domenica 21 febbraio 2010

Roman Polanski ha vinto il Leone d'Argento come miglior regista al festival di Berlino, grazie al suo nuovo thriller politico, The Ghost Writer. Polanski, come si sa, si trova attualmente agli arresti domiciliari ed è alle prese con la richiesta di estradizione negli USA.
Miglior film, del tutto a sorpresa, Bal (Miele), ultima parte della trilogia di Yusuf (Yusuf Üçlemesi) del regista turco Semih Kaplanoğlu, iniziata nel 2007 con Yumurta (Uovo) e continuata l'anno dopo con Süt (Latte). Il film racconta la storia di un bambino di sei anni che scappa nei boschi per ritrovare il padre scomparso.
Kaplanoğlu, il cui Yumurta è noto al pubblico del Trieste Film Festival, per essere stato in concorso lungometraggi nella 19a edizione, Kaplanoğlu è nato nel 1963 a Izmir, in Turchia. Nel 1984, dopo essersi laureato in Cinema e Televisione presso la facoltà di Belle Arti dell’Università Dokuz Eylül della sua città, si trasferisce a Istanbul. Lì lavora per un paio d’anni come copywriter per alcune agenzie pubblicitarie. Passa poi al cinema, dove inizia come aiuto-cameraman in due documentari pluri-premiati. Successivamente, scrive e dirige una serie televisiva in 52 puntate di grande successo, Şehnaz Tango. Nel 2000, realizza il suo primo lungometraggio, Herkes Kendi Evinde, presentato e premiato in diversi festival. Il secondo film, Meleğin Düşüşü, è del 2004 e viene presentato in anteprima a Berlino dove riceve numerosi consensi in termini di critica e di pubblico. Segue Yumurta, presentato nella "Quinzaine" a Cannes, a Karlovy Vary e Sarajevo. Ha fondato anche una sua casa di produzione, la Kaplan Film. Nel 2008, presenta il secondo capitolo della trilogia di Yusuf, Süt (Latte), presentato a Venezia.
Gran premio della Giuria a Eu Cand Vreau Sa Fluier, Fluier (Se voglio fischiare, fischio), film d'esordio del romeno Florin Serban, un dramma interamente ambientato in una prigione. Il film ha conquistato anche l'Alfred Bauer Prize, dedicato alla memoria del fondatore del festival e assegnato a Eu Cand Vreau Sa Fluier, Fluier per la sua carica innovativa. Nato a Resita, in Romania, nel 1975, Serban ha studiato filosofia, ermeneutica e teoria della cultura all'Università Babes Bolyai di Cluj Napoca (in Transilvania), oltre che in Regia all'Accademia di Studi. In seguito, si è trasferito alla Columbia University, dove si è diplomato nel 2008.
Si rimane sempre nell'area Alpe Adria con un ex-aequo per il premio al Miglior attore, diviso fra Grigori Dobrygin e Sergei Puskepalis, entrambi protagonisti di Kak ya provel etim letom (Come ho finito questa estate) di Alexei Popogrebsky. A Pavel Kostomarov, per lo stesso film, il premio come direttore della fotografia. Kostomarov è anche autore, insieme ad Antoine Cattin del documentario La Mère, presentato in concorso documentari e anteprima italiana al Trieste Film Festival nel 2009.


