Non perdete l'occasione per rivedere uno dei film protagonisti della 19a edizione del Trieste Film Festival, dove era stato presentato in anteprima italiana nel gennaio del 2008.
Sabato 13 febbraio 2010, alle ore 16.30, al Teatro Miela, Bonawentura / LA STAGIONE DEL RACCOLTO_La maturità della vita nel cinema presenta
VRATNÉ LAHVE (Vuoti a rendere) di Jan Svěrák (Gran Bretagna, Repubblica Ceca, 2007, distr. it. Fandango)
con Zdenek Sverak, Daniela Kolarova, Tatiana Vilhelmova, Robin Soudek, Jiri Machacek, Pavel Landovsky, Jan Budar, Miroslav Taborsky
A Josef Tkaloun, un anziano insegnante di Praga, il suo lavoro non piace più e decide perciò di andare in pensione. Essendo però un uomo di spirito e sentendosi pieno di energia, non si accontenta di stare a casa con la moglie, dove non succede mai niente. Dopo aver cercato invano lavori “dignitosi”, ne trova uno nel supermercato del suo quartiere, dove si occupa dei ‘vuoti a rendere’. Intorno al suo lavoro e, soprattutto, grazie a colleghi e clienti si costruisce un piccolo mondo perfettamente razionale su cui ha un controllo pressoché totale, ma da cui esclude sempre più la moglie Eliška. E se riesce in modo discreto ad aiutare gli altri, compresa la figlia Helenka, a trovare il partner perfetto, il suo lungo matrimonio ormai sta andando a pezzi sotto i suoi occhi.
Premio del pubblico ai festival di Karlovy Vary e di Cottbus, Vratné lahve completa la trilogia iniziata nel 1991 dal regista Jan Svěrák e dallo sceneggiatore, attore (e suo padre) Zdeněk Svěrák con Obecná škola (sul tema dell’infanzia) e proseguita con il film premio Oscar Kolja (1996), dedicato all’età adulta.
Jan Svěrák è nato nel 1965 a Zatec, ora Repubblica Ceca. Ha studiato alla FAMU di Praga, dove nel 1988 si è diplomato in regia di documentari. Dopo il cortometraggio Vesmirna Odysea II (1986), nel 1989 realizza Ropáci, un documentario ‘ecologista fantascientifco’ che riceve il prestigioso Oscar per il Miglior film in lingua straniera nella categoria ‘studenti’. Due anni più tardi porta a termine il suo flm d’esordio, Obecná škola, la cui sceneggiatura viene scritta dal padre Zdeněk Svěrák, che ne è anche uno degli attori. Nel 1992 il film, ambientato nella Cecoslovacchia del dopo guerra, riceve una nomination all’Oscar per il Miglior film in lingua straniera. Nel 1994 gira Akumulátor 1, un ‘action fantasy’: realizzato con un budget di oltre 50 milioni di corone, il film venne considerato all’epoca come il più costoso mai realizzato nella storia del paese e Svěrák ricevette dalla Czech Film and Television Academy il Czech Lion Prize per aver diretto il flm più visto dell’anno. Alla Mostra del Cinema di Venezia del ‘94 il film si aggiudicò il Premio Media. Kolja rappresenta la prima esperienza di collaborazione fra Svěrák e il produttore Eric Abraham: la sceneggiatura porta ancora la firma del padre Zdeněk Svěrák, che ne è anche il protagonista. Nel 1997 il film si aggiudica l’Oscar per il Miglior film in lingua straniera. Da una successiva collaborazione con Abraham, nel 2001 esce il tutto il mondo il film di guerra Dark Blue World. Vratné lahve, è l’ultima parte di una trilogia che include Obecná škola e Kolja. Il film, presentato in concorso al festival di Karlovy Vary, dove ha vinto il Premio del Pubblico e una menzione speciale per la sceneggiatura (nella foto è ritratto col padre Zdeněk mentre ritirano i premi), ha poi segnato il record d’incassi al box office ceco. Membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e della Czech Film Academy, Jan Svěrák è sposato, ha tre figli e vive a Praga.
LA STAGIONE DEL RACCOLTO / La maturità della vita nel cinema
Rassegna cinematografica per imparare a invecchiare bene
Edizione 2010
Di vecchiaia si parla ancora poco mentre le dimensioni sociali del fenomeno crescono: in realtà ci si sta rendendo sempre più conto che la terza età si sta allungando nella quarta, che gli anziani stanno diventando un bacino di utenza commerciale, che la loro validità lavorativa può essere ancora utilizzata. C’è un’urgenza da soddisfare, quella di creare “una nuova civiltà della vecchiaia”: si deve dare l’opportunità a chi vecchio ancora non è di concentrarsi sul proprio futuro prima che la verità del fenomeno si manifesti improvvisamente e tragicamente per averla voluta ignorare.
