Finalmente eccoci arrivati al 9 novembre. Nel giorno dell'anniversario della caduta del Muro di Berlino, come sempre al Cinema Ariston, TRACCE DI MURO presenta una serata speciale e densa di proiezioni.
Si avvia così a conclusione questa seconda parte della rassegna, inaugurata in ottobre con GOOD BYE, LENIN! e proseguimento ideale delle proiezioni e dello spettacolo su Berlino di Massimo Zamboni presentate a gennaio nell'ambito del Trieste Film Festival. Un cammino lungo che si concluderà mercoledì 18 novembre nel Cavò, il nostro spazio video di via S. Rocco 1, con una serata dedicata tutta a Berlino, e che avrà una “coda” nel corso della 21a edizione del festival (dal 21 al 28 gennaio).
Arrivati a questo punto, possiamo cominciare a tracciare un bilancio della nostra esperienza.
Possiamo proprio dire che per noi di Alpe Adria Cinema questo sia stato, in un certo senso, l'anno del Muro. Non solo per noi, ovviamente. Quello del 9 novembre è infatti uno degli anniversari più celebrati degli ultimi anni, sia perché il peso simbolico che si porta dietro è difficile da non vedere, sia perché ormai c'è un'intera nuova generazione di adulti, i ventenni di oggi, che è la prima ad essere cresciuta in un'Europa e in un mondo senza più il Muro e senza la Guerra Fredda, sia perché è ormai possibile – a 20 anni di distanza da quel 9 novembre del 1989 – cominciare a tirare le somme e vedere quanto e se si sia realizzato il sogno, che allora era sembrato possibile, di un mondo senza muri e divisioni. Da parte nostra, non crediamo che esista un unico modo per ricordare questo avvenimento, tali e tante sono le angolazioni e le prospettive da cui può essere esplorato: politica, culturale, artistica, sociale, economica, ecc. Nel nostro piccolo, con grande convinzione e grande impegno (e grazie al sostegno che ha voluto dare al progetto la Regione Friuli Venezia Giulia) abbiamo cercato di farlo attraverso quello di cui siamo capaci cioè il cinema. Alpe Adria Cinema è nata 20 anni fa proprio per favorire il superamento di quel muro - prima reale e poi culturale - che divideva l'Europa "di qua" da quella "di là del Muro", un territorio immenso e perlopiù sconosciuto, occupato da quella grande superpotenza che è stata l'Unione Sovietica, ma anche da tutta una serie di realtà nazionali che possedevano, ciascuna di esse, un'identità e una storia particolare. Il Trieste Film Festival, nato da quella volontà di mostrare l'invisibile, ha compiuto nel gennaio scorso 20 anni, quindi in questo 2009 si sono sovrapposti per noi due ventennali molto importanti. In questi anni, a modo nostro, abbiamo cercato di superare - e di far superare al nostro pubblico - tanti muri, mostrando autori sconosciuti e perseguitati dai sistemi politici in cui avevano vissuto, nuovi talenti, generi particolari, cinematografie censurate. A modo nostro, è da 20 anni che ci occupiamo di muri, forti della convinzione che il cinema, con il suo linguaggio particolare e meraviglioso, non sia uno strumento di comunicazione, ma uno strumento di conoscenza.
Per il ventennale della caduta del Muro di Berlino, abbiamo scelto di non attingere ai migliaia di titoli presentati nel corso di 20 anni di festival, ma di parlare di muri nel modo che ci sembra più utile, mostrando cioè che la strada da percorrere è ancora lunga, perché tanti sono i muri che ancora dividono le persone.
Abbiamo proposto grandi classici sul tema (come Berlino, sinfonia di una grande città di Rutmann o l'immenso Cielo sopra Berlino di Wenders, così difficili da vedere su grande schermo), ma anche film meno visti (come il primo e unico film a tematica omosessuale della DDR), alcuni del tutto inediti in Italia (grazie alla possibilità che abbiamo avuto di attingere al prezioso archivio di film tedeschi del Goethe Institut), sguardi curiosi (talvolta anche divertenti, come in Totò e Peppino divisi a Berlino), film, documentari e, nella fase autunnale della rassegna, titoli che lasciano la Germania e si avventurano nell'esplorazione degli altri muri – tanti, troppi – che ancora resistono, alcuni dei quali alzati DOPO la caduta di quello di Berlino. Siamo arrivati fino in Corea. Da Berlino al 38° parallelo, appunto. Speriamo che la nostra selezione vi abbia interessati, divertiti, incuriositi. Vi invitiamo a essere ancora con noi il 9 novembre, per una vera e propria immersione nei muri del mondo e della Storia.
Il programma di oggi al Cinema Ariston di Trieste:
Ore 18.30
Un'occasione unica: verranno presentati, per la prima volta in Italia tutti insieme, i 5 cortometraggi finalisti del Berlin Today Award 2009, promosso dal Campus della Berlinale sul tema del “muro”, 5 viaggi intorno al mondo, 5 sguardi personali e divertiti fra i muri e le barriere che ancora resistono. Tutti in lingua originale (tedesca-inglese-hindi), con sottotitoli in inglese.