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lunedì 15 febbraio 2010

IL CIELO SOPRA DRESDA

Fra il 13 e il 15 febbraio del 1945, gli Alleati bombardano la città di Dresda, in Germania. Quello che si lasciano alle spalle è un bilancio impressionante: 24.866 case distrutte, un'area di 15 km quadrati rasa al suolo, un numero totale di vittime imprecisato, ma stimato fra le 25.000 e le 35.000 persone (di cui moltissimi civili), che molti ritengono addirittura un decimo delle cifre reali.
In occasione dell'anniversario di quell'avvenimento storico, questa sera, lunedì 15 febbraio, al Cinemazero di Pordenone, verrà riproposto NACH DRESDEN di Vittorio Curzel. Il documentario, presentato in anteprima italiana nel 2007 al Trieste Film Festival, affronta in modo personale il tema dell'incrocio fra storia con la S maiuscola e storia personale e lo fa ttraverso gli occhi di Hermann, professore universitario newyorkese, un ebreo tedesco nato a Dresda nel 1930, che nella Shoah ha perso il padre e gran parte dei parenti e dei compagni d’infanzia. Fuggito per le persecuzioni razziali con la madre e la sorella negli Stati Uniti, compie un viaggio di ritorno in Germania, cinquanta anni dopo il bombardamento che ha distrutto il centro storico della sua città. Durante il viaggio, nel treno che lo porta da Berlino a Dresda, nel taxi che lo accompagna da un luogo all'altro della città, nei percorsi a piedi e in tram fra vie e piazze che non riconosce, attraverso i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi ricordi, rivive la storia della capitale sassone e della Germania dal 1930 a oggi, insieme alla storia degli ebrei tedeschi e del loro tragico destino, dall'assimilazione al genocidio. Camminando fra le vie di Dresda alla ricerca della casa della sua famiglia e dei luoghi della sua infanzia è confuso e turbato. Il quartiere dove viveva la sua famiglia, non esiste più, cancellato dal bombardamento che nel febbraio 1945 ha bruciato la città. Al suo posto una lunga fila di palazzi tutti uguali… Il parlato del film è costituito dal testo di due lettere: quella che l’uomo scrive al nipote durante il viaggio a Dresda e quella che un’amica d’infanzia tedesca scrive a Hermann dopo il suo ritorno a New York (con il ricordo personale della notte dei bombardamenti). I testi delle due lettere sono stati elaborati sulla base di testimonianze, diari, autobiografie e documenti del tempo. Le riprese del film sono state realizzate fra il 1995 e il 2004. Nel montaggio compaiono anche materiali visivi e audio d’archivio.
Vittorio Curzel è nato a Trento nel 1952. Psicologo e giornalista, autore di saggi su cinema, televisione, fotografia e comunicazione pubblica, è autore di programmi radiofonici Rai (fra cui le serie “I suoni del Cinema” e “Canto Nomade - Musiche, parole e immagini di popoli in viaggio”) e di film documentari. Ha insegnato Principi e tecniche della Comunicazione pubblica e del Marketing sociale presso l'Università di Trento e Sociologia dei Nuovi Media presso l'Università di Bologna. Ha diretto dal 1980 al 1986 il Settore Audiovisivi didattici della Provincia Autonoma di Trento. Successivamente e fino al 1995, ha coordinato il Centro di Documentazione Visiva di Trento, organizzando e dirigendo anche numerose manifestazioni cinematografiche fra cui “Trento Cinema - Incontri Internazionali con la Musica per il Cinema” e il Concorso Internazionale di Composizione “Trento Cinema - La Colonna Sonora”.

Cinemazero, ore 21.15. A seguire, incontro con l'autore

Info: tel. 0434.520 404, www.cinemazero.org


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giovedì 11 febbraio 2010

LA STAGIONE DEL RACCOLTO: VUOTI A RENDERE

Non perdete l'occasione per rivedere uno dei film protagonisti della 19a edizione del Trieste Film Festival, dove era stato presentato in anteprima italiana nel gennaio del 2008.
Sabato 13 febbraio 2010, alle ore 16.30, al Teatro Miela, Bonawentura / LA STAGIONE DEL RACCOLTO_La maturità della vita nel cinema presenta

