venerdì 31 dicembre 2010
sabato 4 dicembre 2010
OSCAR EUROPEI: I VINCITORI / EUROPEAN FILM AWARDS: THE WINNERS
Gli oltre 2.300 membri della European Film Academy, filmmaker da ogni parte d'Europa, hanno votato i candidati agli European Film Awards del 2010. Nella cerimonia di premiazione, che si è svolta poche ore fa a Tallinn, in Estonia, Capitale Europea della Cultura 2011, sono stati assegnati i seguenti premi:
MIGLIOR FILM EUROPEO DEL 2010
THE GHOST WRITER (L'uomo nell'ombra), France/Germany/UK
diretto da Roman Polanski
scritto da Robert Harris & Roman Polanski
prodotto da Robert Benmussa, Alain Sarde & Roman Polanski
diretto da Roman Polanski
scritto da Robert Harris & Roman Polanski
prodotto da Robert Benmussa, Alain Sarde & Roman Polanski
MIGLIOR REGISTA EUROPEO DEL 2010
Roman Polanski per THE GHOST WRITER
MIGLIORE ATTRICE EUROPEA DEL 2010
Sylvie Testud per LOURDES di Jessica Hausner
Sylvie Testud per LOURDES di Jessica Hausner
MIGLIOR ATTORE EUROPEO DEL 2010
Ewan McGregor per THE GHOST WRITER
Ewan McGregor per THE GHOST WRITER
MIGLIOR SCENEGGIATORE EUROPEO DEL 2010
Robert Harris & Roman Polanski per THE GHOST WRITER
Robert Harris & Roman Polanski per THE GHOST WRITER
PREMIO “CARLO DI PALMA” PER LA MIGLIOR FOTOGRAFIA DEL 2010
Giora Bejach per LEBANON di Samuel Maoz
Giora Bejach per LEBANON di Samuel Maoz
MIGLIOR MONTATORE EUROPEO DEL 2010
Luc Barnier & Marion Monnier per CARLOS di Olivier Assayas
Luc Barnier & Marion Monnier per CARLOS di Olivier Assayas
MIGLIOR PRODUCTION DESIGNER DEL 2010
Albrecht Konrad per THE GHOST WRITER
Albrecht Konrad per THE GHOST WRITER
MIGLIOR COMPOSITORE EUROPEO DEL 2010
Alexandre Desplat per THE GHOST WRITER
Alexandre Desplat per THE GHOST WRITER
RIVELAZIONE DELL'ANNO - Premio FIPRESCI
LEBANON, Israel/Germany/France
scritto e diretto da Samuel Maoz
prodotto da Moshe Edery, Leon Edery, David Silber, Uri Sabag, Einat Bickel, Benjamina Mirnik & Illan Girard
LEBANON, Israel/Germany/France
scritto e diretto da Samuel Maoz
prodotto da Moshe Edery, Leon Edery, David Silber, Uri Sabag, Einat Bickel, Benjamina Mirnik & Illan Girard
MIGLIOR DOCUMENTARIO EUROPEO DEL 2010 - Prix ARTE 2010
NOSTALGIA DE LA LUZ, France/Germany/Chile
Diretto da Patricio Guzmán
NOSTALGIA DE LA LUZ, France/Germany/Chile
Diretto da Patricio Guzmán
MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE EUROPEO DEL 2010
THE ILLUSIONIST (L'illusionista) di Sylvain Chomet
THE ILLUSIONIST (L'illusionista) di Sylvain Chomet
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO EUROPEO DEL 2010
HANOI – WARSZAWA, Polonia
di Katarzyna Klimkiewicz
HANOI – WARSZAWA, Polonia
di Katarzyna Klimkiewicz
PREMIO PER LA MIGLIOR CO-PRODUZIONE EUROPEA – Prix EURIMAGES 2010
Zeynep Özbatur Atakan, produttore
Zeynep Özbatur Atakan, produttore
OSCAR EUROPEO ALLA CARRIERA
Bruno Ganz, attore
Bruno Ganz, attore
MIGLIOR RISULTATO NEL CINEMA MONDIALE 2010
Gabriel Yared, compositore
Gabriel Yared, compositore
PREMIO DEL PUBBLICO AL MIGLIOR FILM EUROPEO DEL 2010
MR. NOBODY
scritto e diretto da Jaco van Dormael
prodotto da Philippe Godeau
MR. NOBODY
scritto e diretto da Jaco van Dormael
prodotto da Philippe Godeau
Il sito ufficiale della European Film Academy: http://www.europeanfilmacademy.org
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The more than 2,300 members of the European Film Academy, filmmakers from across Europe, have voted for this year’s Europea Film Awards. At the awards ceremony in Tallinn, European Capital of Culture 2011, the following awards were presented:
EUROPEAN FILM 2010
THE GHOST WRITER, France/Germany/UK
directed by Roman Polanski
written by Robert Harris & Roman Polanski
produced by Robert Benmussa, Alain Sarde & Roman Polanski
written by Robert Harris & Roman Polanski
produced by Robert Benmussa, Alain Sarde & Roman Polanski
EUROPEAN DIRECTOR 2010
Roman Polanski for THE GHOST WRITER
Roman Polanski for THE GHOST WRITER
EUROPEAN ACTRESS 2010
Sylvie Testud in LOURDES
Sylvie Testud in LOURDES
EUROPEAN ACTOR 2010
Ewan McGregor in THE GHOST WRITER
Ewan McGregor in THE GHOST WRITER
EUROPEAN SCREENWRITER 2010
Robert Harris & Roman Polanski for THE GHOST WRITER
Robert Harris & Roman Polanski for THE GHOST WRITER
CARLO DI PALMA EUROPEAN CINEMATOGRAPHER AWARD 2010
Giora Bejach for LEBANON
Giora Bejach for LEBANON
EUROPEAN EDITOR 2010
Luc Barnier & Marion Monnier for CARLOS
Luc Barnier & Marion Monnier for CARLOS
EUROPEAN PRODUCTION DESIGNER 2010
Albrecht Konrad for THE GHOST WRITER
Albrecht Konrad for THE GHOST WRITER
EUROPEAN COMPOSER 2010
Alexandre Desplat for THE GHOST WRITER
Alexandre Desplat for THE GHOST WRITER
EUROPEAN DISCOVERY 2010- Prix FIPRESCI
LEBANON, Israel/Germany/France
written & directed by Samuel Maoz
produced by Moshe Edery, Leon Edery, David Silber, Uri Sabag, Einat Bickel, Benjamina Mirnik & Illan Girard
LEBANON, Israel/Germany/France
written & directed by Samuel Maoz
produced by Moshe Edery, Leon Edery, David Silber, Uri Sabag, Einat Bickel, Benjamina Mirnik & Illan Girard
EUROPEAN FILM ACADEMY DOCUMENTARY - Prix ARTE 2010
NOSTALGIA DE LA LUZ (Nostalgia for the Light), France/Germany/Chile
Directed by Patricio Guzmán
NOSTALGIA DE LA LUZ (Nostalgia for the Light), France/Germany/Chile
Directed by Patricio Guzmán
EUROPEAN FILM ACADEMY ANIMATED FEATURE FILM 2010
THE ILLUSIONIST by Sylvain Chomet
THE ILLUSIONIST by Sylvain Chomet
EUROPEAN FILM ACADEMY SHORT FILM 2010
HANOI - WARSZAWA (Hanoi – Warsaw), Poland
by Katarzyna Klimkiewicz
HANOI - WARSZAWA (Hanoi – Warsaw), Poland
by Katarzyna Klimkiewicz
EUROPEAN CO-PRODUCTION AWARD – Prix EURIMAGES 2010
Zeynep Özbatur Atakan, producer
Zeynep Özbatur Atakan, producer
EUROPEAN FILM ACADEMY LIFETIME ACHIEVEMENT AWARD
Bruno Ganz, actor
Bruno Ganz, actor
EUROPEAN ACHIEVEMENT IN WORLD CINEMA 2010
Gabriel Yared, composer
Gabriel Yared, composer
PEOPLE’S CHOICE AWARD for Best European Film 2010
MR. NOBODY
written and directed by Jaco van Dormael
produced by Philippe Godeau
MR. NOBODY
written and directed by Jaco van Dormael
produced by Philippe Godeau
The European Film Academy official website: http://www.europeanfilmacademy.org
OSCAR EUROPEI: I VINCITORI / EUROPEAN FILM AWARDS: THE WINNERS
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lunedì 29 novembre 2010
A TRIESTE TORNA LA POESIA INTERNAZIONALE
Dal 30 novembre al 4 dicembre 2010 si rinnova a Trieste l’appuntamento con il Festival Internazionale della Poesia, giunto alla sua XIII edizione. La manifestazione sarà articolata in una pluralità di eventi. Ospite d’eccezione Ion Deaconescu, il poeta rumeno cui verrà assegnato il XII Premio Internazionale Trieste Poesia, riconoscimento alle voci più significative della grande poesia internazionale. Descritto da Luzi come «una voce ferma nella poesia europea», il cui lavoro «coinvolge l’uomo con tutta la sua innocenza e integrità, forse proprio perché tali elementi non esistono più» (Allen Ginsberg), Deaconescu sarà premiato per la sua attenta osservazione del reale, protesa a scoprire la "grammatica dell’evento" e "l’ortografia del sogno". La sua poesia è pervasa da un’ansia metafisica che talvolta, nella sua ricerca, diventa preghiera, e l’intera sua opera si colloca all’interno della grande tradizione lirica del suo paese.
Presenti a Trieste anche i vincitori del “Premio Gerald Parks per la Traduzione” conferito per le sue traduzioni dal tedesco a Sabrina Mori Carmignani e, per il Premio Anthares “Un Poeta per la Pace”, all’autore macedone Rade Siljan. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 4 dicembre, alle 18.00 presso il Caffè Teatro Verdi, con letture a cura dell’attore Maurizio Zacchigna.
Il ricco programma del XIII Festival Internazionale della Poesia parte martedì 30 novembre, con la presentazione della raccolta di poesie dell’autrice e traduttrice israeliana Tal Nitzán (premio “Scrittrici Donne” e riconoscimento onorario del Presidente del Cile per la traduzione di Neruda), presso il Museo della comunità ebraica Carlo e Vera Wagner alle ore 18.30 in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste.
All’interno del festival si svolgerà inoltre il 5th Trieste International Poetry Slam giovedì 2 dicembre presso lo stabilimento Ausonia, in collaborazione con Nadir Pro e gli Ammutinati. Il vincitore della precedente edizione, Maurizio Benedetti, sarà maestro di cerimonia assieme a Matteo Danieli della competizione poetica, che vedrà alternarsi i poeti ospiti del Poetry Slam, presenti in loco con versi propri da interpretare e sottoporre all’appassionato giudizio del pubblico presente. La serata comincerà con un open mic alle 19.30, da cui saranno selezionati quattro poeti che parteciperanno alla finale, al termine della quale ci sarà il concerto/reading “Tre motivi di saggezza” di Massimo Zamboni (ex CCCP, CSI).
L'inizio della kermesse è previsto alle ore 20.30.
Poeti:
Cristina Micelli
Lisa Deiuri
Erika Crosara
Consuelo Vidoni
Massimiliano Lancerotto
Gianmaria Giannetti
Sebastiano Adernò
Pietro Isoni
Silvia Salvagnini
Viorel Boldis (Romania)
Cvetka Bevc (Slovenia)
Irina Turcanu (Romania)
e i “quattro” provenienti dalle selezioni.
EmCee's: Maurizio Benedetti & Matteo Danieli
Cash price: 100 euro
Venerdì 3 dicembre, sempre allo stabilimento Ausonia, la poesia incontra la musica: si parte alle 20.30 con le letture poetiche dei premiati e dei poeti ospiti Tal Nitzán, Boris Vishinski (Macedonia) e Mary B Tolusso, per poi passare alle contaminazioni musicali sui versi di Christian Sinicco e Maria Teresa Atzori a cura dei Baby Gelido e del Circolo di Jambo Gabri, fino al concerto di Giulio Casale (Estra), già frontman del gruppo rock Estra e scrittore (Premio Grinzane Cavour), che presenterà il proprio progetto solista.
