Capita, a volte, che al di fuori del circuito televisivo e delle sale si riesca a insinuare qualche film straniero particolarmente curioso. Spesso, è il caso di documentari particolari che trattano temi di particolare rilevanza sociale o che sanno raccontare una storia in modo particolarmente originale, divertente o diversa dal solito, capaci di entrare nel cuore del pubblico dei festival. Questo è un po' il caso del documentario girato dalla regista Mercedes Stalenhof in Romania, CARMEN MEETS BORAT. Presentato in anteprima italiana a gennaio al Trieste Film Festival, successivamente al Tekfestival di Roma e recentemente al festival della Lessinia (dove ha vinto il primo premio). Il film racconta la storia di Carmen, diciassettenne di Glod, uno sperduto villaggio gitano sulle montagne romene. La ragazza lavora nel bar del padre e viene corteggiata da Christi. Sogna però un futuro migliore altrove, di sposare l’uomo dei sogni e condurre una vita ricca e fantastica. Quando un uomo di nome Borat (proprio lui, non avete letto male) e la sua troupe arrivano in paese, tutti gli abitanti collaborano perché credono che stiano girando un documentario. Anche il padre e il nonno di Carmen fanno una comparsata nel film, ma dal momento che nessuno di loro capisce l’inglese, non sospettano nemmeno lontanamente di cosa si tratti. Non appena scoprono che il loro villaggio è stato fatto passare per kazako e che nel film Borat li chiama “prostitute”, “ladri” e “abortisti”, capiscono di essere stati presi in giro e si sentono oltraggiati. Quando due avvocati stranieri, un americano e un tedesco, arrivano a Glod e convincono il padre, il nonno di Carmen e il sindaco a fare causa alla Twentieth Century Fox per 30 milioni di dollari, l’atmosfera nel villaggio cambia di punto in bianco. Le persone si rendono conto che presto potrebbero diventare molto ricche e cominciano a fantasticare su quello che potrebbero fare con tutti quei soldi. All’improvviso, anche Carmen vede davanti a sé un futuro radioso: diventerà ricca e non avrà bisogno di lasciare famiglia e amici. Il paese diventerà un bel posto dove vivere e, in fondo, anche la prospettiva di sposare Christi non sembra poi così male. Ma la vera domanda è: il villaggio vincerà la causa? Come cambierà la vita dei suoi abitanti? E Borat finirà con lo scusarsi?
Il documentario, come si diceva, è stato realizzato da Mercedes Stalenhof. Nata nel 1966, si è laureata in storia dell’arte nel 1992 presso la Rijksuniversiteit di Leiden, nei Paesi Bassi. Dopo aver realizzato diversi filmati per la sezione dei Paesi Bassi di Amnesty international, Mercedes ha iniziato a scrivere e a realizzare cortometraggi e documentari. Carmen Meets Borat è stato presentato all’IDFA di Amsterdam, appuntamento festivaliero irrinunciabile per gli amanti del documentario.
sito ufficiale del film: www.carmenmeetsborat.com
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