VRATNÉ LAHVE (Vuoti a rendere) di Jan Svěrák (Gran Bretagna, Repubblica Ceca, 2007, distr. it. Fandango)
con Zdenek Sverak, Daniela Kolarova, Tatiana Vilhelmova, Robin Soudek, Jiri Machacek, Pavel Landovsky, Jan Budar, Miroslav Taborsky
A Josef Tkaloun, un anziano insegnante di Praga, il suo lavoro non piace più e decide perciò di andare in pensione. Essendo però un uomo di spirito e sentendosi pieno di energia, non si accontenta di stare a casa con la moglie, dove non succede mai niente. Dopo aver cercato invano lavori “dignitosi”, ne trova uno nel supermercato del suo quartiere, dove si occupa dei ‘vuoti a rendere’. Intorno al suo lavoro e, soprattutto, grazie a colleghi e clienti si costruisce un piccolo mondo perfettamente razionale su cui ha un controllo pressoché totale, ma da cui esclude sempre più la moglie Eliška. E se riesce in modo discreto ad aiutare gli altri, compresa la figlia Helenka, a trovare il partner perfetto, il suo lungo matrimonio ormai sta andando a pezzi sotto i suoi occhi.
Premio del pubblico ai festival di Karlovy Vary e di Cottbus, Vratné lahve completa la trilogia iniziata nel 1991 dal regista Jan Svěrák e dallo sceneggiatore, attore (e suo padre) Zdeněk Svěrák con Obecná škola (sul tema dell’infanzia) e proseguita con il film premio Oscar Kolja (1996), dedicato all’età adulta.

Jan Svěrák è nato nel 1965 a Zatec, ora Repubblica Ceca. Ha studiato alla FAMU di Praga, dove nel 1988 si è diplomato in regia di documentari. Dopo il cortometraggio Vesmirna Odysea II (1986), nel 1989 realizza Ropáci, un documentario ‘ecologista fantascientifco’ che riceve il prestigioso Oscar per il Miglior film in lingua straniera nella categoria ‘studenti’. Due anni più tardi porta a termine il suo flm d’esordio, Obecná škola, la cui sceneggiatura viene scritta dal padre Zdeněk Svěrák, che ne è anche uno degli attori. Nel 1992 il film, ambientato nella Cecoslovacchia del dopo guerra, riceve una nomination all’Oscar per il Miglior film in lingua straniera. Nel 1994 gira Akumulátor 1, un ‘action fantasy’: realizzato con un budget di oltre 50 milioni di corone, il film venne considerato all’epoca come il più costoso mai realizzato nella storia del paese e Svěrák ricevette dalla Czech Film and Television Academy il Czech Lion Prize per aver diretto il flm più visto dell’anno. Alla Mostra del Cinema di Venezia del ‘94 il film si aggiudicò il Premio Media. Kolja rappresenta la prima esperienza di collaborazione fra Svěrák e il produttore Eric Abraham: la sceneggiatura porta ancora la firma del padre Zdeněk Svěrák, che ne è anche il protagonista. Nel 1997 il film si aggiudica l’Oscar per il Miglior film in lingua straniera. Da una successiva collaborazione con Abraham, nel 2001 esce il tutto il mondo il film di guerra Dark Blue World. Vratné lahve, è l’ultima parte di una trilogia che include Obecná škola e Kolja. Il film, presentato in concorso al festival di Karlovy Vary, dove ha vinto il Premio del Pubblico e una menzione speciale per la sceneggiatura (nella foto è ritratto col padre Zdeněk mentre ritirano i premi), ha poi segnato il record d’incassi al box office ceco. Membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e della Czech Film Academy, Jan Svěrák è sposato, ha tre figli e vive a Praga.



LA STAGIONE DEL RACCOLTO / La maturità della vita nel cinema
Rassegna cinematografica per imparare a invecchiare bene
Edizione 2010
Di vecchiaia si parla ancora poco mentre le dimensioni sociali del fenomeno crescono: in realtà ci si sta rendendo sempre più conto che la terza età si sta allungando nella quarta, che gli anziani stanno diventando un bacino di utenza commerciale, che la loro validità lavorativa può essere ancora utilizzata. C’è un’urgenza da soddisfare, quella di creare “una nuova civiltà della vecchiaia”: si deve dare l’opportunità a chi vecchio ancora non è di concentrarsi sul proprio futuro prima che la verità del fenomeno si manifesti improvvisamente e tragicamente per averla voluta ignorare.
Ingresso libero

Info: http://www.miela.it




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mercoledì 10 febbraio 2010

IL TALENTO PASSA PER TRIESTE!