Il Festival internazionale della Poesia è organizzato dal Club Anthares con la collaborazione di FrancoPuzzoEditore, Nadir Pro, Webgallery Anforah il contributo della Provincia di Trieste, Cervesi&Cervesi Ingegneria Srl, Banca di Credito Cooperativo del Carso ZKB e con il Patrocinio della Camera di Commercio di Trieste, il Commissariato del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia, il Centro Unesco di Trieste. Media Partner: Il Piccolo e Radio Fragola.
Per tenersi aggiornati sul calendario del festival: www.triestepoesia.org
A TRIESTE TORNA LA POESIA INTERNAZIONALE
venerdì 5 novembre 2010
CALL FOR ENTRIES!!
WHEN EAST MEETS WEST 2011
Trieste Cross-border Meeting
Deadline: December 3, 2010.
WHEN EAST MEETS WEST is a co-production event organized by the Friuli Venezia Giulia Audiovisual Regional Fund, the Trieste Film Festival, in collaboration with EAVE, MEDIA DESK ITALIA, ANTENNA MEDIA TORINO, and under the patronage of EURIMAGES. The aim is to encourage cooperation between Eastern European countries[1] and Italy and one other Western European country in focus (in the 2011 edition the Western selected country will be France).
After the 2010 successful edition focused on Spain, WHEN EAST MEETS WEST will be held in Trieste from the 19th to the 21st January 2011, and will bring together 14 selected producers with one project in development suitable for co-production between Eastern European countries, Italy and France.
Applicants should be experienced producers who already produced an international co-production and wish to create long term creative and business relationships between East and West. The projects should be feature films or documentaries, preferably with a minimum of 20% of the budget already in place.
All applications must include:
- producer’s CV
- CV of the writer and (if already attached) director
- company profile and track record
- synopsis (1 page maximum)
- approx. 5 – 8 page treatment / exposé in English
- financing plan
All documents must be in English and must be sent via email before December 3, 2010 to udine@fvgfilmcommission.com
The 14 selected producers will have the chance to meet individually a large panel of decision makers and film experts from both regions. One of the attending producers & projects will be awarded a scholarship for the EAVE 2011 European Producers Workshop. WHEN EAST MEETS WEST will also include a two-day Film Forum designed to investigate both the Eastern and Western audiovisual panorama thro
ugh round tables, presentations and case studies.
Amongst the experts who attended the first 2010 edition:
Àngela Bosch CATALAN FILMS & TV (E), Nerina Kocjancic SLOVENIAN FILM FUND (SLO), Sanja Ravlic CROATIAN AUDIOVISUAL CENTRE (HR), Jovan Marjanovic CINELINK (BiH), Mira Staleva SOFIA MEETINGS (BG), Victor Carrera TV3 CATALUNYA (E), Igor Palcic RTV SLOVENIJA (SLO), Hrvoje Juvancic HRT (HR), Lorenzo Hendel RAI TRE (I).
The projects selected will be announced the 16th of December. WHEN EAST MEETS WEST will offer up to 4 nights of accommodation in Trieste and will reimburse the travel expenses to
all 14 producers selected.
[1] Albania, Austria, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, Croatia, Czech Republic, Georgia, Hungary, Latvia, Lithuania, Macedonia, Poland, Romania, Serbia, Slovakia, Slovenia, Ukraine
CALL FOR ENTRIES!!
venerdì 22 ottobre 2010
A.A.A. CERCASI STAGISTI PER IL FESTIVAL!
Ti interessa capire come nasce e si sviluppa un grande evento culturale?
Vuoi avvicinarti al mondo del cinema in maniera attiva e divertente?
VIENI A FARE LO STAGE AL
TRIESTE FILM FESTIVAL 22a ed.
- Abbiamo bisogno di ragazze/i svegli, dinamici, intraprendenti, come stagiaire per il festival e la sua preparazione.
- Lo stage ha una piccola retribuzione, ti facciamo fare tante cose e ti regaliamo un’esperienza bellissima e indimenticabile.
- Requisiti fondamentali sono una buona padronanza della lingua inglese (scritta e parlata) e conoscenza del pacchetto Office e navigazione Internet.
- Tu vieni a collaborare con il Trieste Film Festival e noi ti insegniamo come si fa la promozione di un festival, la comunicazione, l’accoglienza, e molte altre cose.
TRIESTE FILM FESTIVAL
SCOMMETTIAMO CHE TI DIVERTI?
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Per info: scrivi a guest@alpeadriacinema.it o chiama lo 040-3476076
A.A.A. CERCASI STAGISTI PER IL FESTIVAL!
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mercoledì 20 ottobre 2010
FIRMATO UN ACCORDO FRA ITALIA E RUSSIA
È stato firmato a Mosca tra Cinecittà Luce e il Fondo per il Cinema russo, cioè il Fondo federale del supporto sociale ed economico della cinematografia nazionale, un accordo per la collaborazione tra le cinematografie dei due Paesi.
Dalla capitale russa è da poco tornata una delegazione di Cinecittà Luce, composta dall'amministratore delegato Luciano Sovena, dal consigliere Massimo Biasotti e dal direttore dell'Archivio Luce Edoardo Ceccuti, che hanno incontrato Sergey Tolstikov e Elena Romanova, rispettivamente direttore e vicedirettore del Fondo per il cinema.
"Il Fondo russo per il cinema - spiega l'AD Sovena - ha a disposizione considerevoli risorse per favorire le coproduzioni tra la Russia e i Paesi occidentali, in particolare l'Europa. Noi italiani siamo arrivati per primi e abbiamo siglato questo accordo in virtù del quale, qualora il progetto venisse scelto, la Russia, in regime di reciprocità, si rende disponibile a cofinanziare il film. Il Fondo per il cinema mette così a disposizione in un anno fino a due milioni di euro per ogni singolo progetto - continua Sovena - I requisiti non sono quelli di girare in Russia, ma la condizione essenziale è che ci si rifaccia alle norme previste per le coproduzioni per quanto concerne il regista, lo sceneggiatore, gli interpreti, l'autore delle musiche e la troupe. E' sufficiente allora che il progetto piaccia e che ci sia una componente russa nel cast, perché il film si possa realizzare".
(continua a leggere l'articolo di Stefano Stefanutto Rosa su Cinecittà news)
"Il Fondo russo per il cinema - spiega l'AD Sovena - ha a disposizione considerevoli risorse per favorire le coproduzioni tra la Russia e i Paesi occidentali, in particolare l'Europa. Noi italiani siamo arrivati per primi e abbiamo siglato questo accordo in virtù del quale, qualora il progetto venisse scelto, la Russia, in regime di reciprocità, si rende disponibile a cofinanziare il film. Il Fondo per il cinema mette così a disposizione in un anno fino a due milioni di euro per ogni singolo progetto - continua Sovena - I requisiti non sono quelli di girare in Russia, ma la condizione essenziale è che ci si rifaccia alle norme previste per le coproduzioni per quanto concerne il regista, lo sceneggiatore, gli interpreti, l'autore delle musiche e la troupe. E' sufficiente allora che il progetto piaccia e che ci sia una componente russa nel cast, perché il film si possa realizzare".
(continua a leggere l'articolo di Stefano Stefanutto Rosa su Cinecittà news)
FIRMATO UN ACCORDO FRA ITALIA E RUSSIA
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martedì 19 ottobre 2010
THOMAS HARLAN, SCRITTORE REGISTA E RIVOLUZIONARIO
Sabato è scomparso, all'età di 81 anni e dopo lunga malattia, una delle figure più interessanti della Germania post-bellica. Thomas Harlan, classe 1929, si portava dietro una pesante e scomoda eredità: il fatto di essere il figlio del regista-simbolo del terzo Reich, Veit Harlan, autore di uno dei film più rappresentativi e allo stesso tempo odiosi del potere nazista, Suss l'ebreo, quasi un manuale di antisemitismo per immagini. Thomas Harlan aveva raccolto la sfida di superare la figura paterna mantenendone il nome e si era dedicato alla drammaturgia e alla scrittura, sia come saggista che come poeta. A Parigi, dove si reca alla fine della guerra per studiare filosofia, conosce e diventa amico di personaggi come Gilles Deleuze, Michel Tournier, Pierre Boulez, Klaus Kinski. Torna in Germania, dove comincia a scrivere per il teatro e poesie. Ben presto, però, si rende conto che il passato nazista (perlomeno una parte, l'alta gerarchia) non se n'è mai andato, ma che ha semplicemente cambiato faccia. Lo denuncia con forza nel 1959, proprio al termine di una rappresentazione teatrale, facendo nomi e cognomi, gesto che gli costa l'esilio. Si stabilisce in Polonia, inseguito da denunce e querele, dove inizia con accanimento a studiare gli archivi dei campi e quelli dello stato polacco, alla ricerca di prove che testimonino le responsabilità dei crimini di guerra nazisti. Scrive dossier, qualcuno lo pubblica qualcuno no perché la pressione è troppo forte. Il suo lavoro porta all'incriminazione di duemila criminali di guerra tedeschi. Ha nemici ovunque, ma anche diversi buoni amici, fra cui Giangiacomo Feltrinelli, che spera di riuscire a fargli pubblicare un dossier importante, impresa che non vedrà mai la luce. Quello che indaga lo riversa nelle pieces teatrali e nei film, come Wundkanal. Hinrichtung für vier Stimmen, del 1984, su un ex gerarca nazista che nel dopoguerra si ricicla come banchiere e costruttore del super carcere di Stammheim e denuncia della continuità che, secondo Harlan, lega il nazionalsocialismo ai metodi di repressione della RAF, ma anche nella vita e nell'impegno civile. Molto importante, in questo senso, la lunga collaborazione con Lotta Continua nel periodo che Harlan trascorre in Italia e con il regista nostrano Alberto Grifi, insieme al quale realizza Ultimo giorno di scuola, ma anche il coinvolgimento nei movimenti rivoluzionari di mezzo mondo: dal Cile di Pinochet alla rivoluzione portoghese del '75 (da cui nasce Torre Bela) ad Haiti, fonte di ispirazione per Souvenance, del 1991 (che insieme a Torre Bela e Wundkanal rappresenta la trilogia della vita). Nel 2000 arriva finalmente il primo romanzo, Rosa.
La cosa forse più triste della scomparsa di questo “testimone scomodo” del ventesimo secolo è, come dice bene oggi Roberto Silvestri sul Manifesto, “l'assordante silenzio mediatico che accoglierà (Fuori Orario e qualche festival a parte) la grave perdita di questo poeta cosmopolita”, quasi assente persino dalle storie del cinema. Per rendersi conto di quanto questo sia vero, basta fare un giro sui siti italiani in rete e constatare che, a parte qualche sito che ricorda che Harlan ha recentemente ricevuto a Trieste il premio Anno Uno nell'ambito del festival I 1000 occhi, pochissimo si è scritto di questo incredibile personaggio, persino oggi che si è avuta notizia della sua morte. Per mancanza di interesse o per ignoranza. O, forse, per tutte e due le cose. Fate la prova e vedrete che non c'è nemmeno la pagina in italiano di Wikipedia, solo quella in tedesco. Noi, invece, lo vogliamo ricordare, nel nostro piccolo, invitando tutti coloro che vogliono capire meglio cos'è stato il '900 a cercare di leggere gli scritti di Harlan e a vedere i suoi film.
Molto interessante per capirne l'evoluzione come autore e come persona anche un documentario, realizzato sulla sua figura da Christoph Hübner nel 2006, Thomas Harlan - Wandersplitter, di cui trovate notizie QUI.
Del 2009 è invece il documentario di Felix Moeller, Harlan - Im Schatten von Jud Süss (Harlan: all'ombra di Süss l'ebreo), che si occupa della carriera di Harlan e dell'eredità, non facile, che ha lasciato ai propri discendenti.
Non restano che i saluti.
A Thomas Harlan, filmmaker, autore e rivoluzionario.