I titoli:
Die Berliner Mauer (Il muro di Berlino) di Paul Cotter, Germania, 2009, col., 12', con Joost Siedhoff, Fritz Roth
My Super Sea Wall di Gina Abatemarco, Germania, 2009, 12'
Promenade (Passeggiata) di Sabine El Chamaa, Germania, 2009, 11'
Teleportation (Teletrasporto) di Markus Dietrich, Germania, 2009, 12', Isabelle Kühn, Elias Mavriki, Till Valentin Winter
Wagah di Supriyo Sen, Germania, 2009, 12'
(leggi il post dedicato)
Ore 19.45
Gesicht zur Wand (Contro il muro) di Stefan Weinert, Germania, 2009, col., 84'
Cinque cittadini della ex DDR, imprigionati in patria per aver cercato di fuggire all'ovest, si raccontano e raccontano i metodi della Stasi. Un documentario che inizia dove finiva il film premio Oscar Le vite degli altri.
(leggi il post dedicato)
Sito del film: www.gesichtzurwand.de
Ore 21.30
Le tre sepolture (The Three Burials of Melquiades Estrada) di Tommy Lee Jones, USA, 2006, col., 120', con Tommy Lee Jones, Barry Pepper, Julio Cedillo, January Jones (v. italiana)
Western crepuscolare e di un’intensità sommessa diretto e interpretato da uno degli attori più maturi e interessanti di Hollywood, che lo ha portato a vincere 2 premi al Festival di Cannes dove il film venne presentato nel 2005 (Miglior attore e Migliore sceneggiatura, scritta da Guillermo Arriaga, già sceneggiatore di Amores Perros, 21 grammi e Babel). Al confine fra USA e Messico guardie di frontiera, mandriani e immigrati clandestini condividono una quotidianità violenta e annoiata. Un giorno, un cowboy messicano clandestino viene ucciso da una delle guardie. Un suo amico (Tommy Lee Jones) decide di mantenere la promessa fattagli tempo prima e di riportarlo a casa. Inizia così un lungo viaggio a ritroso sulle rotte di chi ogni giorno entra negli USA in modo illegale, dove i confini non sono solo quelli fisici e non sempre le persone sono chi dicono di essere... (Ingresso gratuito)
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!
Vuoi sapere quali sono i film che abbiamo presentato da aprile o oggi nell'ambito di Tracce di Muro? Visita il sito www.alpeadriacinema.it
Si avvia così a conclusione questa seconda parte della rassegna, inaugurata in ottobre con GOOD BYE, LENIN! e proseguimento ideale delle proiezioni e dello spettacolo su Berlino di Massimo Zamboni presentate a gennaio nell'ambito del Trieste Film Festival. Un cammino lungo che si concluderà mercoledì 18 novembre nel Cavò, il nostro spazio video di via S. Rocco 1, con una serata dedicata tutta a Berlino, e che avrà una “coda” nel corso della 21a edizione del festival (dal 21 al 28 gennaio).
Arrivati a questo punto, possiamo cominciare a tracciare un bilancio della nostra esperienza.
Possiamo proprio dire che per noi di Alpe Adria Cinema questo sia stato, in un certo senso, l'anno del Muro. Non solo per noi, ovviamente. Quello del 9 novembre è infatti uno degli anniversari più celebrati degli ultimi anni, sia perché il peso simbolico che si porta dietro è difficile da non vedere, sia perché ormai c'è un'intera nuova generazione di adulti, i ventenni di oggi, che è la prima ad essere cresciuta in un'Europa e in un mondo senza più il Muro e senza la Guerra Fredda, sia perché è ormai possibile – a 20 anni di distanza da quel 9 novembre del 1989 – cominciare a tirare le somme e vedere quanto e se si sia realizzato il sogno, che allora era sembrato possibile, di un mondo senza muri e divisioni. Da parte nostra, non crediamo che esista un unico modo per ricordare questo avvenimento, tali e tante sono le angolazioni e le prospettive da cui può essere esplorato: politica, culturale, artistica, sociale, economica, ecc. Nel nostro piccolo, con grande convinzione e grande impegno (e grazie al sostegno che ha voluto dare al progetto la Regione Friuli Venezia Giulia) abbiamo cercato di farlo attraverso quello di cui siamo capaci cioè il cinema. Alpe Adria Cinema è nata 20 anni fa proprio per favorire il superamento di quel muro - prima reale e poi culturale - che divideva l'Europa "di qua" da quella "di là del Muro", un territorio immenso e perlopiù sconosciuto, occupato da quella grande superpotenza che è stata l'Unione Sovietica, ma anche da tutta una serie di realtà nazionali che possedevano, ciascuna di esse, un'identità e una storia particolare. Il Trieste Film Festival, nato da quella volontà di mostrare l'invisibile, ha compiuto nel gennaio scorso 20 anni, quindi in questo 2009 si sono sovrapposti per noi due ventennali molto importanti. In questi anni, a modo nostro, abbiamo cercato di superare - e di far superare al nostro pubblico - tanti muri, mostrando autori sconosciuti e perseguitati dai sistemi politici in cui avevano vissuto, nuovi talenti, generi particolari, cinematografie censurate. A modo nostro, è da 20 anni che ci occupiamo di muri, forti della convinzione che il cinema, con il suo linguaggio particolare e meraviglioso, non sia uno strumento di comunicazione, ma uno strumento di conoscenza.