Dopo la bella notizia di Rabbit à la Berlin, finalista agli Oscar nella categoria documentari brevi, ci troviamo a fare ancora a fare dei complimenti. In questo caso, ad Aida Begić e Martin Turk per essere stati scelti come finalisti del TorinoFilmLab 2010, rispettivamente con Bait (opera seconda) e Nahrani me z besedami-Feed Me With Your Words (opera prima). Per chi non lo sapesse, il TorinoFilmLab è un laboratorio internazionale a frequenza annuale che supporta talenti emergenti che lavorano al loro primo o secondo lungometraggio, attraverso attività di training, development e funding.
I progetti selezionati per il Development Programme saranno presentati a una platea internazionale di produttori e sales agents nel corso del TorinoFilmLab Final Event (28-30 novembre 2010) che si terrà durante la prossima edizione del Torino Film Festival. I selezionatori del TorinoFilmLab, dopo aver esaminato più di 50 richieste di ammissione, hanno invitato a partecipare al Development Programme 2010, oltre ai progetti di Aida Begić e di Martin Turk, i seguenti filmmaker, che concorreranno con le loro opere prime o seconde ad uno dei premi alla produzione (tra 50.000 e i 200.000 €):

Leones di Jazmín López (Argentina), opera prima
Il Sud è niente di Fabio Mollo (Italia), opera prima
In What City Does It Live? di Liew Seng Tat (Malesia), opera seconda

Facciamo un in bocca al lupo a tutti e 5, ma siamo particolarmente contenti per Aida e Martin, entrambi presenti a più edizioni del Trieste Film Festival.
Aida Begić è nata a Sarajevo nel 1976. Nel 2000 si è diplomata in regia presso l’Accademia di Arti dello Spettacolo di Sarajevo. Durante la guerra, oltre agli studi ha diretto e prodotto numerosi fra progetti di teatro, televisione e video. È entrata poi a Fabrica come video artista e durante questo periodo ha realizzato il cortometraggio Prvo smrtno iskustvo, selezionato al Festival di Cannes nel 2001, e successivamente presentato a Trieste, prima nell'ambito del concorso cortometraggi e poi all'interno dell'omaggio a Fabrica. Nel 2002 ha realizzato pubblicità per la televisione e ha iniziato a insegnare presso il Dipartimento di regia dell’accademia di arti dello spettacolo di Sarajevo. Nel 2004, ha fondato con Elma Tataragić la casa di produzione indipendente mamafilm. Snjieg, primo film da loro prodotto, ha vinto il primo premio della settimana internazionale della Critica a Cannes ed era in concorso internazionale lungometraggi nella ventesima edizione del Trieste Film Festival, dove ha conquistato una menzione speciale e il premio del pubblico.
Martin Turk è nato a Trieste, nel 1978. Nel 2004 si è laureato in regia presso l’AGRFT (accademia di Cinema, Televisione, Radio e Teatro) di Lubiana. il suo corto di diploma Izlet ha vinto numerosi premi internazionali (a Montpellier, Bologna, Wiesbaden). Il suo corto di debutto come professionista Rezina življenja ha vinto il premio per il miglior cortometraggio sloveno nel 2006. Vsakdan ni vsak dan è stato presentato a Cannes nel 2008 nella “Quinzaines des Realisateurs” ed è stato presentato in oltre 25 festival internazionali. Sempre con il progetto Nahrani me z besedami- Feed Me With Your Words è stato selezionato a partecipare alla Cannes Cinefondation Residence 2009. Il suo ultimo corto, Robutanje koruze era in concorso cortometraggi nell'edizione appena conclusa del festival.

Sito ufficiale di TorinoFilmLab: http://www.torinofilmlab.it

Sito ufficiale di Martin Turk: http://www.martinturk.net/

Aida Begić su IMDB: http://www.imdb.com/name/nm1548101/




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lunedì 8 febbraio 2010

TUTTI A LOURDES!