Fonti ulteriori:
Frank Noack su Der Tagesspiegel (in tedesco)
Edo Reents sul Frankfurter Allgemeine Zeitung (in tedesco)
L'articolo di Roberto Silvestri sul Manifesto
Testo di Olaf Möller pubblicato nel catalogo del Festival internazionale del cinema e delle arti “I mille occhi” (in italiano)
La cosa forse più triste della scomparsa di questo “testimone scomodo” del ventesimo secolo è, come dice bene oggi Roberto Silvestri sul Manifesto, “l'assordante silenzio mediatico che accoglierà (Fuori Orario e qualche festival a parte) la grave perdita di questo poeta cosmopolita”, quasi assente persino dalle storie del cinema. Per rendersi conto di quanto questo sia vero, basta fare un giro sui siti italiani in rete e constatare che, a parte qualche sito che ricorda che Harlan ha recentemente ricevuto a Trieste il premio Anno Uno nell'ambito del festival I 1000 occhi, pochissimo si è scritto di questo incredibile personaggio, persino oggi che si è avuta notizia della sua morte. Per mancanza di interesse o per ignoranza. O, forse, per tutte e due le cose. Fate la prova e vedrete che non c'è nemmeno la pagina in italiano di Wikipedia, solo quella in tedesco. Noi, invece, lo vogliamo ricordare, nel nostro piccolo, invitando tutti coloro che vogliono capire meglio cos'è stato il '900 a cercare di leggere gli scritti di Harlan e a vedere i suoi film.
Molto interessante per capirne l'evoluzione come autore e come persona anche un documentario, realizzato sulla sua figura da Christoph Hübner nel 2006, Thomas Harlan - Wandersplitter, di cui trovate notizie QUI.
Del 2009 è invece il documentario di Felix Moeller, Harlan - Im Schatten von Jud Süss (Harlan: all'ombra di Süss l'ebreo), che si occupa della carriera di Harlan e dell'eredità, non facile, che ha lasciato ai propri discendenti.
Non restano che i saluti.
A Thomas Harlan, filmmaker, autore e rivoluzionario.
Fonti ulteriori:
Frank Noack su Der Tagesspiegel (in tedesco)
Edo Reents sul Frankfurter Allgemeine Zeitung (in tedesco)
L'articolo di Roberto Silvestri sul Manifesto
Testo di Olaf Möller pubblicato nel catalogo del Festival internazionale del cinema e delle arti “I mille occhi” (in italiano)
THOMAS HARLAN, SCRITTORE REGISTA E RIVOLUZIONARIO
lunedì 4 ottobre 2010
THE TRIESTE FILM FESTIVAL IN PECS
In questi giorni, dal 4 al 10 ottobre 2010, si sta svolgendo a Pecs in Ungheria la seconda edizione del "CinePécs International Film Festival", un festival dedicato a registi esordienti dell'Europa centro orientale.
Quest'anno la manifestazione è stata inserita come evento ufficiale all'interno del ricco calendario culturale della città, che è anche capitale europea della cultura 2010.
Il Trieste Film Festival ha stabilito un'importante partnership con CinePécs, la cui organizzazione ci ha nominato tra i consulenti ufficiali e ha invitato il direttore del nostro festival, Annamaria Percavassi, nella giuria internazionale.
La lista dei film italiani che il Trieste Film Festival presenta a Pecs si trova sul sito ufficiale del festival: Cinépecs presents the Trieste Film Festival
These days, 4 to 10 October 2010, is being held in Pecs in Hungary, the second edition of "CinePécs International Film Festival”, a festival dedicated to young filmmakers from Central and Eastern Europe. This year the event was included as an official event in the city's rich cultural calendar, which is also European Capital of Culture 2010.
The Trieste Film Festival has established an important partnership with CinePécs, whose organization has named our festival one of the official consultants and has invited our director, Annamaria Percavassi, to be a a member of the international jury.
To see the list of Italian films in Pecs go to: Cinépecs presents the Trieste Film Festival
Quest'anno la manifestazione è stata inserita come evento ufficiale all'interno del ricco calendario culturale della città, che è anche capitale europea della cultura 2010.
Il Trieste Film Festival ha stabilito un'importante partnership con CinePécs, la cui organizzazione ci ha nominato tra i consulenti ufficiali e ha invitato il direttore del nostro festival, Annamaria Percavassi, nella giuria internazionale.
La lista dei film italiani che il Trieste Film Festival presenta a Pecs si trova sul sito ufficiale del festival: Cinépecs presents the Trieste Film Festival
These days, 4 to 10 October 2010, is being held in Pecs in Hungary, the second edition of "CinePécs International Film Festival”, a festival dedicated to young filmmakers from Central and Eastern Europe. This year the event was included as an official event in the city's rich cultural calendar, which is also European Capital of Culture 2010.
The Trieste Film Festival has established an important partnership with CinePécs, whose organization has named our festival one of the official consultants and has invited our director, Annamaria Percavassi, to be a a member of the international jury.
To see the list of Italian films in Pecs go to: Cinépecs presents the Trieste Film Festival
THE TRIESTE FILM FESTIVAL IN PECS
martedì 21 settembre 2010
DALLA GUERRA AGLI OSCAR
CRNCI (The Blacks) di Goran Dević e Zvonimir Jurić, in concorso lungometraggi nell'ultima edizione del Trieste Film Festival, è stato selezionato dalla Film Artists' Association di Croazia come candidato locale all’Academy Award per il Miglior Film in Lingua Straniera.
Il dramma bellico minimalista ha vinto il Premio al Miglior Film a Ljubljana, Belgrado e Linz, e quelli per il Miglior Regista e il FIPRESCI a Cottbus. Al Pula Film Festival 2009, ha ricevuto il Premio al Miglior Regista per Juric e Devic, il riconoscimento al Miglior Attore non Protagonista (Niksa Butijer) e quello per il Miglior Sound Design (Dubravka Premar).
SINOSSI: Guerra. Una città sotto assedio. La tregua è stata firmata da poco e la squadra nota come i neri, che portavano a termine tutti i lavori sporchi, deve essere sciolta. Il comandante ivo, che ha perso tre dei suoi uomini, prepara l’azione per recuperare i loro corpi nella foresta e, nonostante il cessate il fuoco, fa saltare una diga causando gravi perdite al nemico. I membri superstiti della squadra, perseguitati dal senso di colpa e dai dubbi personali, passano all’azione. Sul campo di battaglia, scopriranno che il nemico che stanno cercando si nasconde nel luogo in cui meno se lo aspettano: dentro di loro. Il film ha vinto il premio per la miglior Regia, miglior attore non protagonista e miglior sound Design al Festival di Pola e il Premio per la regia a Cottbus.
COMMENTO DEGLI AUTORI: “La ragione per cui abbiamo deciso di scrivere e realizzare questo film è l’idea che abbiamo in comune secondo cui l’unico modo corretto per trattare argomenti traumatici, come quello della guerra, è quello di affrontarli in modo traumatico. Cosa intendiamo esattamente con ‘in modo traumatico’? Che argomenti spiacevoli e importanti vanno trattati tramite un procedimento volto a ottenere un effetto disturbante, che non calmi lo spettatore, ma piuttosto lo induca a pensare.”
(G. Dević, Z. Jurić)
sinossi e commento sono tratti dal catalogo ufficiale della 21a ed. del Trieste Film Festival, consultabile integralmente in basso a destra sulla home page di questo blog)
Il dramma bellico minimalista ha vinto il Premio al Miglior Film a Ljubljana, Belgrado e Linz, e quelli per il Miglior Regista e il FIPRESCI a Cottbus. Al Pula Film Festival 2009, ha ricevuto il Premio al Miglior Regista per Juric e Devic, il riconoscimento al Miglior Attore non Protagonista (Niksa Butijer) e quello per il Miglior Sound Design (Dubravka Premar).
SINOSSI: Guerra. Una città sotto assedio. La tregua è stata firmata da poco e la squadra nota come i neri, che portavano a termine tutti i lavori sporchi, deve essere sciolta. Il comandante ivo, che ha perso tre dei suoi uomini, prepara l’azione per recuperare i loro corpi nella foresta e, nonostante il cessate il fuoco, fa saltare una diga causando gravi perdite al nemico. I membri superstiti della squadra, perseguitati dal senso di colpa e dai dubbi personali, passano all’azione. Sul campo di battaglia, scopriranno che il nemico che stanno cercando si nasconde nel luogo in cui meno se lo aspettano: dentro di loro. Il film ha vinto il premio per la miglior Regia, miglior attore non protagonista e miglior sound Design al Festival di Pola e il Premio per la regia a Cottbus.
COMMENTO DEGLI AUTORI: “La ragione per cui abbiamo deciso di scrivere e realizzare questo film è l’idea che abbiamo in comune secondo cui l’unico modo corretto per trattare argomenti traumatici, come quello della guerra, è quello di affrontarli in modo traumatico. Cosa intendiamo esattamente con ‘in modo traumatico’? Che argomenti spiacevoli e importanti vanno trattati tramite un procedimento volto a ottenere un effetto disturbante, che non calmi lo spettatore, ma piuttosto lo induca a pensare.”
(G. Dević, Z. Jurić)
sinossi e commento sono tratti dal catalogo ufficiale della 21a ed. del Trieste Film Festival, consultabile integralmente in basso a destra sulla home page di questo blog)
DALLA GUERRA AGLI OSCAR
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venerdì 17 settembre 2010
DOCUMÈ CHIUDE
Con tristezza riportiamo il comunicato ufficiale con cui DOCUMÈ - circuito indipendente per la promozione del documentario di Torino annuncia la forzata CHIUSURA per mancanza di fondi pubblici. Esprimiamo ovviamente tutta la nostra solidarietà all'associazione, che sentiamo vicina per tutti i problemi che sta affrontando. Ci auguriamo che la città di Torino si stringa attorno all'associazione come merita e che non si debbano contare altri "caduti" per (mancanza di) fondi pubblici, situazione indegna di una nazione civile.
"Cari amici,
sono passati sette anni dall'inizio del nostro viaggio, siamo arrivati davanti al mare ma non abbiamo una barca per attraversarlo, ci dobbiamo fermare.
Abbiamo fatto il possibile e molto spesso di più, con le piccole cose che potevamo mettere in gioco, con l'aiuto del tantissimo pubblico, degli organizzatori delle serate e soprattutto degli autori che ci hanno sostenuto; non è bastato.
Nel momento in cui scriviamo non abbiamo notizie in merito al pagamento di quanto a noi dovuto dagli enti per i progetti già realizzati (Regione Piemonte e Città di Torino in primis per 2008 e 2009) e non abbiamo notizie sui finanziamenti per il 2010; la pianificazione finanziaria non è più possibile e con questo la progettualità, viviamo in un paese dove le politiche culturali sono inesistenti, dobbiamo pagare pegno ad una ormai potentissima offensiva rivolta alle idee, sicuramente il momento più triste per la cultura nel nostro paese.
Il problema non è solo la crisi; i soldi pubblici per la cultura - nonostante gli ulteriori drammatici e vergognosi tagli - ci sono sempre stati e continuano ad esserci. Oltre a parlare dei tagli bisognerebbe dunque parlare degli sprechi, dei soldi dati a vanvera, dell’inesistenza di un sistema vero di valutazione e restituzione dei risultati, lo facciamo ora.
Noi - insieme a tante altre piccole associazioni - abbiamo dovuto combattere (ed abbiamo perso) contro la mancanza di regole per l'assegnazione dei fondi, dovuta in buona parte (ed è già sufficientemente penalizzante) alla necessità politica di mantenere il controllo sulle dinamiche "personalistiche" di distribuzione dei contributi (affermazioni tristi si, ma frutto di elementi ormai più che concreti).
Salvo i pochissimi bandi disponibili, la mancanza di trasparenza è totale, a livello statale, regionale e cittadino; non si può sapere su quali basi un progetto viene sostenuto ed un altro no, non ci sono regole che confermino o smentiscano i meriti dei progetti presentati, solo la discrezionalità del decisore.
Aggiungiamo a questo l'assurda ed ormai consueta pratica di costringerci a fare da banca sui contributi concessi, ma erogati dagli enti con ritardi che ormai possono raggiungere anche i due anni (noi in particolare attendiamo dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino un totale di circa 35.000 euro, con una media di ritardo di oltre 15 mesi, ed interessi ovviamente a nostro carico).
