Roman Polanski ha vinto il Leone d'Argento come miglior regista al festival di Berlino, grazie al suo nuovo thriller politico, The Ghost Writer. Polanski, come si sa, si trova attualmente agli arresti domiciliari ed è alle prese con la richiesta di estradizione negli USA.
Miglior film, del tutto a sorpresa, Bal (Miele), ultima parte della trilogia di Yusuf (Yusuf Üçlemesi) del regista turco Semih Kaplanoğlu, iniziata nel 2007 con Yumurta (Uovo) e continuata l'anno dopo con Süt (Latte). Il film racconta la storia di un bambino di sei anni che scappa nei boschi per ritrovare il padre scomparso.
Kaplanoğlu, il cui Yumurta è noto al pubblico del Trieste Film Festival, per essere stato in concorso lungometraggi nella 19a edizione, Kaplanoğlu è nato nel 1963 a Izmir, in Turchia. Nel 1984, dopo essersi laureato in Cinema e Televisione presso la facoltà di Belle Arti dell’Università Dokuz Eylül della sua città, si trasferisce a Istanbul. Lì lavora per un paio d’anni come copywriter per alcune agenzie pubblicitarie. Passa poi al cinema, dove inizia come aiuto-cameraman in due documentari pluri-premiati. Successivamente, scrive e dirige una serie televisiva in 52 puntate di grande successo, Şehnaz Tango. Nel 2000, realizza il suo primo lungometraggio, Herkes Kendi Evinde, presentato e premiato in diversi festival. Il secondo film, Meleğin Düşüşü, è del 2004 e viene presentato in anteprima a Berlino dove riceve numerosi consensi in termini di critica e di pubblico. Segue Yumurta, presentato nella "Quinzaine" a Cannes, a Karlovy Vary e Sarajevo. Ha fondato anche una sua casa di produzione, la Kaplan Film. Nel 2008, presenta il secondo capitolo della trilogia di Yusuf, Süt (Latte), presentato a Venezia.
Gran premio della Giuria a Eu Cand Vreau Sa Fluier, Fluier (Se voglio fischiare, fischio), film d'esordio del romeno Florin Serban, un dramma interamente ambientato in una prigione. Il film ha conquistato anche l'Alfred Bauer Prize, dedicato alla memoria del fondatore del festival e assegnato a Eu Cand Vreau Sa Fluier, Fluier per la sua carica innovativa. Nato a Resita, in Romania, nel 1975, Serban ha studiato filosofia, ermeneutica e teoria della cultura all'Università Babes Bolyai di Cluj Napoca (in Transilvania), oltre che in Regia all'Accademia di Studi. In seguito, si è trasferito alla Columbia University, dove si è diplomato nel 2008.
Si rimane sempre nell'area Alpe Adria con un ex-aequo per il premio al Miglior attore, diviso fra Grigori Dobrygin e Sergei Puskepalis, entrambi protagonisti di Kak ya provel etim letom (Come ho finito questa estate) di Alexei Popogrebsky. A Pavel Kostomarov, per lo stesso film, il premio come direttore della fotografia. Kostomarov è anche autore, insieme ad Antoine Cattin del documentario La Mère, presentato in concorso documentari e anteprima italiana al Trieste Film Festival nel 2009.
Miglior film, del tutto a sorpresa, Bal (Miele), ultima parte della trilogia di Yusuf (Yusuf Üçlemesi) del regista turco Semih Kaplanoğlu, iniziata nel 2007 con Yumurta (Uovo) e continuata l'anno dopo con Süt (Latte). Il film racconta la storia di un bambino di sei anni che scappa nei boschi per ritrovare il padre scomparso.
Kaplanoğlu, il cui Yumurta è noto al pubblico del Trieste Film Festival, per essere stato in concorso lungometraggi nella 19a edizione, Kaplanoğlu è nato nel 1963 a Izmir, in Turchia. Nel 1984, dopo essersi laureato in Cinema e Televisione presso la facoltà di Belle Arti dell’Università Dokuz Eylül della sua città, si trasferisce a Istanbul. Lì lavora per un paio d’anni come copywriter per alcune agenzie pubblicitarie. Passa poi al cinema, dove inizia come aiuto-cameraman in due documentari pluri-premiati. Successivamente, scrive e dirige una serie televisiva in 52 puntate di grande successo, Şehnaz Tango. Nel 2000, realizza il suo primo lungometraggio, Herkes Kendi Evinde, presentato e premiato in diversi festival. Il secondo film, Meleğin Düşüşü, è del 2004 e viene presentato in anteprima a Berlino dove riceve numerosi consensi in termini di critica e di pubblico. Segue Yumurta, presentato nella "Quinzaine" a Cannes, a Karlovy Vary e Sarajevo. Ha fondato anche una sua casa di produzione, la Kaplan Film. Nel 2008, presenta il secondo capitolo della trilogia di Yusuf, Süt (Latte), presentato a Venezia.
Gran premio della Giuria a Eu Cand Vreau Sa Fluier, Fluier (Se voglio fischiare, fischio), film d'esordio del romeno Florin Serban, un dramma interamente ambientato in una prigione. Il film ha conquistato anche l'Alfred Bauer Prize, dedicato alla memoria del fondatore del festival e assegnato a Eu Cand Vreau Sa Fluier, Fluier per la sua carica innovativa. Nato a Resita, in Romania, nel 1975, Serban ha studiato filosofia, ermeneutica e teoria della cultura all'Università Babes Bolyai di Cluj Napoca (in Transilvania), oltre che in Regia all'Accademia di Studi. In seguito, si è trasferito alla Columbia University, dove si è diplomato nel 2008.
Si rimane sempre nell'area Alpe Adria con un ex-aequo per il premio al Miglior attore, diviso fra Grigori Dobrygin e Sergei Puskepalis, entrambi protagonisti di Kak ya provel etim letom (Come ho finito questa estate) di Alexei Popogrebsky. A Pavel Kostomarov, per lo stesso film, il premio come direttore della fotografia. Kostomarov è anche autore, insieme ad Antoine Cattin del documentario La Mère, presentato in concorso documentari e anteprima italiana al Trieste Film Festival nel 2009.
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