubblico all'ultima Berlinale (“Giornate degli autori” - Finalisti Premio Lux, il 10 alle 10:30 in SALA VOLPI). Anche questo un esordio (questa volta di un'attrice), il film racconta la storia di una ragazza turco-tedesca che scappa dalla propria famiglia e cerca di costruirsi una vita a Berlino ed è un ulteriore capitolo nella riflessione sul rapporto fra radici, cultura di provenienza e società multiculturale (trailer).
Visto che siamo in tema, vediamo allora cosa offrirà di tedesco la Mostra. Qualcosa si trova nella sezione “Orizzonti”, dove compaiono i corti ATOM (Germania, 31’, v.o. tedesca) di Markus Löffler e Andrée Korpys, che hanno vinto col loro precedente Gesang der Jünglinge il premio per il miglior film tedesco all'International Short Film Festival Oberhausen 2010 (il 3 alle 11:30 in SALA PERLA); THE EXTERNAL WORLD (Germania, 15', v.o. inglese), corto di animazione dell'irlandese, ma berlinese d'adozione, David OReilly, l'8 alle 21:30 in SALA DARSENA e il 9, alle 11:30, in SALA PERLA (visita il suo sito: http://www.davidoreilly.com/). Attenzione che i corti presentati in questa sezione condividono gli slot orari con altri lavori, per cui l'orario indicato è quello di inizio dei vari programmi, non dei singoli lavori. Sul sito della Biennale, si trova la corretta successione dei titoli per slot orari: http://www.labiennale.org/it/cinema/mostra/calendario/. La parte del leone teutonico la farà però il film in concorso: il 10, alle 22:15 in SALA GRANDE (e più tardi, verso le 22.45 circa in PALABIENNALE), ci sarà DREI (Germania, 119’, v.o. tedesca, con Sophie Rois, Sebastian Schipper, Devid Striesow), il nuovo film del regista dei fortunati Lola corre e Profumo, Tom Tykwer. Il regista, che torna dopo una decina d'anni a un film in tedesco (l'ultimo l'aveva realizzato nel 2000, La principessa e il guerriero), descrive la sua ultima fatica come "un film tragicomico su amore, moralità e genere nella Germania di oggi... la storia di un triangolo amoroso che presenta però una sua profondità sociale e cultural-filosofica”.

Austria, un paese pieno di “orizzonti”

Per l'Austria, non occorre nemmeno uscire dalla sezione “Orizzonti” (nella cui giuria siede, fra l'altro, ALEXANDER HORWATH, direttore dell'Austrian Film Museum). La cosa forse più interessante è COMING ATTRACTIONS (Austria, 25', senza dialoghi) di Peter Tscherkassky, in programma il primo giorno, il 3, alle 17:15 SALA PERLA. Trattasi della prima mondiale del nuovo e atteso lavoro di un protagonista del cinema d'avanguardia, nonché maestro del found footage, il quale a partire da pellicole archiviate da una casa di produzione di film pubblicitari, da lui stesso salvate dal macero e manipolate – crea una nuova narrazione filmica del tutto originale. Il 4, alle 15:00, in SALA PERLA, SHADOW CUTS (Austria, 5', senza dialoghi) di Martin Arnold, altro protagonista della corrente sperimentale che ha perfezionato la pratica del found footage, con una storia di cui sono protagonisti Pluto e Topolino. Stesso giorno, stesso luogo, ma alle 17:00, THE FUTURE WILL NOT BE CAPITALIST di Sasha Pirker (Austria, 19', v.o. inglese), che di austriaco ha solo la produzione e l'origine viennese dell'autrice, in quanto il documentario è centrato sulla sede del Partito Comunista francese, progettata dal grande Oscar Niemeyer. Il 5, alle 11:30 in SALA PERLA, MOUSE PALACE (Austria, 10’, senza dialoghi) di Harald Hund e Paul Horn . Da due artisti che lavorano da anni insieme a progetti video, una riflessione sulla vita famigliare, un appartamento ricostruito in scala 1:10, una famiglia di topolini. Sempre l'Austria torna poi in un film fuori concorso, la produzione italo-austriaca ALL INCLUSIVE (Italia, Austria, 75', v.o. italiana), del ZAPRUDERFilmmakersgroup ovvero David Zamagni e Nadia Ranocchi, con Ambra Senatore, Luca Camilletti, Sara Masotti, Monaldo Moretti (l'8, alle 22:30, in SALA PERLA). Girato in alta definizione in bianco e nero e co-prodotto dall'austriaco Steirischer Herbst Festival, il film si colloca all'incrocio fra arti visive, performative e cinematografiche.