Per finire - estremamente problematica - la mancanza di qualsiasi programmazione in tempi ragionevoli; questo significa che gli enti sono in grado di rispondere, in merito ai progetti presentati, solo nell'ultimo trimestre dell'anno (per progetti relativi all'anno in corso), con la conseguenza di vedere le iniziative concentrate solo in questo periodo , cosa assurda di per se, oltre che penalizzante per i cittadini e per chi propone iniziative stabili, cioè presenti sul territorio in tutto l'arco dell'anno; questa è la logica “dell'evento”, voluta dalla politica, a cui abbiamo finito per abituarci stupidamente un po' tutti.
Dunque ad oggi
a) non siamo in possesso di risposte sui possibili finanziamenti 2010 (è quasi ottobre, noi stiamo lavorando come sempre da gennaio).
b) stiamo ancora aspettando 35.000 euro a saldo di attività svolte nel 2008 e 2009, ovviamente da noi già pagate ai nostri interlocutori.
Su entrambe le voci non riceviamo risposte sui tempi e sui modi: non si sa nulla.
E’ evidente che dopo sette anni in queste condizioni dobbiamo gettare la spugna, questo è (era) il nostro lavoro e non una iniziativa alla quale abbiamo dedicato sporadiche energie una tantum.
Sui motivi per cui la cultura - soprattutto la cultura indipendente e non commerciale - deve essere sostenuta preferiamo non inoltrarci, questo semplicemente perché continuare a ribadire ovvietà, indiscutibili in qualsiasi paese civile, ci pare oltremodo offensivo ed umiliante.
Ultimamente è la stessa politica ad invitarci a rendere più “commerciali” i nostri progetti, segno che si è perso completamente il senso delle cose, come se in ospedale ti obbligassero a comprare un chinotto per avere in regalo una flebo: se ci sono soldi per la cultura, anche se sono pochi, bisogna usarli bene e soprattutto a favore di quelle iniziative di qualità (e necessarie) che per natura non potranno mai trovare sponde commerciali, quella cultura che non può e non deve essere costretta a diventare un accessorio da allegare ad una birra o ad un cioccolatino.
In sostanza, questi sono i colpi sotto i quali dobbiamo cedere, con grande difficoltà, imbarazzo ed un profondissimo senso di amarezza.
L’Associazione chiuderà in pareggio in tempi tecnici che dovrebbero ragionevolmente protrarsi fino a dicembre 2010, lasceremo la nostra sede già da fine settembre e rimandiamo dunque al nostro sito web per eventuali aggiornamenti tecnici relativi alle tante azioni pratiche (le nostre mail ed i riferimenti telefonici rimarranno ovviamente funzionanti per ogni esigenza).
Il viaggio, per noi e per le persone che ci hanno sostenuto è stato meraviglioso, ma è terminato.
Crediamo che Documè abbia portato qualcosa di concreto, nonostante i tanti errori, che evidentemente non potevano mancare anche da parte nostra; ci auguriamo che tutto questo possa fornire spunti di riflessione per il futuro (per sapere cosa ha fatto documè in questi anni rimandiamo al nostro sito www.docume.org).
Solo un grazie ai tantissimi amici che ci hanno accompagnati e seguiti: il pubblico, gli autori, gli organizzatori in tutta Italia, quelli che sanno che le parole per ringraziarli non basteranno mai.
x Associazione Documè
Giuliano Girelli"
Per info e aggiornamenti rimandiamo al sito dell'associazione: http://www.docume.org/
"Cari amici,
sono passati sette anni dall'inizio del nostro viaggio, siamo arrivati davanti al mare ma non abbiamo una barca per attraversarlo, ci dobbiamo fermare.
Abbiamo fatto il possibile e molto spesso di più, con le piccole cose che potevamo mettere in gioco, con l'aiuto del tantissimo pubblico, degli organizzatori delle serate e soprattutto degli autori che ci hanno sostenuto; non è bastato.
Nel momento in cui scriviamo non abbiamo notizie in merito al pagamento di quanto a noi dovuto dagli enti per i progetti già realizzati (Regione Piemonte e Città di Torino in primis per 2008 e 2009) e non abbiamo notizie sui finanziamenti per il 2010; la pianificazione finanziaria non è più possibile e con questo la progettualità, viviamo in un paese dove le politiche culturali sono inesistenti, dobbiamo pagare pegno ad una ormai potentissima offensiva rivolta alle idee, sicuramente il momento più triste per la cultura nel nostro paese.
Il problema non è solo la crisi; i soldi pubblici per la cultura - nonostante gli ulteriori drammatici e vergognosi tagli - ci sono sempre stati e continuano ad esserci. Oltre a parlare dei tagli bisognerebbe dunque parlare degli sprechi, dei soldi dati a vanvera, dell’inesistenza di un sistema vero di valutazione e restituzione dei risultati, lo facciamo ora.
Noi - insieme a tante altre piccole associazioni - abbiamo dovuto combattere (ed abbiamo perso) contro la mancanza di regole per l'assegnazione dei fondi, dovuta in buona parte (ed è già sufficientemente penalizzante) alla necessità politica di mantenere il controllo sulle dinamiche "personalistiche" di distribuzione dei contributi (affermazioni tristi si, ma frutto di elementi ormai più che concreti).
Salvo i pochissimi bandi disponibili, la mancanza di trasparenza è totale, a livello statale, regionale e cittadino; non si può sapere su quali basi un progetto viene sostenuto ed un altro no, non ci sono regole che confermino o smentiscano i meriti dei progetti presentati, solo la discrezionalità del decisore.
Aggiungiamo a questo l'assurda ed ormai consueta pratica di costringerci a fare da banca sui contributi concessi, ma erogati dagli enti con ritardi che ormai possono raggiungere anche i due anni (noi in particolare attendiamo dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino un totale di circa 35.000 euro, con una media di ritardo di oltre 15 mesi, ed interessi ovviamente a nostro carico).
Per finire - estremamente problematica - la mancanza di qualsiasi programmazione in tempi ragionevoli; questo significa che gli enti sono in grado di rispondere, in merito ai progetti presentati, solo nell'ultimo trimestre dell'anno (per progetti relativi all'anno in corso), con la conseguenza di vedere le iniziative concentrate solo in questo periodo , cosa assurda di per se, oltre che penalizzante per i cittadini e per chi propone iniziative stabili, cioè presenti sul territorio in tutto l'arco dell'anno; questa è la logica “dell'evento”, voluta dalla politica, a cui abbiamo finito per abituarci stupidamente un po' tutti.
Dunque ad oggi
a) non siamo in possesso di risposte sui possibili finanziamenti 2010 (è quasi ottobre, noi stiamo lavorando come sempre da gennaio).
b) stiamo ancora aspettando 35.000 euro a saldo di attività svolte nel 2008 e 2009, ovviamente da noi già pagate ai nostri interlocutori.
Su entrambe le voci non riceviamo risposte sui tempi e sui modi: non si sa nulla.
E’ evidente che dopo sette anni in queste condizioni dobbiamo gettare la spugna, questo è (era) il nostro lavoro e non una iniziativa alla quale abbiamo dedicato sporadiche energie una tantum.
Sui motivi per cui la cultura - soprattutto la cultura indipendente e non commerciale - deve essere sostenuta preferiamo non inoltrarci, questo semplicemente perché continuare a ribadire ovvietà, indiscutibili in qualsiasi paese civile, ci pare oltremodo offensivo ed umiliante.
Ultimamente è la stessa politica ad invitarci a rendere più “commerciali” i nostri progetti, segno che si è perso completamente il senso delle cose, come se in ospedale ti obbligassero a comprare un chinotto per avere in regalo una flebo: se ci sono soldi per la cultura, anche se sono pochi, bisogna usarli bene e soprattutto a favore di quelle iniziative di qualità (e necessarie) che per natura non potranno mai trovare sponde commerciali, quella cultura che non può e non deve essere costretta a diventare un accessorio da allegare ad una birra o ad un cioccolatino.
In sostanza, questi sono i colpi sotto i quali dobbiamo cedere, con grande difficoltà, imbarazzo ed un profondissimo senso di amarezza.
L’Associazione chiuderà in pareggio in tempi tecnici che dovrebbero ragionevolmente protrarsi fino a dicembre 2010, lasceremo la nostra sede già da fine settembre e rimandiamo dunque al nostro sito web per eventuali aggiornamenti tecnici relativi alle tante azioni pratiche (le nostre mail ed i riferimenti telefonici rimarranno ovviamente funzionanti per ogni esigenza).
Il viaggio, per noi e per le persone che ci hanno sostenuto è stato meraviglioso, ma è terminato.
Crediamo che Documè abbia portato qualcosa di concreto, nonostante i tanti errori, che evidentemente non potevano mancare anche da parte nostra; ci auguriamo che tutto questo possa fornire spunti di riflessione per il futuro (per sapere cosa ha fatto documè in questi anni rimandiamo al nostro sito www.docume.org).
Solo un grazie ai tantissimi amici che ci hanno accompagnati e seguiti: il pubblico, gli autori, gli organizzatori in tutta Italia, quelli che sanno che le parole per ringraziarli non basteranno mai.
x Associazione Documè
Giuliano Girelli"
Per info e aggiornamenti rimandiamo al sito dell'associazione: http://www.docume.org/
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SE GLI EDIFICI POTESSERO PARLARE...
Wim Wenders intervistato da Hans Ulrich Obrist. Il regista tedesco presenta alla Biennale Architettura If Buildings Could Talk..., un film in 3D sul Rolex Learning Center all'EPFL Campus di Losanna. (segnalato dal canale della Biennale)
Se gli edifici potessero parlare...
...alcuni di loro ci sembrerebbero Shakespeare.
Altri parlerebbero come il Financial Times,
altri ancora glorificherebbero Dio o di Allah.
Alcuni si limiterebbero a sospirare,
alcuni canterebbero a voce alta le loro lodi,
mentre altri mormorerebbero con pudore poche parole,
non avendo nulla da dire.
Alcuni sono morti del tutto e non parlano più...
Gli edifici sono esattamente come le persone.
Vecchi e giovani, maschi e femmine,
orrendi e bellissimi, grassi e magri,
ambiziosi e pigri, ricchi e poveri,
aggrappati al passato
o protesi verso il futuro.
Non fraintendetemi: questa non è una metafora.
Gli edifici ci parlano DAVVERO!
Hanno dei messaggi per noi, ovviamente.
Alcuni VOGLIONO realmente avere con noi un dialogo costante.
Ci sono quelli che preferiscono prima ascoltare con attenzione.
Probabilmente vi sarete accorti di una cosa:
ad alcuni di essi piacciamo molto, ad altri meno
ad altri ancora non piacciamo affatto.
Gli edifici, come le persone, sono soggetti all'azione del tempo
ed esistono in un mondo tridimensionale.
Ecco perché il nostro film è in 3D.
E' un invito a girovagare,
a sperimentare e ad ascoltare, per una volta.
L'edificio che incontrerete
è particolarmente garbato e amichevole,
un luogo penato per imparare, leggere e comunicare.
Contiene colline e vallate (sì, anche lì esistono)
che sono ansiose di accogliervi,
di aiutarvi, di esservi d'aiuto
e di essere, nel senso più alto della parola,
un luogo di incontro.
(Wim Wenders, luglio 2010, traduzione nostra dall'inglese)
Sito ufficiale di Wim Wenders: http://www.wim-wenders.com/index.htm
Se gli edifici potessero parlare...
...alcuni di loro ci sembrerebbero Shakespeare.
Altri parlerebbero come il Financial Times,
altri ancora glorificherebbero Dio o di Allah.
Alcuni si limiterebbero a sospirare,
alcuni canterebbero a voce alta le loro lodi,
mentre altri mormorerebbero con pudore poche parole,
non avendo nulla da dire.
Alcuni sono morti del tutto e non parlano più...
Gli edifici sono esattamente come le persone.
Vecchi e giovani, maschi e femmine,
orrendi e bellissimi, grassi e magri,
ambiziosi e pigri, ricchi e poveri,
aggrappati al passato
o protesi verso il futuro.
Non fraintendetemi: questa non è una metafora.
Gli edifici ci parlano DAVVERO!
Hanno dei messaggi per noi, ovviamente.
Alcuni VOGLIONO realmente avere con noi un dialogo costante.
Ci sono quelli che preferiscono prima ascoltare con attenzione.