Per il ventennale della caduta del Muro di Berlino, abbiamo scelto di non attingere ai migliaia di titoli presentati nel corso di 20 anni di festival, ma di parlare di muri nel modo che ci sembra più utile, mostrando cioè che la strada da percorrere è ancora lunga, perché tanti sono i muri che ancora dividono le persone.
Abbiamo proposto grandi classici sul tema (come Berlino, sinfonia di una grande città di Rutmann o l'immenso Cielo sopra Berlino di Wenders, così difficili da vedere su grande schermo), ma anche film meno visti (come il primo e unico film a tematica omosessuale della DDR), alcuni del tutto inediti in Italia (grazie alla possibilità che abbiamo avuto di attingere al prezioso archivio di film tedeschi del Goethe Institut), sguardi curiosi (talvolta anche divertenti, come in Totò e Peppino divisi a Berlino), film, documentari e, nella fase autunnale della rassegna, titoli che lasciano la Germania e si avventurano nell'esplorazione degli altri muri – tanti, troppi – che ancora resistono, alcuni dei quali alzati DOPO la caduta di quello di Berlino. Siamo arrivati fino in Corea. Da Berlino al 38° parallelo, appunto. Speriamo che la nostra selezione vi abbia interessati, divertiti, incuriositi. Vi invitiamo a essere ancora con noi il 9 novembre, per una vera e propria immersione nei muri del mondo e della Storia.
Il programma di oggi al Cinema Ariston di Trieste:
Ore 18.30
Un'occasione unica: verranno presentati, per la prima volta in Italia tutti insieme, i 5 cortometraggi finalisti del Berlin Today Award 2009, promosso dal Campus della Berlinale sul tema del “muro”, 5 viaggi intorno al mondo, 5 sguardi personali e divertiti fra i muri e le barriere che ancora resistono. Tutti in lingua originale (tedesca-inglese-hindi), con sottotitoli in inglese.
I titoli:
Die Berliner Mauer (Il muro di Berlino) di Paul Cotter, Germania, 2009, col., 12', con Joost Siedhoff, Fritz Roth
My Super Sea Wall di Gina Abatemarco, Germania, 2009, 12'
Promenade (Passeggiata) di Sabine El Chamaa, Germania, 2009, 11'
Teleportation (Teletrasporto) di Markus Dietrich, Germania, 2009, 12', Isabelle Kühn, Elias Mavriki, Till Valentin Winter
Wagah di Supriyo Sen, Germania, 2009, 12'
(leggi il post dedicato)
Ore 19.45
Gesicht zur Wand (Contro il muro) di Stefan Weinert, Germania, 2009, col., 84'
Cinque cittadini della ex DDR, imprigionati in patria per aver cercato di fuggire all'ovest, si raccontano e raccontano i metodi della Stasi. Un documentario che inizia dove finiva il film premio Oscar Le vite degli altri.
(leggi il post dedicato)
Sito del film: www.gesichtzurwand.de
Ore 21.30
Le tre sepolture (The Three Burials of Melquiades Estrada) di Tommy Lee Jones, USA, 2006, col., 120', con Tommy Lee Jones, Barry Pepper, Julio Cedillo, January Jones (v. italiana)
Western crepuscolare e di un’intensità sommessa diretto e interpretato da uno degli attori più maturi e interessanti di Hollywood, che lo ha portato a vincere 2 premi al Festival di Cannes dove il film venne presentato nel 2005 (Miglior attore e Migliore sceneggiatura, scritta da Guillermo Arriaga, già sceneggiatore di Amores Perros, 21 grammi e Babel). Al confine fra USA e Messico guardie di frontiera, mandriani e immigrati clandestini condividono una quotidianità violenta e annoiata. Un giorno, un cowboy messicano clandestino viene ucciso da una delle guardie. Un suo amico (Tommy Lee Jones) decide di mantenere la promessa fattagli tempo prima e di riportarlo a casa. Inizia così un lungo viaggio a ritroso sulle rotte di chi ogni giorno entra negli USA in modo illegale, dove i confini non sono solo quelli fisici e non sempre le persone sono chi dicono di essere... (Ingresso gratuito)
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!
Vuoi sapere quali sono i film che abbiamo presentato da aprile o oggi nell'ambito di Tracce di Muro? Visita il sito www.alpeadriacinema.it
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