Russia

Per quanto riguarda invece la Russia, in concorso c'è OVSYANKI (Russia, 75', v.o. russa) di Aleksei Fedorchenko, con Igor Sergeyev, Yuriy Tsurilo, Yuliya Aug, Victor Sukhorukov (il 4 alle 17:00 in SALA GRANDE e il 5 alle 13.30 in PALABIENNALE). Dallo stesso autore del documentario del 2005 Pervye na Lune, su una finta missione lunare sovietica degli inizi degli anni '80, e di The Railway (2007), storia di un viaggio surreale attraverso i territori dell'ex URSS (tema che ritorna in questo nuovo film presentato a Venezia), presentato quest'anno a Pesaro. Il 9 alle 21:30 in SALA DARSENA e il 10 alle 15:45 in PALABIENNALE, si potrà vedere BRILIANTY (Russia, 26’, v.o. russa, con Diana Vishneva, Renata Litvinova, Dmitri Mulyar) del regista di origine uzbeka Rustam Khamdamov, pittore e disegnatore che reinterpreta in chiave moderna il linguaggio del muto. Il 5, alle 11:30 in SALA PERLA, SLABYJ ROT FRONT (Russia, 11’, senza dialoghi), di uno dei protagonisti principali della videoarte russa contemporanea, Victor Alimpiev (i suoi lavori sono esposti, fra l'altro, alla Tate Modern e al Centro Pompidou). Anche in questo caso un'operazione visiva di difficile classificazione, in cui una decina di performer si muovono in uno spazio vuoto. Infine, VOODUSHEVLENIE di Galina Myznikova, Sergey Provorov (Russia, 46', senza dialoghi) con Ivan Yaroshovets, Ivan Dolgov, Anna Tolkachiova, Vladislav Latosh, Andrey Lipatnikov, Evgeny Zharkov, Kirill Shirokov (il 6, alle 11:30 in SALA PERLA).

Balcani

Forse perché ormai il festival di Sarajevo rappresenta una vetrina ampia e rappresentativa, la presenza a Venezia delle cinematografie dei paesi della ex-Jugoslavia è quest'anno veramente misera. Il 6, alle 18:45 in SALA DARSENA, nell'ambito delle “Giornate degli autori”, il nuovo film di Danis Tanovic, CIRKUS COLUMBIA di (Bosnia-Erzegovina, 113', v.o. bosniaca) con l'intramontabile Miki Manojlovic, Boris Ler, Mira Furlan, Jelena Stupljanin, Mario Knezovic, pellicola che ha aperto Sarajevo. Tratto dall'omonimo esordio letterario del giornalista Ivica Djikic e ambientato nei giorni che precedono la prima guerra balcanica nell'ex Jugoslavia, è il film con cui Tanovic tenta di tornare al successo di No Man's Land.
Dalla Slovenia arriva invece il documentario OČA (Slovenia, 71', v.o. slovena) di Vlado Škafar (uno dei fondatori della Slovenska Kinoteka , che ha diretto dal 1993 al 1999) con Miki Roš, Sandi Šalamon, i lavoratori della fabbrica Mura (“Settimana Internazionale della Critica”, il 6 alle 16:15 in SALA DARSENA), tutto centrato su un rapporto padre/figlio.