Probabilmente vi sarete accorti di una cosa:
ad alcuni di essi piacciamo molto, ad altri meno
ad altri ancora non piacciamo affatto.
Gli edifici, come le persone, sono soggetti all'azione del tempo
ed esistono in un mondo tridimensionale.
Ecco perché il nostro film è in 3D.
E' un invito a girovagare,
a sperimentare e ad ascoltare, per una volta.
L'edificio che incontrerete
è particolarmente garbato e amichevole,
un luogo penato per imparare, leggere e comunicare.
Contiene colline e vallate (sì, anche lì esistono)
che sono ansiose di accogliervi,
di aiutarvi, di esservi d'aiuto
e di essere, nel senso più alto della parola,
un luogo di incontro.
(Wim Wenders, luglio 2010, traduzione nostra dall'inglese)
Sito ufficiale di Wim Wenders: http://www.wim-wenders.com/index.htm
SE GLI EDIFICI POTESSERO PARLARE...
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domenica 12 settembre 2010
DOPPIETTA PER ESSENTIAL KILLING DI SKOLIMOWSKI! IL REGISTA VINCE A VENEZIA IL PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA MENTRE VINCENT GALLO CONQUISTA LA COPPA VOLPI PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE!
La Coppa Volpi per la MIGLIOR INTERPRETAZIONE FEMMINILE è andata invece ad Ariane LABED per il film ATTENBERG di Athina Rachel TSANGARI (Grecia), mentre l'OSELLA per la Miglior Fotografia l'ha conquistata Mikhail KRICHMAN per il film OVSYANKI di Aleksei FEDORCHENKO (Russia).
Il LEONE DEL FUTURO - PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA (LUIGI DE LAURENTIIS), la cui giuria era presieduta da Fatih Akin, è andato a COGUNLUK (MAJORITY) di Seren YÜCE (Turchia).
Infine, PREMIO ORIZZONTI CORTOMETRAGGIO a COMING ATTRACTIONS di Peter TSCHERKASSKY (Austria) e VENICE SHORT FILM NOMINEE FOR THE EUROPEAN FILM AWARDS a THE EXTERNAL WORLD di David OREILLY (Germania) Di tutti questi film avevamo parlato QUI
Il LEONE DEL FUTURO - PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA (LUIGI DE LAURENTIIS), la cui giuria era presieduta da Fatih Akin, è andato a COGUNLUK (MAJORITY) di Seren YÜCE (Turchia).
Infine, PREMIO ORIZZONTI CORTOMETRAGGIO a COMING ATTRACTIONS di Peter TSCHERKASSKY (Austria) e VENICE SHORT FILM NOMINEE FOR THE EUROPEAN FILM AWARDS a THE EXTERNAL WORLD di David OREILLY (Germania)
lunedì 23 agosto 2010
R.I.P. CHRISTOPH SCHLINGENSIEF
L'enfant terrible del teatro e del cinema contemporaneo tedesco, Christoph Schlingensief, è morto sabato scorso all'età di 49 anni per un tumore ai polmoni. Nominato responsabile artistico del padiglione tedesco alla Biennale di Venezia del 2011, a causa della sua malattia non aveva potuto presentare il progetto ed era stato costretto a cancellare un lavoro teatrale per il Festival Ruhr Triennale. Schlingensief aveva descritto la sua convivenza con il cancro in un libro intitolato "En el cielo no puede ser tan bello como aquì!" e in due pièce teatrali, "Mea Culpa" e "Sterben lernen!".
Oggi lo ricorda anche la Berlinale, che l'aveva avuto in giuria nel 2009. "I suoi lavori radicali hanno sfidato la politica e la società. Abbiamo perso una straordinaria figura di filmmaker e artista impegnato contro il razzismo, la deportazione e le violazioni dei diritti umani", ha dichiarato Dieter Kosslick.
Schlingensief era stato ospite del Forum con tre film: Menü total (1986), Egomania Insel ohne Hoffnung (1987) e 100 Jahre Adolf Hitler - die letzte Stunde im Führerbunker (1989).
(fonte: Cinecittà News)
Leggi l'obituary del Guardian QUI
Oggi lo ricorda anche la Berlinale, che l'aveva avuto in giuria nel 2009. "I suoi lavori radicali hanno sfidato la politica e la società. Abbiamo perso una straordinaria figura di filmmaker e artista impegnato contro il razzismo, la deportazione e le violazioni dei diritti umani", ha dichiarato Dieter Kosslick.
Schlingensief era stato ospite del Forum con tre film: Menü total (1986), Egomania Insel ohne Hoffnung (1987) e 100 Jahre Adolf Hitler - die letzte Stunde im Führerbunker (1989).
(fonte: Cinecittà News)
Leggi l'obituary del Guardian QUI
R.I.P. CHRISTOPH SCHLINGENSIEF
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venerdì 20 agosto 2010
NORTHERN CAUCASUS
Osservatorio Balcani e Caucaso, Associazione Paspartù - fotografia arte cultura, Agenzia fotografica Contrasto; in collaborazione con Fondazione Opera Campana dei Caduti presentano la mostra "Northern Caucasus". A Rovereto dal 16 agosto al 5 settembre.
Il Caucaso è un territorio travagliato il cui destino, fin dall'inizio del XIX secolo, è strettamente legato a Mosca. La sua storia recente è tragicamente segnata da conflitti emersi con il crollo dell'URSS nel 1991, a partire da quelli che hanno coinvolto Cecenia, Ossezia e Abkhazia. Nella mostra “Northern Caucasus” tutto questo è presente, ma lasciato sullo sfondo. È a partire dai dettagli del quotidiano infatti che si entra in ferite ancora aperte. Uno sguardo che ha il merito di non sfuggire le complessità del Caucaso di oggi.
Davide Monteleone
Nato nel 1974 si è occupato di cronaca, di conflitti internazionali e di aspetti sociali, ma è soprattutto apprezzato per i suoi progetti a lungo termine. Tra questi il libro “Dusha - Anima Russa”, pubblicato da Postcart nel 2007 e vincitore di numerosi premi. Dall’inizio del 2002 Davide Monteleone vive tra l’Italia e la Russia, dove è impegnato in un nuovo progetto sul Caucaso. Ha ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti, tra cui due World Press Photo (nel 2007 per le immagini sul Libano e nel 2009 per il reportage realizzato in Abkhazia), l'IPA Award (2008), l’Aftermath Award e l’Oskar Barnak. Dal 2001 è membro dell’Agenzia Contrasto.
SEDE
Galleria espositiva, Fondazione Opera Campana dei Caduti, Località Colle di Miravalle - Rovereto (TN)
ORARIO
tutti i giorni: 9.00 > 19.00 | 21.00 > 22.00
INFO
Osservatorio Balcani e Caucaso
telefono: 0464 424230
e-mail: eventi@balcanicaucaso.org
web: www.balcanicaucaso.org
Associazione Paspartù - fotografia arte cultura
c/o Fotomoderna Volani Lino
e-mail: info@paspartu.eu
web: www.paspartu.eu
Il Caucaso è un territorio travagliato il cui destino, fin dall'inizio del XIX secolo, è strettamente legato a Mosca. La sua storia recente è tragicamente segnata da conflitti emersi con il crollo dell'URSS nel 1991, a partire da quelli che hanno coinvolto Cecenia, Ossezia e Abkhazia. Nella mostra “Northern Caucasus” tutto questo è presente, ma lasciato sullo sfondo. È a partire dai dettagli del quotidiano infatti che si entra in ferite ancora aperte. Uno sguardo che ha il merito di non sfuggire le complessità del Caucaso di oggi.
Davide Monteleone
Nato nel 1974 si è occupato di cronaca, di conflitti internazionali e di aspetti sociali, ma è soprattutto apprezzato per i suoi progetti a lungo termine. Tra questi il libro “Dusha - Anima Russa”, pubblicato da Postcart nel 2007 e vincitore di numerosi premi. Dall’inizio del 2002 Davide Monteleone vive tra l’Italia e la Russia, dove è impegnato in un nuovo progetto sul Caucaso. Ha ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti, tra cui due World Press Photo (nel 2007 per le immagini sul Libano e nel 2009 per il reportage realizzato in Abkhazia), l'IPA Award (2008), l’Aftermath Award e l’Oskar Barnak. Dal 2001 è membro dell’Agenzia Contrasto.
SEDE
Galleria espositiva, Fondazione Opera Campana dei Caduti, Località Colle di Miravalle - Rovereto (TN)
ORARIO
tutti i giorni: 9.00 > 19.00 | 21.00 > 22.00
INFO
Osservatorio Balcani e Caucaso
telefono: 0464 424230
e-mail: eventi@balcanicaucaso.org
web: www.balcanicaucaso.org
Associazione Paspartù - fotografia arte cultura
c/o Fotomoderna Volani Lino
e-mail: info@paspartu.eu
web: www.paspartu.eu
NORTHERN CAUCASUS
mercoledì 18 agosto 2010
TORNA VENEZIA, TORNA IL CINEMA!
Cosa c'è di meglio in una rilassante giornata di vacanze estive che fantasticare sui film che si potranno vedere alla 67a Mostra del cinema di Venezia, di scena dal 3 all'11 settembre prossimi? Ecco quindi una breve guida ragionata alla fruizione della Mostra per tutti coloro che amano il cinema dell'Europa centro-orientale (ma anche quelli greco e turco). Dell'ultima news in ordine di tempo, cioè del nuovo film di Skolimowski, abbiamo già parlato QUI, sappiate solo che Essential Killing è in programmazione il 6, alle 17:30 in SALA GRANDE e il 7, alle 13:15 in PALABIENNALE.
Procediamo allora con una ricognizione per paesi (alla fine del post, per praticità, una suddivisione per giornate).
La riscossa dei greci
Dalla Grecia, in concorso ci sarà ATTENBERG di Athina Rachel Tsangari (Grecia, 95’, v.o. greca), con Ariane Labed, Vangelis Mourikis, Evangelia Randou, Yorgos Lanthimos (l'autore di Kynodontas, di cui la regista è stata produttrice associata). Figura interessante del cinema greco contemporaneo, Tsangari (che vive in Texas, dove ha co-fondato il Cinematexas International Short Film Festival di Austin, che pure dirige) mette in scena le vicende di una giovane donna che vive col padre, ma isolata dal mondo, che osserva il mondo attraverso una lente quantomeno “particolare”, rappresentata da 3 elementi: le canzoni dei Suicide, i documentari di Sir David Attenborough e le lezioni di educazione sessuali impartitele dall'amica (l'unica che abbia) Bella. Perlomeno, fino a quando uno straniero arriva in città ed entra a far parte del suo osservatorio personale. Il film verrà presentato l'8 settembre alle 15:00 in SALA GRANDE. La presenza greca, però, non finisce qui. Pare proprio che il cinema ellenico stia vivendo un momento di grande rinascita (come già testimoniato dalla seconda parte della rassegna biennale sul cinema greco, presentato proprio a Trieste e curato da Nicoletta Romeo fra 2009 e 2010). lo dimostrano i numerosi titoli sparsi nelle varie sezioni della Mostra: CASUS BELLI (Grecia, 11', senza dialoghi) di Georgios Zois, con Marisha Triantafyllidou, Tzeni Theona, Iris Ponkena, Hlias Gkoyiannos, Alekos Vassilatos, Antonis Tsiotsiopoulos, Yorgos Biniaris, Lampros Filippou (sezione “Orizzonti”, il 3 alle 11:30 in SALA PERLA); HORA PROELEFSIS (Grecia, 111’, v.o. greca) di Syllas Tzoumerkas, con Amalia Moutoussi, Ioanna Tsirigouli, Thanos Samaras, Youla Boudali, Errikos Litsis, Ieronimos Kaletsanos, Christos Passalis, Desina Georgakopoulou, Marissa Triantafyllidou (“Settimana Int. della Critica”, l'8 alle 16:45 in SALA DARSENA). Ambientato a Salonicco, il film è il racconto di una giornata nella vita di una famiglia composta da tre generazioni e, allo stesso tempo, un viaggio nella Grecia degli ultimi 30 anni (qui il trailer http://www.youtube.com/watch?v=IwYeaJzxqt0). A sorpresa, infine, perché trattasi di un film dell'anno scorso, già presentato a Locarno (dove il film ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica, mentre Andonis Kafedzopoulos ha conquistato il Pardo per la miglior interpretazione maschile) AKADIMIA PLATONOS di Filippos Tsitos (Grecia, 103’, v.o. greca, albanese), con Andonis Kafedzopoulos, Anastasis Kozdine, Titika Sarigouli, Yorgos Souxes (“Giornate degli autori” - Finalisti Premio Lux, in programmazione l'11 alle 10:30 in SALA VOLPI), che racconta la vita di Stavros, piccolo commerciante cui gli immigrati non stanno soprattutto simpatici (soprattutto gli albanesi) e che un giorno scopre proprio di aver con essi un forte legame. Attenzione alla colonna sonora, soprattutto rock, che vuole veicolare un'idea di musica come mezzo di superamento dei confini e delle barriere culturali (trailer).