Esce in questi giorni nelle sale italiane LOURDES di Jessica Hausner. Ne avevamo già parlato QUI


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venerdì 5 febbraio 2010

ANCHE NELLA DDR C'ERA LA POESIA


Esce oggi, per Isbn edizioni, 100 POESIE DALLA DDR, a cura di Christoph Buchwald e Klaus Wagenbach, tradotto da Achille Castaldo, Giovanni Giri, Cristina Vezzaro

A vent’anni dalla caduta del Muro, uno sguardo sulla DDR attraverso le poesie, le elegie, gli inni, le ballate e le filastrocche più belle, quelle famose e quelle sconosciute, quelle ufficiali e quelle proibite. Da Bertolt Brecht a Heiner Müller, da Wolf Biermann alla scena di Prenzlauer Berg. Divisa in tre sezioni, più un prologo e un epilogo, questa antologia ci porta a spasso attraverso quarant’anni di storia tedesca, dalle prime poesie antifasciste al surrealismo e alla satira degli anni ottanta; dalle speranze degli inizi al commiato della Svolta nel 1989. Ne risulta un quadro quotidiano e multiforme della ddr in cui non ci è dato sapere quali fossero le poesie vietate né quali fossero i poeti dichiaratamente di Partito – al lettore il compito di provare a tracciare la linea di frontiera tra i due mondi: quello esibito della dittatura e quello nascosto della dissidenza. Questa raccolta ispeziona e racconta l’eredità culturale di quel «Paese dei libri», dove in ogni cittadina sorgeva un teatro e in cui ogni grande azienda o caserma disponeva di una biblioteca.

Gli autori:
Erich Arendt, Kurt Bartsch, Johannes R. Becher, Jurek Becker, Manfred Bieler, Wolf Biermann · Johannes Bobrowski · Thomas Brasch · Volker Braun · Bertolt Brecht · Hanns Cibulka · Heinz Czechowski · Kurt Drawert · Gabriele Eckart · Adolf Endler · Elke Erb · Franz Frühmann · Louis Fürnberg · Peter Gosse · Uwe Greßmann · Durs Grünbein · Peter Hacks · Kerstin Hensel · Stephan Hermlin · Wolfgang Hilbig · Peter Huchel · Bernd Jentzsch · Heinz Kahlau · Heinar Kipphardt · Annerose Kirchner · Rainer Kirsch · Sarah Kirsch · Wulf Kirsten · Barbara Köhler · Uwe Kolbe · Kuba (Kurt Barthel) · Günter Kunert · Reiner Kunze · Hartmut Lange · Katja Lange-Müller · ! Richard Leising · Kito Lorenc · Georg Maurer · Steffen Mensching · Karl Mickel · Heiner Müller · Inge Müller · Helga M.Novak · Bert Papenfuß-Gorek · Richard Pietraß · Christa Reinig · Jürgen Rennert · Thomas Rosenlöcher · Kathrin Schmidt · Eva Strittmatter · Brigitte Struzyk · B.K.Tragelehn · Hans-Eckardt Wenzel · Paul Wiens

con uno scritto di Edoardo Sanguineti
 e un saggio introduttivo di Andrea Tarquini
inserto fotografico di Ulrich Wüst

100 POESIE DALLA DDR
Autori vari
201 pagine | 19 euro


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martedì 2 febbraio 2010

AGLI OSCAR 2010 ANCHE UN PO' DI TRIESTE FILM FESTIVAL!

Sono stati comunicati finalmente i finalisti degli Oscar 2010! Di seguito, tutte le categorie.
Un augurio speciale a RABBIT À LA BERLIN di Bartek Konopka e Piotr Rosolowski, fra i 5 finalisti della categoria "cortometraggi documentari"! Il documentario, co-prodotto da Polonia e Germania, era la settimana scorsa in concorso al Trieste Film Festival ed è molto piaciuto al nostro pubblico. Ospite del festival, la simpatica produttrice Anna Wydra (di cui non potremo mai dimenticare l'incidente delle polpette di Theo Anghelopoulos...). Incrociamo le dita per i conigli!