Gli unicum

Tanto per cominciare, il nuovo corto di Bertrand Mandico, che dell'est non si può dire, ma cui il Trieste Film Festival ha dedicato nel 2009 un ampio omaggio nell'ambito di quella più ampia su Borowczyk (“Walerian Borowczyk. Associazioni imprevedibili”, a cura di Alberto Pezzotta), maestro cui Mandico dichiara di ispirarsi direttamente per le sue animazioni. Si tratta di LIF OG DAUDI HENRY DARGER (Francia, Islanda, 6', v.o. islandese) con Arnardottir Arpa, Gudmundsson Karl, Lemarquies Tomas (l'8, alle 14:45 in SALA PERLA).
Altra autrice che fa sempre storia a sé e conoscenza di lunga data del Trieste Film Festival la regista lettone Laila Pakalnina, che a Venezia presenta PA RUBIKA CELU (Lettonia, 30’, v.o. lettone s/t italiano/inglese), osservazione prolungata di una pista ciclabile che collega due cittadine del suo paese e del paesaggio, umano e naturale, che la circondano. Il 9 alle 11:30 in SALA PERLA per la sezione “Orizzonti”.
Infine, un grande maestro dell'animazione. Il 10, alle 14:45 in SALA GRANDE, Jan Švankmajer presenta fuori concorso il suo PREŽlT SVUJ ŽIVOT (Repubblica Ceca, Slovacchia, 109', v.o. ceca) con Václav Helšus, Klára Issová, Zuzana Kronerová, Daniela Bakerová, Emília Došeková. “Slogan” del film una frase di Gerard De Nerval che è già tutto un programma: “I nostri sogni sono come una seconda vita”.

Per meglio orientarsi, di seguito la suddivisione per giornate. Non dimenticate, comunque, di consultare sempre il sito ufficiale del festival è: http://www.labiennale.org/it/cinema/, perché – come si sa – nei grandi festival i cambi di programma sono all'ordine del giorno.
Buona Mostra a tutti! (e chissà che non ci si veda là...)

3 settembre

11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
CASUS BELLI di Georgios Zois (Grecia, 11', senza dialoghi)
ATOM di Markus Löffler, Andrée Korpys (Germania, 31’, v.o. tedesco s/t italiano/inglese)

17:15 SALA PERLA
ORIZZONTI
COMING ATTRACTIONS di Peter Tscherkassky (Austria, 25', senza dialoghi)

4 settembre
17:00 SALA GRANDE
VENEZIA 67
OVSYANKI (SILENT SOULS)di Aleksei Fedorchenko (Russia, 75', v.o. russo s/t italiano/inglese)

15:00 SALA PERLA
ORIZZONTI
SHADOW CUTS di Martin Arnold (Austria, 5', senza dialoghi)

17:00 SALA PERLA
ORIZZONTI
THE FUTURE WILL NOT BE CAPITALIST di Sasha Pirker (Austria, 19', v.o. inglese s/t italiano), che di austriaco ha solo la produzione e l'origine viennese dell'autrice, in quanto il documentario è centrato sulla sede del Partito Comunista francese, progettata dal grande Oscar Niemeyer.

5 settembre
13:30 PALABIENNALE
VENEZIA 67
OVSYANKI (SILENT SOULS) di Aleksei Fedorchenko (Russia, 75', v.o. russo s/t inglese/italiano)

11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
MOUSE PALACE di Harald Hund, Paul Horn (Austria, 10’, senza dialoghi)
SLABYJ ROT FRONT (WEAK ROT FRONT) di Victor Alimpiev (Russia, 11’, senza dialoghi)

6 settembre
17:30 SALA GRANDE
VENEZIA 67
ESSENTIAL KILLING di Jerzy Skolimowski (Polonia, Norvegia, Ungheria, Irlanda, 83’, v.o. inglese, polacco s/t italiano/inglese)

18:45 SALA DARSENA
GIORNATE DEGLI AUTORI
CIRKUS COLUMBIA di Danis Tanovic (Bosnia-Erzegovina, 113', v.o. bosniaco s/t inglese/italiano)

11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
VOODUSHEVLENIE (INSPIRATION) di Galina Myznikova, Sergey Provorov (Russia, 46', senza dialoghi)

7 settembre
13:15 PALABIENNALE
VENEZIA 67
ESSENTIAL KILLING di Jerzy Skolimowski (Polonia, Norvegia, Ungheria, Irlanda, 83’, v.o. inglese, polacco s/t italiano/inglese)

16:15 SALA DARSENA
SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
OCA di Vlado Škafar (Slovenia, 71', v.o. sloveno s/t italiano/inglese)

8 settembre
15:00 SALA GRANDE
VENEZIA 67
ATTENBERG di Rachel Tsangari (Grecia, 95’, v.o. greco, s/t italiano/inglese)