Dalla Turchia alla Germania A/R
Dalla Grecia alla Turchia il passo è breve. Ecco quindi COGUNLUK (Turchia, 103’, v.o. turca, con Bartu Küçükçaglayan, Settar Tanriögen, Nihal Koldas, Esme Madra, Erkan Can), film d'esordio di Seren Yüce, già collaboratore di Fatih Akin e Yeşim Ustaoğlu (“Giornate degli autori”, il 9 alle 18:30 e l'11 , alle 16:00, sempre in SALA DARSENA), storia di un ragazzo della classe operaia di Istanbul. Nel gruppo turco, anche se si tratta di una produzione tedesca, possiamo anche far rientrare DIE FREMDE (Germania, 119’, v.o. tedesca, turca) di Feo Aladag, già presentato con un ottimo riscontro di critica e di pubblico all'ultima Berlinale (“Giornate degli autori” - Finalisti Premio Lux, il 10 alle 10:30 in SALA VOLPI). Anche questo un esordio (questa volta di un'attrice), il film racconta la storia di una ragazza turco-tedesca che scappa dalla propria famiglia e cerca di costruirsi una vita a Berlino ed è un ulteriore capitolo nella riflessione sul rapporto fra radici, cultura di provenienza e società multiculturale (trailer).
Visto che siamo in tema, vediamo allora cosa offrirà di tedesco la Mostra. Qualcosa si trova nella sezione “Orizzonti”, dove compaiono i corti ATOM (Germania, 31’, v.o. tedesca) di Markus Löffler e Andrée Korpys, che hanno vinto col loro precedente Gesang der Jünglinge il premio per il miglior film tedesco all'International Short Film Festival Oberhausen 2010 (il 3 alle 11:30 in SALA PERLA); THE EXTERNAL WORLD (Germania, 15', v.o. inglese), corto di animazione dell'irlandese, ma berlinese d'adozione, David OReilly, l'8 alle 21:30 in SALA DARSENA e il 9, alle 11:30, in SALA PERLA (visita il suo sito: http://www.davidoreilly.com/). Attenzione che i corti presentati in questa sezione condividono gli slot orari con altri lavori, per cui l'orario indicato è quello di inizio dei vari programmi, non dei singoli lavori. Sul sito della Biennale, si trova la corretta successione dei titoli per slot orari: http://www.labiennale.org/it/cinema/mostra/calendario/. La parte del leone teutonico la farà però il film in concorso: il 10, alle 22:15 in SALA GRANDE (e più tardi, verso le 22.45 circa in PALABIENNALE), ci sarà DREI (Germania, 119’, v.o. tedesca, con Sophie Rois, Sebastian Schipper, Devid Striesow), il nuovo film del regista dei fortunati Lola corre e Profumo, Tom Tykwer. Il regista, che torna dopo una decina d'anni a un film in tedesco (l'ultimo l'aveva realizzato nel 2000, La principessa e il guerriero), descrive la sua ultima fatica come "un film tragicomico su amore, moralità e genere nella Germania di oggi... la storia di un triangolo amoroso che presenta però una sua profondità sociale e cultural-filosofica”.
Austria, un paese pieno di “orizzonti”
Per l'Austria, non occorre nemmeno uscire dalla sezione “Orizzonti” (nella cui giuria siede, fra l'altro, ALEXANDER HORWATH, direttore dell'Austrian Film Museum). La cosa forse più interessante è COMING ATTRACTIONS (Austria, 25', senza dialoghi) di Peter Tscherkassky, in programma il primo giorno, il 3, alle 17:15 SALA PERLA. Trattasi della prima mondiale del nuovo e atteso lavoro di un protagonista del cinema d'avanguardia, nonché maestro del found footage, il quale – a partire da pellicole archiviate da una casa di produzione di film pubblicitari, da lui stesso salvate dal macero e manipolate – crea una nuova narrazione filmica del tutto originale. Il 4, alle 15:00, in SALA PERLA, SHADOW CUTS (Austria, 5', senza dialoghi) di Martin Arnold, altro protagonista della corrente sperimentale che ha perfezionato la pratica del found footage, con una storia di cui sono protagonisti Pluto e Topolino. Stesso giorno, stesso luogo, ma alle 17:00, THE FUTURE WILL NOT BE CAPITALIST di Sasha Pirker (Austria, 19', v.o. inglese), che di austriaco ha solo la produzione e l'origine viennese dell'autrice, in quanto il documentario è centrato sulla sede del Partito Comunista francese, progettata dal grande Oscar Niemeyer. Il 5, alle 11:30 in SALA PERLA, MOUSE PALACE (Austria, 10’, senza dialoghi) di Harald Hund e Paul Horn . Da due artisti che lavorano da anni insieme a progetti video, una riflessione sulla vita famigliare, un appartamento ricostruito in scala 1:10, una famiglia di topolini. Sempre l'Austria torna poi in un film fuori concorso, la produzione italo-austriaca ALL INCLUSIVE (Italia, Austria, 75', v.o. italiana), del ZAPRUDERFilmmakersgroup ovvero David Zamagni e Nadia Ranocchi, con Ambra Senatore, Luca Camilletti, Sara Masotti, Monaldo Moretti (l'8, alle 22:30, in SALA PERLA). Girato in alta definizione in bianco e nero e co-prodotto dall'austriaco Steirischer Herbst Festival, il film si colloca all'incrocio fra arti visive, performative e cinematografiche.
Russia
Per quanto riguarda invece la Russia, in concorso c'è OVSYANKI (Russia, 75', v.o. russa) di Aleksei Fedorchenko, con Igor Sergeyev, Yuriy Tsurilo, Yuliya Aug, Victor Sukhorukov (il 4 alle 17:00 in SALA GRANDE e il 5 alle 13.30 in PALABIENNALE). Dallo stesso autore del documentario del 2005 Pervye na Lune, su una finta missione lunare sovietica degli inizi degli anni '80, e di The Railway (2007), storia di un viaggio surreale attraverso i territori dell'ex URSS (tema che ritorna in questo nuovo film presentato a Venezia), presentato quest'anno a Pesaro. Il 9 alle 21:30 in SALA DARSENA e il 10 alle 15:45 in PALABIENNALE, si potrà vedere BRILIANTY (Russia, 26’, v.o. russa, con Diana Vishneva, Renata Litvinova, Dmitri Mulyar) del regista di origine uzbeka Rustam Khamdamov, pittore e disegnatore che reinterpreta in chiave moderna il linguaggio del muto. Il 5, alle 11:30 in SALA PERLA, SLABYJ ROT FRONT (Russia, 11’, senza dialoghi), di uno dei protagonisti principali della videoarte russa contemporanea, Victor Alimpiev (i suoi lavori sono esposti, fra l'altro, alla Tate Modern e al Centro Pompidou). Anche in questo caso un'operazione visiva di difficile classificazione, in cui una decina di performer si muovono in uno spazio vuoto. Infine, VOODUSHEVLENIE di Galina Myznikova, Sergey Provorov (Russia, 46', senza dialoghi) con Ivan Yaroshovets, Ivan Dolgov, Anna Tolkachiova, Vladislav Latosh, Andrey Lipatnikov, Evgeny Zharkov, Kirill Shirokov (il 6, alle 11:30 in SALA PERLA).
Balcani
Forse perché ormai il festival di Sarajevo rappresenta una vetrina ampia e rappresentativa, la presenza a Venezia delle cinematografie dei paesi della ex-Jugoslavia è quest'anno veramente misera. Il 6, alle 18:45 in SALA DARSENA, nell'ambito delle “Giornate degli autori”, il nuovo film di Danis Tanovic, CIRKUS COLUMBIA di (Bosnia-Erzegovina, 113', v.o. bosniaca) con l'intramontabile Miki Manojlovic, Boris Ler, Mira Furlan, Jelena Stupljanin, Mario Knezovic, pellicola che ha aperto Sarajevo. Tratto dall'omonimo esordio letterario del giornalista Ivica Djikic e ambientato nei giorni che precedono la prima guerra balcanica nell'ex Jugoslavia, è il film con cui Tanovic tenta di tornare al successo di No Man's Land.
Dalla Slovenia arriva invece il documentario OČA (Slovenia, 71', v.o. slovena) di Vlado Škafar (uno dei fondatori della Slovenska Kinoteka , che ha diretto dal 1993 al 1999) con Miki Roš, Sandi Šalamon, i lavoratori della fabbrica Mura (“Settimana Internazionale della Critica”, il 6 alle 16:15 in SALA DARSENA), tutto centrato su un rapporto padre/figlio.
Gli unicum
Tanto per cominciare, il nuovo corto di Bertrand Mandico, che dell'est non si può dire, ma cui il Trieste Film Festival ha dedicato nel 2009 un ampio omaggio nell'ambito di quella più ampia su Borowczyk (“Walerian Borowczyk. Associazioni imprevedibili”, a cura di Alberto Pezzotta), maestro cui Mandico dichiara di ispirarsi direttamente per le sue animazioni. Si tratta di LIF OG DAUDI HENRY DARGER (Francia, Islanda, 6', v.o. islandese) con Arnardottir Arpa, Gudmundsson Karl, Lemarquies Tomas (l'8, alle 14:45 in SALA PERLA).
Altra autrice che fa sempre storia a sé e conoscenza di lunga data del Trieste Film Festival la regista lettone Laila Pakalnina, che a Venezia presenta PA RUBIKA CELU (Lettonia, 30’, v.o. lettone s/t italiano/inglese), osservazione prolungata di una pista ciclabile che collega due cittadine del suo paese e del paesaggio, umano e naturale, che la circondano. Il 9 alle 11:30 in SALA PERLA per la sezione “Orizzonti”.
Infine, un grande maestro dell'animazione. Il 10, alle 14:45 in SALA GRANDE, Jan Švankmajer presenta fuori concorso il suo PREŽlT SVUJ ŽIVOT (Repubblica Ceca, Slovacchia, 109', v.o. ceca) con Václav Helšus, Klára Issová, Zuzana Kronerová, Daniela Bakerová, Emília Došeková. “Slogan” del film una frase di Gerard De Nerval che è già tutto un programma: “I nostri sogni sono come una seconda vita”.
Per meglio orientarsi, di seguito la suddivisione per giornate. Non dimenticate, comunque, di consultare sempre il sito ufficiale del festival è: http://www.labiennale.org/it/cinema/, perché – come si sa – nei grandi festival i cambi di programma sono all'ordine del giorno.
Buona Mostra a tutti! (e chissà che non ci si veda là...)
3 settembre
11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
CASUS BELLI di Georgios Zois (Grecia, 11', senza dialoghi)
ATOM di Markus Löffler, Andrée Korpys (Germania, 31’, v.o. tedesco s/t italiano/inglese)
17:15 SALA PERLA
ORIZZONTI
COMING ATTRACTIONS di Peter Tscherkassky (Austria, 25', senza dialoghi)
4 settembre
17:00 SALA GRANDE
VENEZIA 67
OVSYANKI (SILENT SOULS)di Aleksei Fedorchenko (Russia, 75', v.o. russo s/t italiano/inglese)
15:00 SALA PERLA
ORIZZONTI
SHADOW CUTS di Martin Arnold (Austria, 5', senza dialoghi)
17:00 SALA PERLA
ORIZZONTI
THE FUTURE WILL NOT BE CAPITALIST di Sasha Pirker (Austria, 19', v.o. inglese s/t italiano), che di austriaco ha solo la produzione e l'origine viennese dell'autrice, in quanto il documentario è centrato sulla sede del Partito Comunista francese, progettata dal grande Oscar Niemeyer.
