venerdì 22 gennaio 2010

TFF ENTRA SUBITO NEL VIVO

Alla fine, la macchina del festival si è messa in moto. Ieri sera, alle 20, in un Teatro Miela pieno fino all'uovo (in molti sono rimasti fuori, ma hanno potuto rifarsi con la seconda proiezione delle 22.30, seguitissima come la prima) la nostra direttrice Annamaria Percavassi ha presentato l'edizione del festival. A parte il piccolo lapsus di presentare questa edizione come "ultima" invece che come "nuova" (che ha generato in noi dello staff gesti scaramantici di vario tipo) tutto è andato bene. Annamaria ha parlato, come sempre, con passione del festival e delle sue scelte e ha presentato l'ospitone della serata, il grande regista serbo Goran Paskaljević, felicissimo di trovarsi di fronte a un pubblico accorso in massa per incontrarlo di persona (questa mattina, alle 11.00, all'Urban Hotel design si bissa, con Paskaljevic che incontro stampa e pubblico).
Da oggi si entra nel vivo, anche se il Teatro Mila entrerà a pieno regime solo domani con la proiezione del mattino. Assolutamente da segnalare alcuni appuntamenti. Alle 18, al Miela, parte la sezione "Muri del suono-Walls of Sound", sui documentari musicali. Sullo schermo, Eisenwurzen (Das Musical) di Eva Eckert e Kreuzberg 36, di Angeliki Aristomenopoulou (presente in sala). Il primo è una sorta di blues dell'Eisenwurzen (regione mineraria della Stiria, un Heimat film sui generis, un musical documentario per amici (o detrattori) della musica popolare, ma anche una riflessione sulle possibilità reali che ha la musica popolare di trasmettere in modo corretto la cultura delle comunità che l'hanno prodotta. Proprio per questa sua disamina del rapporto fra territorio e musica, è accostato a Kreuzberg 36, ambientato invece nell'omonimo e famoso quartiere berlinese.
Nel documentario entriamo per un attimo nella vita di una piccola comunità di giovani musicisti che considerano come loro patria Kreuzberg stessa (non la Germania e nemmeno la Turchia). Una quotidianità imbevuta di una tradizione tutta speciale, fatta di vecchi graffiti, di testi nati nei caseggiati popolari, di suoni che prendono vita in studi casalinghi di fortuna e nei concerti che organizzano nelle piazze del quartiere. Una musica che nasce letteralmente dalla strada e che si muove entro i confini di un mondo le cui coordinate sono i graffiti, la break dance, il rap, l'hip hop. L'autrice (presente in sala), Angeliki Aristomenopoulou, è una fotografa e regista specializzata in documentari musicali. Lavora per la Televisione greca dal 2005, per cui dirige una serie di documentari dal titolo “World Music”, una delle serie più seguite nel suo genere, interamente dedicata alla musica e agli artisti di un paese o di una regione del mondo.
Muri del suono continua poi alle 22.30, sempre al Miela, con uno degli eventi della sezione: How the Beatles Rocked the Kremlin, di Leslie Woodhead (anche lui ospite del festival). Viaggio personale, ma anche un ciclo professionale che si chiude, per il regista Leslie Woodhead (pioniere del documentario televisivo inglese), che all'inizio della carriera giornalistica e quasi per caso filmò due minuti della famosa esibizione dei Beatles avvenuta nel 1962 al Cavern Club di Liverpool, di cui si vedono alcuni momenti anche nel film. 25 anni dopo quel primo incontro con i Fab Four, Woodhead cominciò a girare film in Russia e fu così che si accorse di quanto il ricordo e l'eredità dei Beatles, ormai assurti a simbolo di tutto ciò che proveniva da occidente, fossero vivi e presenti nella generazione di quelli che erano stati giovanissimi negli anni '60. Nel 2008, ha deciso di ritornare in Russia per ritrovare, a Mosca ma soprattutto a San Pietroburgo (vera culla della musica rock in URRS), musicisti, fan e persone comuni a suo tempo contagiate dal “virus” beatlesiano e farsi raccontare da loro come questa passione abbia cambiato la loro vita per sempre.



Al Cinema Ariston cominciato l'atteso omaggio a Helena Trestikova (di cui parleremo meglio in un prossimo post) e il concorso documentari, divenuto ormai centrale per il festival e unico spazio festivaliero italiano interamente dedicato alle produzioni documentaristiche dei paesi dell'Europa centro-orientale. Due gli appuntamenti in programma: alle 17 Cooking History di Peter Kerekes e alle 21.30 Holka Ferrari Dino di Jan Nemec, seguito da Rabbit à la Berlin, di Bartek Konopka.



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