16:45 SALA DARSENA
SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
HORA PROELEFSIS di Syllas Tzoumerkas (Grecia, 111’, v.o. greco s/t italiano/inglese)

21:30 SALA DARSENA
ORIZZONTI
THE EXTERNAL WORLD di David OReilly (Germania, 15', v.o. inglese s/t italiano)

14:45 SALA PERLA
ORIZZONTI
LIF OG DAUDI HENRY DARGER (THE LIFE AND DEATH OF HENRY DARGER) di Bertrand Mandico (Francia, Islanda, 6', v.o. islandese s/t italiano/inglese)

22:30 SALA PERLA
FUORI CONCORSO
ALL INCLUSIVE di David Zamagni, Nadia Ranocchi (Italia, Austria, 75', v.o. italiano s/t inglese)

9 settembre

18:30 SALA DARSENA
GIORNATE DEGLI AUTORI
COGUNLUK di Seren Yüce (Turchia, 103’, v.o. turco s/t italiano/inglese)

21:30 SALA DARSENA
ORIZZONTI
BRILIANTY (DIAMONDS) di Rustam Khamdamov (Russia, 26’, v.o. russo, s/t italiano/inglese)

11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
THE EXTERNAL WORLD di David OReilly (Germania, 15’, v.o. inglese s/t italiano)
PA RUBIKA CELU (ON RUBIKS’ ROAD)di Laila Pakalnina (Lettonia, 30’, v.o. lettone s/t italiano/inglese)

10 settembre

14:45 SALA GRANDE
FUORI CONCORSO
PREŽlT SVUJ ŽIVOT (SURVIVING LIFE) di Jan Švankmajer (Repubblica Ceca, Slovacchia, 109', v.o. ceco s/t italiano/inglese)

22:15 SALA GRANDE
VENEZIA 67
DREI di Tom Tykwer (Germania, 119’, v.o. tedesco s/t italiano/inglese)

15:45 PALABIENNALE
ORIZZONTI
BRILIANTY (DIAMONDS) di Rustam Khamdamov (Russia, 26’, v.o. russo s/t italiano/inglese)

22.45 circa PALABIENNALE
VENEZIA 67
DREI di Tom Tykwer (Germania, 119’, v.o. tedesco s/t italiano/inglese)

10:30 SALA VOLPI
GIORNATE DEGLI AUTORI – FINALISTI PREMIO LUX
DIE FREMDE (WHEN WE LEAVE) di Feo Aladag (Germania, 119’, v.o. tedesco, turco s/t italiano/inglese)

11 settembre

16:00 SALA DARSENA
GIORNATE DEGLI AUTORI
COGUNLUK di Seren Yüce (Turchia, 103’, v.o. turco s/t italiano/inglese)

10:30 SALA VOLPI
GIORNATE DEGLI AUTORI – FINALISTI PREMIO LUX
AKADIMIA PLATONOS di Filippos Tsitos (Grecia, 103’, v.o. greco, albanese s/t italiano/inglese)