5 settembre
13:30 PALABIENNALE
VENEZIA 67
OVSYANKI (SILENT SOULS) di Aleksei Fedorchenko (Russia, 75', v.o. russo s/t inglese/italiano)
11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
MOUSE PALACE di Harald Hund, Paul Horn (Austria, 10’, senza dialoghi)
SLABYJ ROT FRONT (WEAK ROT FRONT) di Victor Alimpiev (Russia, 11’, senza dialoghi)
6 settembre
17:30 SALA GRANDE
VENEZIA 67
ESSENTIAL KILLING di Jerzy Skolimowski (Polonia, Norvegia, Ungheria, Irlanda, 83’, v.o. inglese, polacco s/t italiano/inglese)
18:45 SALA DARSENA
GIORNATE DEGLI AUTORI
CIRKUS COLUMBIA di Danis Tanovic (Bosnia-Erzegovina, 113', v.o. bosniaco s/t inglese/italiano)
11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
VOODUSHEVLENIE (INSPIRATION) di Galina Myznikova, Sergey Provorov (Russia, 46', senza dialoghi)
7 settembre
13:15 PALABIENNALE
VENEZIA 67
ESSENTIAL KILLING di Jerzy Skolimowski (Polonia, Norvegia, Ungheria, Irlanda, 83’, v.o. inglese, polacco s/t italiano/inglese)
16:15 SALA DARSENA
SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
OCA di Vlado Škafar (Slovenia, 71', v.o. sloveno s/t italiano/inglese)
8 settembre
15:00 SALA GRANDE
VENEZIA 67
ATTENBERG di Rachel Tsangari (Grecia, 95’, v.o. greco, s/t italiano/inglese)
16:45 SALA DARSENA
SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
HORA PROELEFSIS di Syllas Tzoumerkas (Grecia, 111’, v.o. greco s/t italiano/inglese)
21:30 SALA DARSENA
ORIZZONTI
THE EXTERNAL WORLD di David OReilly (Germania, 15', v.o. inglese s/t italiano)
14:45 SALA PERLA
ORIZZONTI
LIF OG DAUDI HENRY DARGER (THE LIFE AND DEATH OF HENRY DARGER) di Bertrand Mandico (Francia, Islanda, 6', v.o. islandese s/t italiano/inglese)
22:30 SALA PERLA
FUORI CONCORSO
ALL INCLUSIVE di David Zamagni, Nadia Ranocchi (Italia, Austria, 75', v.o. italiano s/t inglese)
9 settembre
18:30 SALA DARSENA
GIORNATE DEGLI AUTORI
COGUNLUK di Seren Yüce (Turchia, 103’, v.o. turco s/t italiano/inglese)
21:30 SALA DARSENA
ORIZZONTI
BRILIANTY (DIAMONDS) di Rustam Khamdamov (Russia, 26’, v.o. russo, s/t italiano/inglese)
11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
THE EXTERNAL WORLD di David OReilly (Germania, 15’, v.o. inglese s/t italiano)
PA RUBIKA CELU (ON RUBIKS’ ROAD)di Laila Pakalnina (Lettonia, 30’, v.o. lettone s/t italiano/inglese)
10 settembre
14:45 SALA GRANDE
FUORI CONCORSO
PREŽlT SVUJ ŽIVOT (SURVIVING LIFE) di Jan Švankmajer (Repubblica Ceca, Slovacchia, 109', v.o. ceco s/t italiano/inglese)
22:15 SALA GRANDE
VENEZIA 67
DREI di Tom Tykwer (Germania, 119’, v.o. tedesco s/t italiano/inglese)
15:45 PALABIENNALE
ORIZZONTI
BRILIANTY (DIAMONDS) di Rustam Khamdamov (Russia, 26’, v.o. russo s/t italiano/inglese)
22.45 circa PALABIENNALE
VENEZIA 67
DREI di Tom Tykwer (Germania, 119’, v.o. tedesco s/t italiano/inglese)
10:30 SALA VOLPI
GIORNATE DEGLI AUTORI – FINALISTI PREMIO LUX
DIE FREMDE (WHEN WE LEAVE) di Feo Aladag (Germania, 119’, v.o. tedesco, turco s/t italiano/inglese)
11 settembre
16:00 SALA DARSENA
GIORNATE DEGLI AUTORI
COGUNLUK di Seren Yüce (Turchia, 103’, v.o. turco s/t italiano/inglese)
10:30 SALA VOLPI
GIORNATE DEGLI AUTORI – FINALISTI PREMIO LUX
AKADIMIA PLATONOS di Filippos Tsitos (Grecia, 103’, v.o. greco, albanese s/t italiano/inglese)
Procediamo allora con una ricognizione per paesi (alla fine del post, per praticità, una suddivisione per giornate).
La riscossa dei greci
Dalla Grecia, in concorso ci sarà ATTENBERG di Athina Rachel Tsangari (Grecia, 95’, v.o. greca), con Ariane Labed, Vangelis Mourikis, Evangelia Randou, Yorgos Lanthimos (l'autore di Kynodontas, di cui la regista è stata produttrice associata). Figura interessante del cinema greco contemporaneo, Tsangari (che vive in Texas, dove ha co-fondato il Cinematexas International Short Film Festival di Austin, che pure dirige) mette in scena le vicende di una giovane donna che vive col padre, ma isolata dal mondo, che osserva il mondo attraverso una lente quantomeno “particolare”, rappresentata da 3 elementi: le canzoni dei Suicide, i documentari di Sir David Attenborough e le lezioni di educazione sessuali impartitele dall'amica (l'unica che abbia) Bella. Perlomeno, fino a quando uno straniero arriva in città ed entra a far parte del suo osservatorio personale. Il film verrà presentato l'8 settembre alle 15:00 in SALA GRANDE. La presenza greca, però, non finisce qui. Pare proprio che il cinema ellenico stia vivendo un momento di grande rinascita (come già testimoniato dalla seconda parte della rassegna biennale sul cinema greco, presentato proprio a Trieste e curato da Nicoletta Romeo fra 2009 e 2010). lo dimostrano i numerosi titoli sparsi nelle varie sezioni della Mostra: CASUS BELLI (Grecia, 11', senza dialoghi) di Georgios Zois, con Marisha Triantafyllidou, Tzeni Theona, Iris Ponkena, Hlias Gkoyiannos, Alekos Vassilatos, Antonis Tsiotsiopoulos, Yorgos Biniaris, Lampros Filippou (sezione “Orizzonti”, il 3 alle 11:30 in SALA PERLA); HORA PROELEFSIS (Grecia, 111’, v.o. greca) di Syllas Tzoumerkas, con Amalia Moutoussi, Ioanna Tsirigouli, Thanos Samaras, Youla Boudali, Errikos Litsis, Ieronimos Kaletsanos, Christos Passalis, Desina Georgakopoulou, Marissa Triantafyllidou (“Settimana Int. della Critica”, l'8 alle 16:45 in SALA DARSENA). Ambientato a Salonicco, il film è il racconto di una giornata nella vita di una famiglia composta da tre generazioni e, allo stesso tempo, un viaggio nella Grecia degli ultimi 30 anni (qui il trailer http://www.youtube.com/watch?v=IwYeaJzxqt0). A sorpresa, infine, perché trattasi di un film dell'anno scorso, già presentato a Locarno (dove il film ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica, mentre Andonis Kafedzopoulos ha conquistato il Pardo per la miglior interpretazione maschile) AKADIMIA PLATONOS di Filippos Tsitos (Grecia, 103’, v.o. greca, albanese), con Andonis Kafedzopoulos, Anastasis Kozdine, Titika Sarigouli, Yorgos Souxes (“Giornate degli autori” - Finalisti Premio Lux, in programmazione l'11 alle 10:30 in SALA VOLPI), che racconta la vita di Stavros, piccolo commerciante cui gli immigrati non stanno soprattutto simpatici (soprattutto gli albanesi) e che un giorno scopre proprio di aver con essi un forte legame. Attenzione alla colonna sonora, soprattutto rock, che vuole veicolare un'idea di musica come mezzo di superamento dei confini e delle barriere culturali (trailer).
Dalla Turchia alla Germania A/R
Dalla Grecia alla Turchia il passo è breve. Ecco quindi COGUNLUK (Turchia, 103’, v.o. turca, con Bartu Küçükçaglayan, Settar Tanriögen, Nihal Koldas, Esme Madra, Erkan Can), film d'esordio di Seren Yüce, già collaboratore di Fatih Akin e Yeşim Ustaoğlu (“Giornate degli autori”, il 9 alle 18:30 e l'11 , alle 16:00, sempre in SALA DARSENA), storia di un ragazzo della classe operaia di Istanbul. Nel gruppo turco, anche se si tratta di una produzione tedesca, possiamo anche far rientrare DIE FREMDE (Germania, 119’, v.o. tedesca, turca) di Feo Aladag, già presentato con un ottimo riscontro di critica e di pubblico all'ultima Berlinale (“Giornate degli autori” - Finalisti Premio Lux, il 10 alle 10:30 in SALA VOLPI). Anche questo un esordio (questa volta di un'attrice), il film racconta la storia di una ragazza turco-tedesca che scappa dalla propria famiglia e cerca di costruirsi una vita a Berlino ed è un ulteriore capitolo nella riflessione sul rapporto fra radici, cultura di provenienza e società multiculturale (trailer).
Visto che siamo in tema, vediamo allora cosa offrirà di tedesco la Mostra. Qualcosa si trova nella sezione “Orizzonti”, dove compaiono i corti ATOM (Germania, 31’, v.o. tedesca) di Markus Löffler e Andrée Korpys, che hanno vinto col loro precedente Gesang der Jünglinge il premio per il miglior film tedesco all'International Short Film Festival Oberhausen 2010 (il 3 alle 11:30 in SALA PERLA); THE EXTERNAL WORLD (Germania, 15', v.o. inglese), corto di animazione dell'irlandese, ma berlinese d'adozione, David OReilly, l'8 alle 21:30 in SALA DARSENA e il 9, alle 11:30, in SALA PERLA (visita il suo sito: http://www.davidoreilly.com/). Attenzione che i corti presentati in questa sezione condividono gli slot orari con altri lavori, per cui l'orario indicato è quello di inizio dei vari programmi, non dei singoli lavori. Sul sito della Biennale, si trova la corretta successione dei titoli per slot orari: http://www.labiennale.org/it/cinema/mostra/calendario/. La parte del leone teutonico la farà però il film in concorso: il 10, alle 22:15 in SALA GRANDE (e più tardi, verso le 22.45 circa in PALABIENNALE), ci sarà DREI (Germania, 119’, v.o. tedesca, con Sophie Rois, Sebastian Schipper, Devid Striesow), il nuovo film del regista dei fortunati Lola corre e Profumo, Tom Tykwer. Il regista, che torna dopo una decina d'anni a un film in tedesco (l'ultimo l'aveva realizzato nel 2000, La principessa e il guerriero), descrive la sua ultima fatica come "un film tragicomico su amore, moralità e genere nella Germania di oggi... la storia di un triangolo amoroso che presenta però una sua profondità sociale e cultural-filosofica”.