Ingresso libero
Info: http://www.miela.it
Sabato 13 febbraio 2010, alle ore 16.30, al Teatro Miela, Bonawentura / LA STAGIONE DEL RACCOLTO_La maturità della vita nel cinema presenta
VRATNÉ LAHVE (Vuoti a rendere) di Jan Svěrák (Gran Bretagna, Repubblica Ceca, 2007, distr. it. Fandango)
con Zdenek Sverak, Daniela Kolarova, Tatiana Vilhelmova, Robin Soudek, Jiri Machacek, Pavel Landovsky, Jan Budar, Miroslav Taborsky
A Josef Tkaloun, un anziano insegnante di Praga, il suo lavoro non piace più e decide perciò di andare in pensione. Essendo però un uomo di spirito e sentendosi pieno di energia, non si accontenta di stare a casa con la moglie, dove non succede mai niente. Dopo aver cercato invano lavori “dignitosi”, ne trova uno nel supermercato del suo quartiere, dove si occupa dei ‘vuoti a rendere’. Intorno al suo lavoro e, soprattutto, grazie a colleghi e clienti si costruisce un piccolo mondo perfettamente razionale su cui ha un controllo pressoché totale, ma da cui esclude sempre più la moglie Eliška. E se riesce in modo discreto ad aiutare gli altri, compresa la figlia Helenka, a trovare il partner perfetto, il suo lungo matrimonio ormai sta andando a pezzi sotto i suoi occhi.
Premio del pubblico ai festival di Karlovy Vary e di Cottbus, Vratné lahve completa la trilogia iniziata nel 1991 dal regista Jan Svěrák e dallo sceneggiatore, attore (e suo padre) Zdeněk Svěrák con Obecná škola (sul tema dell’infanzia) e proseguita con il film premio Oscar Kolja (1996), dedicato all’età adulta.
Jan Svěrák è nato nel 1965 a Zatec, ora Repubblica Ceca. Ha studiato alla FAMU di Praga, dove nel 1988 si è diplomato in regia di documentari. Dopo il cortometraggio Vesmirna Odysea II (1986), nel 1989 realizza Ropáci, un documentario ‘ecologista fantascientifco’ che riceve il prestigioso Oscar per il Miglior film in lingua straniera nella categoria ‘studenti’. Due anni più tardi porta a termine il suo flm d’esordio, Obecná škola, la cui sceneggiatura viene scritta dal padre Zdeněk Svěrák, che ne è anche uno degli attori. Nel 1992 il film, ambientato nella Cecoslovacchia del dopo guerra, riceve una nomination all’Oscar per il Miglior film in lingua straniera. Nel 1994 gira Akumulátor 1, un ‘action fantasy’: realizzato con un budget di oltre 50 milioni di corone, il film venne considerato all’epoca come il più costoso mai realizzato nella storia del paese e Svěrák ricevette dalla Czech Film and Television Academy il Czech Lion Prize per aver diretto il flm più visto dell’anno. Alla Mostra del Cinema di Venezia del ‘94 il film si aggiudicò il Premio Media. Kolja rappresenta la prima esperienza di collaborazione fra Svěrák e il produttore Eric Abraham: la sceneggiatura porta ancora la firma del padre Zdeněk Svěrák, che ne è anche il protagonista. Nel 1997 il film si aggiudica l’Oscar per il Miglior film in lingua straniera. Da una successiva collaborazione con Abraham, nel 2001 esce il tutto il mondo il film di guerra Dark Blue World. Vratné lahve, è l’ultima parte di una trilogia che include Obecná škola e Kolja. Il film, presentato in concorso al festival di Karlovy Vary, dove ha vinto il Premio del Pubblico e una menzione speciale per la sceneggiatura (nella foto è ritratto col padre Zdeněk mentre ritirano i premi), ha poi segnato il record d’incassi al box office ceco. Membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e della Czech Film Academy, Jan Svěrák è sposato, ha tre figli e vive a Praga.
LA STAGIONE DEL RACCOLTO / La maturità della vita nel cinema
Rassegna cinematografica per imparare a invecchiare bene
Edizione 2010
Di vecchiaia si parla ancora poco mentre le dimensioni sociali del fenomeno crescono: in realtà ci si sta rendendo sempre più conto che la terza età si sta allungando nella quarta, che gli anziani stanno diventando un bacino di utenza commerciale, che la loro validità lavorativa può essere ancora utilizzata. C’è un’urgenza da soddisfare, quella di creare “una nuova civiltà della vecchiaia”: si deve dare l’opportunità a chi vecchio ancora non è di concentrarsi sul proprio futuro prima che la verità del fenomeno si manifesti improvvisamente e tragicamente per averla voluta ignorare.
Ingresso libero
Info: http://www.miela.it
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