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lunedì 9 agosto 2010

SKOLIMOWSKI, IL REGISTA CHE VISSE DUE VOLTE

È notizia di oggi che Essential Killing, il nuovo film del genio resuscitato del cinema polacco, Jerzy Skolimowski, sarà pronto in tempo per essere presentato alla 67a Mostra del Cinema di Venezia, dove sarà in concorso.
Skolimowski, genio assoluto e autore di film incredibili come The Shout, era scomparso dalle “scene” dopo aver realizzato nel 1991 Ferdydurke. Una delle poche apparizioni (potremmo dire “fantasmatica”) era stata quella come attore ne La promessa dell’assassino di Cronenberg (nel 2007). Nel film interpretava il ruolo dello zio della protagonista, Stepan, un immigrato russo a Londra che, a un certo punto, scompare dalla circolazione in circostanze particolari, tanto che si teme per la sua incolumità. Alla fine del film si scopre, in uno strano cortocircuito fra vita e finzione, che Stepan non è morto, ma è da qualche parte al sicuro, solo un po' nascosto, un po' come se lo stesso Jerzy avesse voluto dire “Ehi, non sono morto, sono solo da qualche parte, e tornerò!”.
E tornato lo è, nel 2008 con Cztery noce z Anną (Quattro notti con Anna), storia del 40enne Leon Okrasa, che lavora come fuochista nel crematorio dell’ospedale. Testimone in passato (o autore?) di un brutale stupro ai danni di Anna, che ora ha 30 anni e lavora come infermiera nello stesso ospedale, l'uomo spia la ragazza, sia di giorno che di notte. Anna diventa una tale ossessione che Leon una notte si introduce in casa sua e comincia, notte dopo notte, a intervenire nella sua vita in modo impercettibile, riattaccandole un bottone, riparandone un orologio, sostituendo il cibo andato a male nel frigorifero... (vi sembra una storia strana? Aspettate di sentire quella del nuovo film) Un giorno, Leon viene arrestato proprio mentre si sta introducendo nella casa della donna. Ritorno attesissimo che non ha deluso le attese, presentato in apertura della “Quinzaine des Réalisateurs” a Cannes (e in anteprima italiana proprio al Trieste Film Festival).
Il film che ora andrà a Venezia è stato scritto da Skolimowski stesso e da Ewa Piaskowska (già co-autrice col regista di Quattro notti con Anna) ed è interpretato da Vincent Gallo ed Emmanuelle Seigner. Si tratta, come leggiamo dal comunicato della Mostra, che di un “thriller sorprendente (quasi interamente senza dialoghi)” in cui “un talebano, catturato dalle forze americane in una valle del Nord dell'Afghanistan, viene trasportato in un paese europeo senza nome. Il prigioniero fugge e trova rifugio tra i boschi gelati: un mondo totalmente diverso rispetto ai deserti della sua terra d’origine, dalle condizioni estreme”.
Cosa aspettarsi con queste premesse? Basta guardare il trailer per capire che Skolimowski potrebbe essere tornato ai fasti dei tempi migliori, forse complice la presenza del produttore Jeremy Thomas, lo stesso di The Shout (1978), Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes.
Il film, prodotto dalla Skopia Film, è una co-produzione polacca, irlandese, norvegese ed ungherese, con la partecipazione del Polish Film Institute, di Canal+ Cyfrowy, dell’irlandese Element Pictures, della norvegese Cylinder Productions, dell’ungherese Mythberg Films, con il supporto di Eurimages. Distribuzione internazionale affidata a HanWay.