Miglior Attore protagonista
Jeff Bridges in “Crazy Heart”
George Clooney in “Up in the Air”
Colin Firth in “A Single Man”
Morgan Freeman in “Invictus”
Jeremy Renner in “The Hurt Locker”

Miglior Attore non protagonista
Matt Damon in “Invictus”
Woody Harrelson in “The Messenger”
Christopher Plummer in “The Last Station”
Stanley Tucci in “The Lovely Bones”
Christoph Waltz in “Inglourious Basterds”

Miglior Attrice protagonista
Sandra Bullock in “The Blind Side”
Helen Mirren in “The Last Station”
Carey Mulligan in “An Education”
Gabourey Sidibe in “Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire”
Meryl Streep in “Julie & Julia”

Miglior Attrice non protagonista
Penélope Cruz in “Nine”
Vera Farmiga in “Up in the Air”
Maggie Gyllenhaal in “Crazy Heart”
Anna Kendrick in “Up in the Air”
Mo’Nique in “Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire”

Miglior Film d'animazione
“Coraline” Henry Selick
“Fantastic Mr. Fox” Wes Anderson
“The Princess and the Frog” John Musker e Ron Clements
“The Secret of Kells” Tomm Moore
“Up” Pete Docter

Miglior Scenografia
“Avatar” Art Direction: Rick Carter and Robert Stromberg; Set Decoration: Kim Sinclair
“The Imaginarium of Doctor Parnassus” Art Direction: Dave Warren e Anastasia Masaro; Set Decoration: Caroline Smith
“Nine” Art Direction: John Myhre; Set Decoration: Gordon Sim
“Sherlock Holmes” Art Direction: Sarah Greenwood; Set Decoration: Katie Spencer
“The Young Victoria” Art Direction: Patrice Vermette; Set Decoration: Maggie Gray

Miglior Fotografia
“Avatar” Mauro Fiore
“Harry Potter and the Half-Blood Prince” Bruno Delbonnel
“The Hurt Locker” Barry Ackroyd
“Inglourious Basterds” Robert Richardson
“The White Ribbon” Christian Berger

Migliori Costumi
“Bright Star” Janet Patterson
“Coco before Chanel” Catherine Leterrier
“The Imaginarium of Doctor Parnassus” Monique Prudhomme
“Nine” Colleen Atwood
“The Young Victoria” Sandy Powell

Miglior Regia
“Avatar” James Cameron
“The Hurt Locker” Kathryn Bigelow
“Inglourious Basterds” Quentin Tarantino
“Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire” Lee Daniels
“Up in the Air” Jason Reitman

Miglior Lungometraggio documentario
“Burma VJ” Anders Østergaard e Lise Lense-Møller
“The Cove”
“Food, Inc.” Robert Kenner ed Elise Pearlstein
“The Most Dangerous Man in America: Daniel Ellsberg and the Pentagon Papers” Judith Ehrlich e Rick Goldsmith
“Which Way Home” Rebecca Cammisa

Miglior Cortometraggio documentario
“China’s Unnatural Disaster: The Tears of Sichuan Province” Jon Alpert e Matthew O’Neill
“The Last Campaign of Governor Booth Gardner” Daniel Junge e Henry Ansbacher
“The Last Truck: Closing of a GM Plant” Steven Bognar e Julia Reichert
“Music by Prudence” Roger Ross Williams e Elinor Burkett
“Rabbit à la Berlin” Bartek Konopka


Miglior Montaggio
“Avatar” Stephen Rivkin, John Refoua e James Cameron
“District 9” Julian Clarke
“The Hurt Locker” Bob Murawski e Chris Innis
“Inglourious Basterds” Sally Menke
“Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire” Joe Klotz

Miglior Film straniero
“Ajami” Israele
“El Secreto de Sus Ojos” Argentina
“The Milk of Sorrow” Perù
“Un Prophète” Francia
“The White Ribbon” Germania

Miglior Makeup
“Il Divo” Aldo Signoretti e Vittorio Sodano
“Star Trek” Barney Burman, Mindy Hall e Joel Harlow
“The Young Victoria” Jon Henry Gordon e Jenny Shircore

