Non c’è che dire, questo 2009 è proprio l’anno del Muro. Per ricordare i vent'anni dalla caduta anche Radio3 ha mandato in onda, dal 6 aprile al 1° maggio, un programma dedicato, molto interessante e ricco di spunti: "Saltare il muro. Testimoni a Berlino". Venti puntate, venti appuntamenti con la storia, la memoria personale, le emozioni di quei giorni, con le speranze, le paure, i sogni nati attorno alle rovine del Muro. A raccontarli gli stessi ascoltatori di Radio3 diretti testimoni dell'evento, gli scrittori e saggisti Eraldo Affinati, Franco Cordelli, Francesco Cataluccio, Anna Chiarloni, i giornalisti Lilli Gruber, Giuseppe Solinas, Paolo Borella, Ritanna Armeni, i fotografi Mario Dondero, Attilio Pavin, l'ambasciatore tedesco a Roma Michail Steiner allora funzionario d'ambasciata a Praga.
È possibile riascoltarle tutte collegandosi al sito di RADIO3 – Il terzo anello: http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/saltareilmuro/index.cfm
Fra gli ospiti lo scrittore Eraldo Affinati, che ha pubblicato di recente per Rizzoli un libro dedicato proprio a Berlino: BERLIN. Lasciamo alle sue stesse parole il compito di presentarlo: “La Berlino di questo libro non conosce confini, né geografici, né storici. Parlano le statue, il Muro, i grattacieli, le stazioni, le vie, le piazze, i morti, i vivi. Parlano Jesse Owens, Vladimir Nabokov, Rosa Luxemburg, Franz Kafka, Marlene Dietrich, le aquile del Terzo Reich e la Madonna del Botticelli. Apre la Dea della Vittoria che stringe la lancia aspirando i profumi del Tiergarten; chiude Albert Einstein, il cui genio sembra scintillare nello sguardo rapido di un ragazzino in bicicletta. Eraldo Affinati scende nei bunker sotterranei, nuota nelle piscine pubbliche, corre in BMW, sorride ai fantasmi, si perde in periferia, ritrova il sentimento italiano nei quadri della Gemäldegalerie e nelle canzoni di Mia Martini. Si rivolge a Marx ed Engels. Ammira gli studenti della Biblioteca Nazionale. Riflette nella Stanza del silenzio. Ci racconta degli Hohenzollern e delle giovani reclute morte sulle alture di Seelow per difendere Hitler. Fa amicizia coi venditori di Kebab. Segue gli ultimi sopravvissuti dei lager. Ascolta i piloti della Luftwaffe, le prostitute dell'Artemis, i calciatori corrotti della Dynamo, le gracchie che volano sugli stabilimenti dismessi della Sprea, perfino le birre tracannate sui banconi delle Kneipen. Alla fine ci consegna il ritratto impossibile di un camaleonte: una città che sembra più vera di quella autentica, ma è fantastica come una leggenda.” (fonte: sito personale dello scrittore, http://www.eraldoaffinati.it)
Fra gli ospiti lo scrittore Eraldo Affinati, che ha pubblicato di recente per Rizzoli un libro dedicato proprio a Berlino: BERLIN. Lasciamo alle sue stesse parole il compito di presentarlo: “La Berlino di questo libro non conosce confini, né geografici, né storici. Parlano le statue, il Muro, i grattacieli, le stazioni, le vie, le piazze, i morti, i vivi. Parlano Jesse Owens, Vladimir Nabokov, Rosa Luxemburg, Franz Kafka, Marlene Dietrich, le aquile del Terzo Reich e la Madonna del Botticelli. Apre la Dea della Vittoria che stringe la lancia aspirando i profumi del Tiergarten; chiude Albert Einstein, il cui genio sembra scintillare nello sguardo rapido di un ragazzino in bicicletta. Eraldo Affinati scende nei bunker sotterranei, nuota nelle piscine pubbliche, corre in BMW, sorride ai fantasmi, si perde in periferia, ritrova il sentimento italiano nei quadri della Gemäldegalerie e nelle canzoni di Mia Martini. Si rivolge a Marx ed Engels. Ammira gli studenti della Biblioteca Nazionale. Riflette nella Stanza del silenzio. Ci racconta degli Hohenzollern e delle giovani reclute morte sulle alture di Seelow per difendere Hitler. Fa amicizia coi venditori di Kebab. Segue gli ultimi sopravvissuti dei lager. Ascolta i piloti della Luftwaffe, le prostitute dell'Artemis, i calciatori corrotti della Dynamo, le gracchie che volano sugli stabilimenti dismessi della Sprea, perfino le birre tracannate sui banconi delle Kneipen. Alla fine ci consegna il ritratto impossibile di un camaleonte: una città che sembra più vera di quella autentica, ma è fantastica come una leggenda.” (fonte: sito personale dello scrittore, http://www.eraldoaffinati.it)
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