Jerzy Skolimowski è nato a Łódź il 5 maggio 1938. Il padre, comandante della Resistenza nella ZWZ (Lega per la Lotta armata), muore in un campo di concentramento. Nel dopoguerra compie studi irregolari in Polonia e per breve tempo in Boemia, dove segue la madre, nominata addetto culturale a Praga (ma poi rimossa dall’incarico durante le purghe staliniane). In seguito, a Varsavia, non ammesso all’accademia di Belle Arti, si iscriverà al Corso di storia della Cultura materiale. Negli anni ’50 i suoi principali interessi sono la poesia e la boxe. Tra il 1953 e il 1955 sostiene una trentina circa di combattimenti negli incontri riservati ai debuttanti. Frequenta intensamente le “jam session” e si lega al gruppo di Krzysztof Komeda, di cui segue le tournée occupandosi delle luci. Alla fine degli anni ’50 pubblica due raccolte di poesie: Gdziés blisko siebie (1958) e Siekiera i niebo (1959), e una pièce teatrale (Ktog sie utopi, 1959) e viene ammesso alla Federazione degli scrittori.
Qui incontra Andrzej Wajda e lo scrittore Jerzy Andrzejewski, che gli propongono di collaborare alla sceneggiatura di Niewinni czarodzieje (Ingenui perversi). Nel film appare per la prima volta anche come attore interpretando la par te del giovane pugile. Fino ad allora non si è mai interessato al cinema, ma su suggerimento di Wajda chiede l’ammissione alla Scuola di Cinema di Łódź. Mentre sostiene gli esami, nel 1960 scrive con Polanski la sceneggiatura di Noz w wodzie (Il coltello nell’acqua), che sarà realizzato due anni dopo. Alla scuola di Cinema di Łódź, oltre ai saggi scolastici, realizza nel corso di diversi anni il primo lungometraggio, Rysopis (Segni particolari: nessuno), che insieme al successivo Walkower (del quale è anche interprete) lo rivelano anche all’estero come una delle figure più interessanti della nouvelle vague internazionale degli anni ’60. Nel 1967 gira il suo primo film all’estero, Le départ (Il vergine), premiato con l’Orso d’Oro a Berlino. nello stesso anno realizza in Polonia Rêce do gory (Mani in alto), il film che segnerà il destino della sua vita: selezionato in concorso a Venezia, il film viene proibito e ritirato dalle autorità polacche pochi giorni prima del festival. Skolimowski dichiara che non realizzerà più film in Polonia finché non sarà tolta la censura. Rêce do gory verrà ‘sbloccato’ solo nel 1981 e il regista ne farà una seconda versione. Skolimowski inizia così una vicenda artistica e professionale che si svolge in gran par te fuori della Polonia, anche se egli non interromperà mai i contatti e i ritorni nel suo paese. Ricca di svolte inattese, di avventure produttive rischiose e di straordinari capolavori, la carriera internazionale di Skolimowski si svolge attraverso diversi paesi (Cecoslovacchia, Italia, Germania, Inghilterra). Dopo l’insuccesso artistico di König, Dame, Bube (Un ospite gradito per mia moglie) trascorre tra Inghilterra e Polonia un lungo periodo di inattività, per poi trasferirsi stabilmente a Londra con la famiglia dopo il successo di The Shout (L’australiano). In Inghilterra realizza negli anni successivi Moonlighting (id.) e Success is the Best Revenge (Il successo è la migliore vendetta). Nel 1985 dirige il suo primo film interamente americano, The Lightship (Lightship - La nave faro), e si trasferisce con la famiglia a Santa Monica. Di ritorno nel suo paese, realizza nel 1991 il suo primo film polacco dopo Rêce do gory, Ferdydurke. Durante tutta la sua carriera, Skolimowski ha continuato a scrivere testi letterari e sceneggiature, dipinge, ha allestito spettacoli teatrali. torna sullo schermo nel 2007 interpretando la parte di Stepan, un immigrato russo a Londra, nel film di Cronenberg La promessa dell’assassino. Cztery noce z Anną segna il suo ritorno dietro la macchina da presa a 17 anni di distanza da Ferdydurke.
(biografia tratta dal catalogo ufficiale della 20a ed. del Trieste Film Festival, gennaio 2009)


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mercoledì 4 agosto 2010

KINO OTOK – ISOLA CINEMA CERCA VOLONTARI!

Volentieri facciamo girare l'appello degli amici di Kino Otok – Isola Cinema, il giovane festival di cinema - nato del 2004 - e che si terrà dall'8 al 12 settembre a Isola, in Slovenia.
Come ben sa chi si occupi del'organizzazione di un festival (non solo di cinema, ma di qualunque tipo), il numero delle persone coinvolte e, soprattutto, l'entusiasmo che mettono nel proprio lavoro, è spesso ciò che fa la differenza per la buona riuscita di una manifestazione. Il Kino Otok è un festival giovane, dove si possono vedere ottimi film in un ambiente amichevole e rilassante. Rappresenta senz'altro un'ottima occasione per capire come funziona la macchina organizzativa di un evento cinematografico, senza contare che il festival offre ai volontari vitto e alloggio, oltre che l'ingresso gratuito a tutti gli eventi del festival (durante il tempo libero, ovvio).
Sono benvenuti e graditi volontarie e volontari nel campo tecnico, organizzativo, nella ristorazione e nell'accoglienza ed assistenza agli ospiti.

Di cosa c'è bisogno nello specifico:
- volontari per il coordinamento delle attività collaterali al Festival
- volontari per il coordinamento logistico
- fotografi (per il giornale del Festival, il sito web, il blog, gli accrediti stampa)
- autori testi (giornale del Festival, catalogo)
- pubbliche relazioni
- traduttori
- autisti
- hostess
- volontari per lavori fisici e manuali

La domanda di partecipazione può essere inviata all'indirizzo emilija.kastelic@isolacinema.org entro il 5 Agosto, allegando un breve CV con la descrizione delle proprie esperienze passate e una lettera di accompagnamento in cui si spiega il motivo per cui si riteiene di essere adatti per il ruolo di volontario, indicando il settore in cui si vorrebbe lavorare.

Sito ufficiale del festival: http://www.isolacinema.org/it/


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