Migliori Musiche originali
“Avatar” James Horner
“Fantastic Mr. Fox” Alexandre Desplat
“The Hurt Locker” Marco Beltrami and Buck Sanders
“Sherlock Holmes” Hans Zimmer
“Up” Michael Giacchino

Migliore canzone originale
“Almost There” da “The Princess and the Frog” Musica e testo di Randy Newman
“Down in New Orleans” da “The Princess and the Frog” Musica e testo di Randy Newman
“Loin de Paname” da “Paris 36” Musica di Reinhardt Wagner testo di Frank Thomas
“Take It All” da “Nine” Musica e testo di Maury Yeston
“The Weary Kind (Theme from Crazy Heart)” da “Crazy Heart” Musica testo di Ryan Bingham e T Bone Burnett

Miglior Film
“Avatar” James Cameron e Jon Landau, Produttori
“The Blind Side”
“District 9” Peter Jackson e Carolynne Cunningham, Produttori
“An Education” Finola Dwyer e Amanda Posey, Produttore
“The Hurt Locker”
“Inglourious Basterds” Lawrence Bender, Produttore
“Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire” Lee Daniels, Sarah Siegel-Magness e Gary Magness, Produttori
“A Serious Man” Joel Coen e Ethan Coen, Produttori
“Up” Jonas Rivera, Produttore
“Up in the Air” Daniel Dubiecki, Ivan Reitman e Jason Reitman, Produttori

Miglior Cortometraggio d'animazione
“French Roast” Fabrice O. Joubert
“Granny O’Grimm’s Sleeping Beauty” Nicky Phelan e Darragh O’Connell
“The Lady and the Reaper (La Dama y la Muerte)” Javier Recio Gracia
“Logorama” Nicolas Schmerkin
“A Matter of Loaf and Death” Nick Park

Miglior Cortometraggio dal vivo
“The Door” Juanita Wilson e James Flyn
“Instead of Abracadabra” Patrik Eklund e Mathias Fjellström
“Kavi” Gregg Helvey
“Miracle Fish” Luke Doolan e Drew Bailey
“The New Tenants” Joachim Back e Tivi Magnusson

Miglior Sound Editing
“Avatar” Christopher Boyes e Gwendolyn Yates Whittle
“The Hurt Locker” Paul N.J. Ottosson
“Inglourious Basterds” Wylie Stateman
“Star Trek” Mark Stoeckinger e Alan Rankin
“Up” Michael Silvers e Tom Myers

Miglior Sound Mixing
“Avatar” Christopher Boyes, Gary Summers, Andy Nelson, Tony Johnson
“The Hurt Locker” Paul N.J. Ottosson e Ray Beckett
“Inglourious Basterds” Michael Minkler, Tony Lamberti e Mark Ulano
“Star Trek” Anna Behlmer, Andy Nelson e Peter J. Devlin
“Transformers: Revenge of the Fallen” Greg P. Russell, Gary Summers e Geoffrey Patterson

Migliori Effetti speciali
“Avatar” Joe Letteri, Stephen Rosenbaum, Richard Baneham , Andrew R. Jones
“District 9” Dan Kaufman, Peter Muyzers, Robert Habros e Matt Aitken
“Star Trek” Roger Guyett, Russell Earl, Paul Kavanagh e Burt Dalton

Miglior Sceneggiatura (adattamento)
“District 9” sceneggiatura di Neill Blomkamp e Terri Tatchell
“An Education” sceneggiatura di Nick Hornby
“In the Loop” sceneggiatura di Jesse Armstrong, Simon Blackwell, Armando Iannucci, Tony Roche
“Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire” sceneggiatura di Geoffrey Fletcher
“Up in the Air” sceneggiatura di Jason Reitman e Sheldon Turner

Miglior Sceneggiatura (originale)
“The Hurt Locker” scritta da Mark Boal
“Inglourious Basterds” scritta da Quentin Tarantino
“The Messenger” scritta da Alessandro Camon & Oren Moverman
“A Serious Man” scritta da Joel Coen & Ethan Coen
“Up” scritta da Bob Peterson, Pete Docter, Story by Pete Docter, Bob Peterson, Tom McCarthy



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