Austria, un paese pieno di “orizzonti”
Per l'Austria, non occorre nemmeno uscire dalla sezione “Orizzonti” (nella cui giuria siede, fra l'altro, ALEXANDER HORWATH, direttore dell'Austrian Film Museum). La cosa forse più interessante è COMING ATTRACTIONS (Austria, 25', senza dialoghi) di Peter Tscherkassky, in programma il primo giorno, il 3, alle 17:15 SALA PERLA. Trattasi della prima mondiale del nuovo e atteso lavoro di un protagonista del cinema d'avanguardia, nonché maestro del found footage, il quale – a partire da pellicole archiviate da una casa di produzione di film pubblicitari, da lui stesso salvate dal macero e manipolate – crea una nuova narrazione filmica del tutto originale. Il 4, alle 15:00, in SALA PERLA, SHADOW CUTS (Austria, 5', senza dialoghi) di Martin Arnold, altro protagonista della corrente sperimentale che ha perfezionato la pratica del found footage, con una storia di cui sono protagonisti Pluto e Topolino. Stesso giorno, stesso luogo, ma alle 17:00, THE FUTURE WILL NOT BE CAPITALIST di Sasha Pirker (Austria, 19', v.o. inglese), che di austriaco ha solo la produzione e l'origine viennese dell'autrice, in quanto il documentario è centrato sulla sede del Partito Comunista francese, progettata dal grande Oscar Niemeyer. Il 5, alle 11:30 in SALA PERLA, MOUSE PALACE (Austria, 10’, senza dialoghi) di Harald Hund e Paul Horn . Da due artisti che lavorano da anni insieme a progetti video, una riflessione sulla vita famigliare, un appartamento ricostruito in scala 1:10, una famiglia di topolini. Sempre l'Austria torna poi in un film fuori concorso, la produzione italo-austriaca ALL INCLUSIVE (Italia, Austria, 75', v.o. italiana), del ZAPRUDERFilmmakersgroup ovvero David Zamagni e Nadia Ranocchi, con Ambra Senatore, Luca Camilletti, Sara Masotti, Monaldo Moretti (l'8, alle 22:30, in SALA PERLA). Girato in alta definizione in bianco e nero e co-prodotto dall'austriaco Steirischer Herbst Festival, il film si colloca all'incrocio fra arti visive, performative e cinematografiche.
Russia
Per quanto riguarda invece la Russia, in concorso c'è OVSYANKI (Russia, 75', v.o. russa) di Aleksei Fedorchenko, con Igor Sergeyev, Yuriy Tsurilo, Yuliya Aug, Victor Sukhorukov (il 4 alle 17:00 in SALA GRANDE e il 5 alle 13.30 in PALABIENNALE). Dallo stesso autore del documentario del 2005 Pervye na Lune, su una finta missione lunare sovietica degli inizi degli anni '80, e di The Railway (2007), storia di un viaggio surreale attraverso i territori dell'ex URSS (tema che ritorna in questo nuovo film presentato a Venezia), presentato quest'anno a Pesaro. Il 9 alle 21:30 in SALA DARSENA e il 10 alle 15:45 in PALABIENNALE, si potrà vedere BRILIANTY (Russia, 26’, v.o. russa, con Diana Vishneva, Renata Litvinova, Dmitri Mulyar) del regista di origine uzbeka Rustam Khamdamov, pittore e disegnatore che reinterpreta in chiave moderna il linguaggio del muto. Il 5, alle 11:30 in SALA PERLA, SLABYJ ROT FRONT (Russia, 11’, senza dialoghi), di uno dei protagonisti principali della videoarte russa contemporanea, Victor Alimpiev (i suoi lavori sono esposti, fra l'altro, alla Tate Modern e al Centro Pompidou). Anche in questo caso un'operazione visiva di difficile classificazione, in cui una decina di performer si muovono in uno spazio vuoto. Infine, VOODUSHEVLENIE di Galina Myznikova, Sergey Provorov (Russia, 46', senza dialoghi) con Ivan Yaroshovets, Ivan Dolgov, Anna Tolkachiova, Vladislav Latosh, Andrey Lipatnikov, Evgeny Zharkov, Kirill Shirokov (il 6, alle 11:30 in SALA PERLA).
Balcani
Forse perché ormai il festival di Sarajevo rappresenta una vetrina ampia e rappresentativa, la presenza a Venezia delle cinematografie dei paesi della ex-Jugoslavia è quest'anno veramente misera. Il 6, alle 18:45 in SALA DARSENA, nell'ambito delle “Giornate degli autori”, il nuovo film di Danis Tanovic, CIRKUS COLUMBIA di (Bosnia-Erzegovina, 113', v.o. bosniaca) con l'intramontabile Miki Manojlovic, Boris Ler, Mira Furlan, Jelena Stupljanin, Mario Knezovic, pellicola che ha aperto Sarajevo. Tratto dall'omonimo esordio letterario del giornalista Ivica Djikic e ambientato nei giorni che precedono la prima guerra balcanica nell'ex Jugoslavia, è il film con cui Tanovic tenta di tornare al successo di No Man's Land.
Dalla Slovenia arriva invece il documentario OČA (Slovenia, 71', v.o. slovena) di Vlado Škafar (uno dei fondatori della Slovenska Kinoteka , che ha diretto dal 1993 al 1999) con Miki Roš, Sandi Šalamon, i lavoratori della fabbrica Mura (“Settimana Internazionale della Critica”, il 6 alle 16:15 in SALA DARSENA), tutto centrato su un rapporto padre/figlio.
Gli unicum
Tanto per cominciare, il nuovo corto di Bertrand Mandico, che dell'est non si può dire, ma cui il Trieste Film Festival ha dedicato nel 2009 un ampio omaggio nell'ambito di quella più ampia su Borowczyk (“Walerian Borowczyk. Associazioni imprevedibili”, a cura di Alberto Pezzotta), maestro cui Mandico dichiara di ispirarsi direttamente per le sue animazioni. Si tratta di LIF OG DAUDI HENRY DARGER (Francia, Islanda, 6', v.o. islandese) con Arnardottir Arpa, Gudmundsson Karl, Lemarquies Tomas (l'8, alle 14:45 in SALA PERLA).
Altra autrice che fa sempre storia a sé e conoscenza di lunga data del Trieste Film Festival la regista lettone Laila Pakalnina, che a Venezia presenta PA RUBIKA CELU (Lettonia, 30’, v.o. lettone s/t italiano/inglese), osservazione prolungata di una pista ciclabile che collega due cittadine del suo paese e del paesaggio, umano e naturale, che la circondano. Il 9 alle 11:30 in SALA PERLA per la sezione “Orizzonti”.
Infine, un grande maestro dell'animazione. Il 10, alle 14:45 in SALA GRANDE, Jan Švankmajer presenta fuori concorso il suo PREŽlT SVUJ ŽIVOT (Repubblica Ceca, Slovacchia, 109', v.o. ceca) con Václav Helšus, Klára Issová, Zuzana Kronerová, Daniela Bakerová, Emília Došeková. “Slogan” del film una frase di Gerard De Nerval che è già tutto un programma: “I nostri sogni sono come una seconda vita”.
Per meglio orientarsi, di seguito la suddivisione per giornate. Non dimenticate, comunque, di consultare sempre il sito ufficiale del festival è: http://www.labiennale.org/it/cinema/, perché – come si sa – nei grandi festival i cambi di programma sono all'ordine del giorno.
Buona Mostra a tutti! (e chissà che non ci si veda là...)
3 settembre
11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
CASUS BELLI di Georgios Zois (Grecia, 11', senza dialoghi)
ATOM di Markus Löffler, Andrée Korpys (Germania, 31’, v.o. tedesco s/t italiano/inglese)
17:15 SALA PERLA
ORIZZONTI
COMING ATTRACTIONS di Peter Tscherkassky (Austria, 25', senza dialoghi)
4 settembre
17:00 SALA GRANDE
VENEZIA 67
OVSYANKI (SILENT SOULS)di Aleksei Fedorchenko (Russia, 75', v.o. russo s/t italiano/inglese)
15:00 SALA PERLA
ORIZZONTI
SHADOW CUTS di Martin Arnold (Austria, 5', senza dialoghi)
17:00 SALA PERLA
ORIZZONTI
THE FUTURE WILL NOT BE CAPITALIST di Sasha Pirker (Austria, 19', v.o. inglese s/t italiano), che di austriaco ha solo la produzione e l'origine viennese dell'autrice, in quanto il documentario è centrato sulla sede del Partito Comunista francese, progettata dal grande Oscar Niemeyer.
5 settembre
13:30 PALABIENNALE
VENEZIA 67
OVSYANKI (SILENT SOULS) di Aleksei Fedorchenko (Russia, 75', v.o. russo s/t inglese/italiano)
11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
MOUSE PALACE di Harald Hund, Paul Horn (Austria, 10’, senza dialoghi)
SLABYJ ROT FRONT (WEAK ROT FRONT) di Victor Alimpiev (Russia, 11’, senza dialoghi)
6 settembre
17:30 SALA GRANDE
VENEZIA 67
ESSENTIAL KILLING di Jerzy Skolimowski (Polonia, Norvegia, Ungheria, Irlanda, 83’, v.o. inglese, polacco s/t italiano/inglese)
18:45 SALA DARSENA
GIORNATE DEGLI AUTORI
CIRKUS COLUMBIA di Danis Tanovic (Bosnia-Erzegovina, 113', v.o. bosniaco s/t inglese/italiano)
11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
VOODUSHEVLENIE (INSPIRATION) di Galina Myznikova, Sergey Provorov (Russia, 46', senza dialoghi)
7 settembre
13:15 PALABIENNALE
VENEZIA 67
ESSENTIAL KILLING di Jerzy Skolimowski (Polonia, Norvegia, Ungheria, Irlanda, 83’, v.o. inglese, polacco s/t italiano/inglese)
16:15 SALA DARSENA
SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
OCA di Vlado Škafar (Slovenia, 71', v.o. sloveno s/t italiano/inglese)
8 settembre
15:00 SALA GRANDE
VENEZIA 67
ATTENBERG di Rachel Tsangari (Grecia, 95’, v.o. greco, s/t italiano/inglese)
16:45 SALA DARSENA
SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
HORA PROELEFSIS di Syllas Tzoumerkas (Grecia, 111’, v.o. greco s/t italiano/inglese)
21:30 SALA DARSENA
ORIZZONTI
THE EXTERNAL WORLD di David OReilly (Germania, 15', v.o. inglese s/t italiano)
14:45 SALA PERLA
ORIZZONTI
LIF OG DAUDI HENRY DARGER (THE LIFE AND DEATH OF HENRY DARGER) di Bertrand Mandico (Francia, Islanda, 6', v.o. islandese s/t italiano/inglese)
22:30 SALA PERLA
FUORI CONCORSO
ALL INCLUSIVE di David Zamagni, Nadia Ranocchi (Italia, Austria, 75', v.o. italiano s/t inglese)
9 settembre
18:30 SALA DARSENA
GIORNATE DEGLI AUTORI
COGUNLUK di Seren Yüce (Turchia, 103’, v.o. turco s/t italiano/inglese)
21:30 SALA DARSENA
ORIZZONTI
BRILIANTY (DIAMONDS) di Rustam Khamdamov (Russia, 26’, v.o. russo, s/t italiano/inglese)
11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
THE EXTERNAL WORLD di David OReilly (Germania, 15’, v.o. inglese s/t italiano)
PA RUBIKA CELU (ON RUBIKS’ ROAD)di Laila Pakalnina (Lettonia, 30’, v.o. lettone s/t italiano/inglese)
10 settembre
14:45 SALA GRANDE
FUORI CONCORSO
PREŽlT SVUJ ŽIVOT (SURVIVING LIFE) di Jan Švankmajer (Repubblica Ceca, Slovacchia, 109', v.o. ceco s/t italiano/inglese)
22:15 SALA GRANDE
VENEZIA 67
DREI di Tom Tykwer (Germania, 119’, v.o. tedesco s/t italiano/inglese)
15:45 PALABIENNALE
ORIZZONTI
BRILIANTY (DIAMONDS) di Rustam Khamdamov (Russia, 26’, v.o. russo s/t italiano/inglese)
22.45 circa PALABIENNALE
VENEZIA 67
DREI di Tom Tykwer (Germania, 119’, v.o. tedesco s/t italiano/inglese)
10:30 SALA VOLPI
GIORNATE DEGLI AUTORI – FINALISTI PREMIO LUX
DIE FREMDE (WHEN WE LEAVE) di Feo Aladag (Germania, 119’, v.o. tedesco, turco s/t italiano/inglese)
11 settembre
16:00 SALA DARSENA
GIORNATE DEGLI AUTORI
COGUNLUK di Seren Yüce (Turchia, 103’, v.o. turco s/t italiano/inglese)
10:30 SALA VOLPI
GIORNATE DEGLI AUTORI – FINALISTI PREMIO LUX
AKADIMIA PLATONOS di Filippos Tsitos (Grecia, 103’, v.o. greco, albanese s/t italiano/inglese)
TORNA VENEZIA, TORNA IL CINEMA!
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67a Mostra del Cinema,
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